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lunedì 27 gennaio 2025

Biscotti con farina di castagne

Un' estate di diversi anni fa.
Con mia sorella ed una sua amica ci rechiamo a Roma per una gita di 3 giorni.
La prima sera del nostro soggiorno, i conoscenti della nostra amica ci portano a ballare in un locale.
Del locale ricordo solo che era all' aperto (zona e nome sono avvolti nella nebbia).
Per l' uscita opto per un look abbastanza sobrio: pantaloni classici  neri e top con qualche lustrino sempre nero che alla luce sbrilluccica un po', trucco leggero e ricci sciolti.

Premessa 1: la considerazione che avevo di me stessa era sempre la stessa di questo post
Premessa 2: data la premessa 1, e la mia timidezza iniziale di base, io quando andavo a ballare...andavo proprio per quello per cui ballavo dacché entravo a quando uscivo dal locale e tendenzialmente mi facevo i fatti miei.

Ad un certo punto mi si avvicina un ragazzo.
Mi guarda ed esclama (con aria sognante e quasi ammirata): "Ao' me pari la Cucinotta!"
Io lo guardo e, abbandonando la timidezza di cui sopra, con candore verginale e con la grazia di un elefante in una cristalleria, di getto gli domando "Me stai a pija' per cu!o?!?" (come a voler dubitare della veridicità della sua affermazione). 
Al ché lui si sporge, butta l'occhio al da me citato retro-sud, ed esclama "Eh! Magari!"
Lo fa con una tale convinzione che... beh... gli scoppio a ridere in faccia divertita.

Penso a quell' episodio ancora con divertimento. In quel momento non mi ero sentita importunata o infastidita anche perché tutto si era risolto in uno scambio di battute, risate fragorose e poi tanti saluti ed un "Cia' belli capelli!" finale.
Non nascondo che mi ero sentita anche un po' lusingata - e con ogni probabilità la sensibilità di qualcuno potrebbe sentirsi urtata nel leggerlo: oggigiorno si sente parlare di "catcalling", "molestie di strada"... - ma di fatto così è stato... forse proprio perché in quell' apprezzamento non avevo visto nulla di strano o malsano.

Ma andiamo alla ricetta. 
Oggi condivido questi deliziosi e fragranti biscotti con farina di castagne. Li ho preparati come regalino natalizio per mia sorella che, oltre ad amare i gatti (ne ha 3 belli pimpanti ed uno che ci osserva da lassù), è anche colei che mi ha regalato il bellissimo timbro in legno che ho utilizzato per formarli e la farina di castagne.
La ricetta arriva dalla pagina Instagram di buonbrunch 
Rispetto alla ricetta originale io ho utilizzato una farina di tipo 1 ed ho omesso il lievito in quanto temevo che i biscotti potessero perdere la forma.

Ingredienti per una trentina di biscotti (stampo quadrato di 5cm): 

  • 150 gr. di farina 00 (io farina di tipo 1)
  • 115 gr. di burro morbido
  • 80 gr. di farina di castagne
  • 80 gr. di zucchero di canna
  • 20 gr. di amido di mais
  • 1 uovo grande
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci (io l'ho omesso)
  • 1 bustina di vaniglina
  • 1 pizzico di sale

Strumenti:

  • setaccio
  • 2 ciotole
  • marisa
  • fruste elettriche
  • pellicola trasparente
  • mattarello
  • stampino (per me di forma quadrata + timbro il legno sempre quadrato)
  • tappetino microforato (o carta forno)
  • leccarda

Preparazione:

Un' oretta prima di iniziare la lavorazione, ho estratto dal frigorifero l' uovo e ed il burro.
In una ciotola ho setacciato le farine, l' amido, il sale e la vanillina ed ho dato una mescolata con la marisa.

In un’altra ciotola, con uno sbattitore elettrico, ho montato lo zucchero col burro morbido per qualche minuto, poi  ho aggiunto l’uovo ed ho continuato a montare per un altro minuto. Ho unito questo composto alla ciotola con le polveri ed impastato con le mani. Ho formato un panetto, l'ho avvolto  nella pellicola trasparente e l'ho messo a riposare in frigo per almeno 30 minuti.

Ho acceso il forno (statico) impostando la temperatura di 180°C. Per chi dispone di forno ventilato i gradi sono 170.

Ho steso l’impasto col mattarello su una superficie leggermente infarinata allo spessore di circa 5 mm. Ho ritagliato i biscotti ed a mano a mano li ho disposti sulla leccarda su cui avevo steso il tappetino microforato.

Ho cotto per 15 minuti (i biscotti devono risultare leggermente dorati).

Dopo averli estratti dal forno ho atteso qualche minuto e li ho messi a raffreddare su una gratella per dolci.

Sono semplicemente deliziosi ma... gustati qualche giorno dopo averli fatti lo sono ancora di più!

Non trovate che siano meravigliosi???
La foto ovviamente non è mia (l'avrete capito per via del fatto che è decente...) ma è di mia sorella!

Vi abbraccio.
LaGio' Riccia.



martedì 9 gennaio 2024

Sablé aux épices

Ed ecco iniziato il 2024.
Come avete trascorso le festività?
Io mi sono beccata una bella influenza che dal 26 di dicembre fino ad inizio gennaio mi ha trasformata in una cozza che nel divano ha trovato il suo scoglio. 
Di certo mi sono riposata e, fortunatamente, non ho contagiato nessuno (sebbene abbia vissuto in ansia tutto il periodo di malattia).

La mia reclusione in casa ha fatto sì che non mi sia goduta appieno il clima festoso. Ad onor del vero già prima delle vacanze non avevo sentito molto il Natale (per intenderci: non ho mai ascoltato intenzionalmente le canzoni natalizie) ma nonostante questo - o forse proprio per questo - come ogni anno, fatico a lasciarlo andare! Vorrei continuare a vedere le vetrine addobbate, le illuminazioni di svariato gusto (e talvolta anche disgusto) sui balconi delle case...ed anche quei poveri Babbi Natale che più che intenti ad introdursi nelle case per consegnar doni sembrano concentrati a non mollare la presa e non schiantarsi giù.
Con LoveOfMyLife abbiamo deciso di sbaraccare il Natale questo we. Ma non mi stupirei se la pigrizia ci facesse cambiare idea al grido delle più pittoresche scuse che chiamano in causa la durata dell' esposizione delle decorazioni (che non può essere inferiore ad un numero imprecisato e variabile di giorni) o anche solo le condizioni meteorologiche (abbiamo solo decorazioni interne per cui il tempo non c'entra una pippa ma la pigrizia trova appiglio in ogni dove).

Ma veniamo alla ricetta.
In questo post vi avevo parlato della mia passione per i libri di pasticceria e vi avevo introdotto a quel meraviglioso libro che è "La mia piccola PASTICCERIA" di Christophe Felder e Camille Lesecq.
Questo Natale, quindi, mi è venuto spontaneo attingere da questo libro per differenziare la produzione di regalini home-made. 
Avendo sperimentato con mano e papille gustative la bellezza e bontà dei Sablé alla vaniglia del libro (Piramide di Sablé alla vaniglia), ho deciso di replicare la ricetta sostituendo la vaniglia con un mix di spezie che fa tanto Natale... da qui il loro battesimo in un francesissimo Sablé aux épices.
Ero partita "di buzzo buono" utilizzando il mattarello decorato ma, nonostante il riposo in frigorifero prima e dopo la formatura dei biscotti, nel vedere che il decoro non sopravviveva alla cottura, ho deciso di velocizzare la produzione dei biscotti omettendo il passaggio del mattarello. 

Uniche variazioni alla ricetta: la sostituzione del cucchiaino di polvere di Vaniglia con mezzo cucchiaino di spezie e mezzo di cucchiaino di cannella e l' utilizzo delle mani al posto della planetaria con la frusta a foglia.

Sablé aux épices: 

  • 250 gr. di farina "00" 
  • 95 gr. di zucchero a velo
  • 30 gr. di farina di mandorle
  • 1/2 cucchiaino di fleur de sel
  • 1/2 cucchiaino di spezie miste in polvere (cannella, cardamomo, noce moscata e chiodi di garofano) (*)
  • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere (*)
  • 1 uovo
  • 150 gr. di burro tagliato a dadini

    (*) la ricetta originale prevedeva un cucchiaino di Vaniglia in polvere

Strumenti:

  • ciotola
  • marisa
  • setaccio
  • mattarello
  • mini stampo per biscotti (3/5 cm)
  • leccarda
  • carta da forno o tappetino in silicone
  • gratella per dolci

Preparazione:

In una ciotola ho setacciato gli ingredienti secchi: la farina, lo zucchero a velo, la farina di mandorle, il misto di spezie, la cannella ed in ultimo ho aggiunto il fleur de sel. Ho dato una mescolata con la marisa e poi ho aggiunto l' uovo leggermente sbattuto ed il burro tagliato a dadini ed ho lavorato velocemente fino ad amalgamare bene tutti gli ingredienti. 

Ho steso in sfoglie di 5mm, ho avvolto in pellicola trasparente e messo a riposare in frigorifero per almeno un' ora. Io, in verità, ho preparato l' impasto il giorno prima rispetto a formatura e cottura.

Passato il tempo di riposo in frigorifero ho acceso il forno  impostando la temperatura di 180°C ed ho iniziato a ritagliare i biscotti posandoli sulla leccarda rivestita con il tappetino in silicone. 

Ho reimpastato i ritagli e li ho messi nuovamente a freddare in frigorifero in attesa di poterli nuovamente coppare e cuocere.

Ho infornato per 15 minuti circa e comunque fino a doratura. Considerate che le formine da me utilizzate erano "mini". La ricetta originale prevede una cottura di 20 minuti.






Che questo nuovo anno porti a noi tutti tante cose belle, salute e... serenità.
Vi abbraccio!
A presto,
LaGio' Riccia

mercoledì 20 dicembre 2023

Biscotti di semola rimacinata di grano duro e gocce di cioccolato

Come vi dicevo già in questo post, talvolta mi rendo conto di somigliare a mia mamma per il piglio con il quale interagiamo con il prossimo.
Così come mi rendo conto che la mia lingua tagliente farà sì che qualcuno prima o poi "mi alzerà le mani addosso", allo stesso modo temo che mia mamma possa incappare in qualcuno incapace di lasciar correre.
Una quindicina di giorni fa in un bar per il consueto caffé mamma&figlia. Mamma apre la porta per farmi uscire ma in mezzo si infila un signore che, tutto garulo, esce. 
Sento la voce di mia madre che, col fare di vittima per lesa maestà, con un misto di sconcerto/disappunto esclama: 
"Eccolo lì il cavaliere senza cavallo!"
Non faccio in tempo a pensare "alè, se va bene la manda a quel paese. Se va male, la mena" che il "cavaliere" si gira verso mia mamma, la guarda ed esclama: "Oggi l'ho lasciato nella stalla".
Io incredula e morta dal ridere. Mia mamma... idem! Avendo trovato un suo pari in quanto a prontezza di risposta è esplosa a ridere.
Poteva andare molto male ed invece........

Eccoci qua, arrivati ad un altro Natale. 
E siccome, per me, non è Natale senza biscottini da regalare, ecco l' ennesima ricetta di biscotti!

Voi avete programmi? 
Noi trascorreremo Vigilia, Natale e S.Stefano in famiglia, un po' da quella di LoveOfMyLife, un po' mia.
Per Capodanno, invece, già pregusto.....
Come accade già da diversi anni, ci concederemo un aperitivino sul divano, in pigiama e sotto la copertina e poi cena sul tardi per riuscire ad arrivare, svegli, alla mezzanotte per il brindisi.
Non vedo l'ora!!

Biscotti di semola rimacinata di grano duro e gocce di cioccolato: 

  • 400 gr. di semola rimacinata 
  • 120 gr. di zucchero di canna
  • 2 uova a temperatura ambiente
  • 80 gr. di burro fuso a temperatura ambiente
  • 100 gr. di gocce di cioccolato
  • 8gr. di lievito istantaneo per dolci
  • zeste di limone
  • 1 pizzico di sale fino

Strumenti:

  • zester
  • ciotola
  • marisa
  • setaccio
  • fruste elettriche
  • mattarello
  • mini stampo per biscotti (3/5 cm)
  • leccarda
  • carta da forno o tappetino in silicone
  • gratella per dolci

Preparazione:

Una mezz'oretta prima di iniziare ho tolto dal frigorifero le uova ed ho fuso il burro a bagnomaria e vi ho messo in infusione le zeste di limone ed il pizzico di sale fino. 

In una ciotola ho montato le uova con lo zucchero fino a completo scioglimento di quest' ultimo. Continuando a montare poi aggiunto a filo il burro fuso, freddo, con le zeste.
Successivamente ho setacciato, sul composto di uova, zucchero e burro la semola con il lievito mescolando dapprima con un cucchiaio e poi proseguendo a mano.
In ultimo ho aggiunto le gocce di cioccolato e lavorato brevemente a mano.

Con un mattarello ho steso l' impasto tra due fogli di carta forno ad uno spessore di 6mm, avvolto in pellicola trasparente e messo a riposare in frigorifero per due orette.

Passato il tempo di riposo in frigorifero ho acceso il forno  impostando la temperatura di 170°C ed ho iniziato a ritagliare i biscotti posandoli sulla leccarda rivestita con il tappetino in silicone. 
Ho reimpastato i ritagli e li ho messi nuovamente a freddare in frigorifero in attesa di poterli nuovamente coppare e cuocere.

Ho infornato per 15 minuti circa e comunque fino a doratura.








TANTI AUGURI DI BUON NATALE E BUONE FESTE A VOI ED ALLE VOSTRE FAMIGLIE
Vi abbraccio!
A presto,
LaGio' Riccia

mercoledì 1 febbraio 2023

Anelli alle nocciole del Maestro Massari

Nel periodo natalizio avevo intenti "bellicosi" 😜. Mi riproponevo, infatti, di impiegare i giorni di ferie dall' ufficio nella preparazione di pandori, panettoni ma non solo... tutti prodotti che hanno bisogno di tempi lunghi e di pazienza. 
Poi, però, vicissitudini varie ed eventuali mi hanno costretta ad abbandonare i miei propositi e, lo ammetto, mi hanno anche fatto perdere un po' dell' entusiasmo e della voglia di fare.

Quella che non ho perso è stata, però, la voglia di preparare biscotti con i quali accompagnare i regali destinati alle persone a cui più tengo, ai miei affetti più veri.

Rispetto all' ultimo post il mio umore è un po' più alto ma la preoccupazione è sempre lì.
Febbraio sarà un mese cruciale. Grazie delle parole di conforto che mi avete dedicato e... pensatemi tanto!!

Vi lascio la ricetta di questi anelli alle nocciole del Maestro Massari che ho trovato nel volume "8 - Biscotti" della raccolta "A scuola di pasticceria con IGINIO MASSARI" 
Avendo a disposizione 50gr di albumi, anziché la quantità richiesta dalla ricetta originale, ho dovuto ricalcolare le dosi degli altri ingredienti.
Tra parentesi troverete le dosi originali.
Gli anelli andavano modellati con sac à poche con bocchetta liscia all'interno di stampi in silicone o metallo per Savarin. Siccome io non li posseggo, ho modellato gli anelli sul tappetino in silicone messo sulla leccarda.

INGREDIENTI per circa 45 biscotti:

  • 115 gr. di burro morbido
  • 78 gr. di burro morbido leggermente salato 
    (267 gr. di burro non salato. Io non avevo tutta la quantità prevista per cui ho fatto un mix di quello che avevo a casa dato che la ricetta prevedeva anche il sale)
  • 62 gr. di zucchero a velo (87 gr.)
  • sale (1 gr. sale che io ho omesso in virtù di quanto scritto in merito al burro)
  • semini di mezzo baccello di vaniglia Bourbon (1 baccello)
  • cannella in polvere a sentimento (1 gr.)
  • 150 gr. di nocciole tostate (200 gr.)
  • 50 gr. di albumi (67 gr.)
  • 32 gr. di zucchero semolato (43 gr.)
  • 193 gr. di farina di tipo 1 (267 gr. di farina tipo 00)

STRUMENTI:

  • mixer
  • planetaria con frusta a scudo
  • 2 ciotole in vetro
  • fruste elettriche
  • setaccio
  • spatola
  • sac à poche con bocchetta a stella (liscia + stampi di silicone o metallo per savarin)
  • tappetino in silicone (o carta forno)
  • leccarda

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho frullato nel mixer le nocciole tostate con metà dello zucchero a velo (31 gr.) dando dei piccoli impulsi per evitare la formazione dell' olio.
Nella planetaria con lo scudo ho montato i burri, lievemente salato e normale, morbidi a tocchetti con col restante zucchero a velo (30 gr.) e poi ho aggiunto i semini della vaniglia e la cannella. Se usate il sale dovete aggiungerlo in questo momento!
Ho poi montato a neve gli albumi insieme allo zucchero semolato.
Nella massa di nocciole ho poi aggiunto 1/3 (64 gr. circa) della farina setacciata e mescolato con la spatola. Ho poi aggiunto gradatamente la restante farina ed infine gli albumi montati. Ho lavorato con delicatezza il composto finché gli ingredienti sono sono stati belli amalgamati.

Ho versato il composto nella sac à poche e sul tappetino in silicone ho modellato degli anelli della dimensione di 5 cm circa.
Ho messo le teglie in frigorifero (la ricetta non prevedeva il riposo in frigorifero dato che i biscotti andavano formati negli stampi) e ve le ho lasciate per circa due orette (perché non avevo tempo da dedicare alla cottura prima!).
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 170°C ed infornato (la ricetta indicava con valvola aperta) per 15 minuti.
Gli anelli vanno cosparsi di zucchero a velo ma io li preferisco in purezza! 😉




Deliziosi!!
A presto,
LaGio' Riccia

lunedì 6 dicembre 2021

Biscotti con crusca d' avena e cioccolato

Andare dai nonni, quando eravamo ancora piccine e vivevamo a Diano Castello, voleva dire, per me e Tata, principalmente andare a trovare i loro conigli. Nulla togliere ai nonni, per carità, ma per noi il divertimento vero era andare a vedere quelle palle di pelo di svariate dimensioni, munite di muso buffo e che masticavano in continuazione facendo sparire intere carote e foglie di insalata come se non ci fosse un domani.

Ben consapevole di questa nostra "passione", la nonna ci coinvolgeva nella preparazione ed elargizione del "pastùn" (n.d.G.: pastone) ossia una sorta di mappazzone a base di pane raffermo, acqua, verdura di svariato tipo e poi lei: la crusca. Incredibile che i conigli tritassero senza batter ciglio tutta quella sbobba con dentro quella che, a tutti gli effetti, ai miei occhi di bambina era più assimilabile alla segatura che a qualcosa di commestibile.
Ovviamente tra tutte quelle palle di pelo ce n'era una che spiccava e che aveva un ruolo speciale nel nostro cuore: Bianchina! Una coniglietta tutta bianca bianca, candida (la fantasia si sprecava, dalle nostre parti).
Era da lei che noi bambine correvamo subito. 
Poi un giorno Bianchina sparì.
Solo una volta cresciuta capii per quale ragione, durante il pranzo di una domenica di diversi anni prima, all' affermazione del nonno:
"E' proprio buona e tenera Bianchina, eh?!"

mia sorella scoppiò in lacrime e per svariato tempo non mangiò più coniglio.

Io, nel mio bel mondo ovattato, non avevo capito una beata minkia. Pensavo che il nonno stesse elogiando il buon carattere di Bianchina (partita per chissà dove) e, continuando - armata di forchetta - a mangiare quella carne "buona e tenera" che avevo nel piatto, convenivo con lui sulla tenerezza che Bianchina ispirava -_-. Beata ignoranza? Innocenza?

Quando, qualche mese fa, mi sono ritrovata a mangiare una delle colazioni, assegnatemi dal nutrizionista, a base di yogurt greco e crusca d' avena, sono stata ricatapultata a quando la nonna ci faceva mischiare il pastùn! Tramite santo Whatsapp ho contattato subito il nutrizionista per chiedergli se una sostituzione era possibile... lui mi ha proposto i fiocchi d'avena  al posto della crusca. Ecco perché mi sono ritrovata con un sacchetto di crusca d' avena quasi intonso in dispensa.

Perché non trasformarla, dunque, in biscotti? Visto l' appropinquarsi a grandi falcate delle feste, secondo me questi biscotti possono essere un buon regalino da riservare a quei vostri amici che amano i sapori un po' più rustici e che fanno attenzione a consumare prodotti meno raffinati. Se volete potete sostituire il burro con 145 gr. di olio di cocco.

La ricetta che mi ha tentato proviene da qui. Io ho solo usato la crusca al posto dei fiocchi, ho raddoppiato le dosi, ho sostituito il latte con latte condensato ed acqua ed ho aggiunto qualche aroma (estratto di vaniglia e scorza d' arancia). Il cioccolato è una variante già proposta dall' autrice del post originale. Anziché stendere la pasta col mattarello e ricavare le forme dei biscotti, ho preferito fare delle palline e schiacciarle con il timbro (anche perché la pasta tendeva a sbriciolare).

INGREDIENTI per 30 biscotti:
  • 200 gr. di crusca d' avena
  • 200 gr. di farina 0
  • 120 gr. di zucchero di canna
  • 180 gr. di burro
  • 2 cucchiaini di bicarbonato di sodio
  • 25 gr. di latte condensato
  • 20 gr. di acqua
  • 2 cucchiaini di estratto di vaniglia
  • scorza di un' arancia non trattata
  • scaglie di cioccolato a sentimento

STRUMENTI:

  • mixer
  • timbro per biscotti
  • coppa pasta del diametro di 5cm
  • pellicola per alimenti
  • bilancia
  • carta da forno
  • leccarda
  • gratella per dolci

PREPARAZIONE

Ho frullato nel mixer la crusca d'avena fino ad ottenere una farina sottile.
Sempre nel mixer ho poi aggiunto farina, burro e zucchero ed ho frullato ancora.
Ho aggiunto bicarbonato, acqua, latte condensato, estratto, scorza e ho frullato nuovamente fino ad ottenere una palla.
In ultimo ho aggiunto le scaglie di cioccolato, dato qualche colpetto di mixer per amalgamare.
Ho poi compattato brevemente il composto sul tavolo, ho coperto con pellicola trasparente e messo in frigorifero per mezz' ora.
Passato il tempo del riposo ho acceso il forno impostando la temperatura di 200°C, ho foderato due teglie con carta da forno ed ho iniziato a formare i biscotti.
Ho staccato porzioni di impasto di 30gr. l' una e creato una pallina che ho poi pressato con il timbro. 
Ho coppato il biscotto ottenuto con il coppa pasta ed ho adagiato il biscotto sulla leccarda. Ho proceduto così fino a terminare l' impasto. I biscotti vanno distanziati un poco ma non crescono molto in cottura.
Ho infornato e cotto i biscotti per 15-17 minuti. Regolatevi voi con i tempi. I biscotti devono essere belli dorati.
Far freddare su una gratella prima di gustare.







I biscotti sono risultati belli croccanti e golosi grazie alla presenza del burro.
Un grande abbraccio e...
a presto!
LaGio' Riccia


martedì 1 dicembre 2020

Frollini di farina di farro al burro salato e cioccolato bianco

Siamo a dicembre.

Di già!

Nulla può fermare lo scorrere del tempo.

Nel pensarlo mi sono chiesta se per caso fosse una frase vergata già da qualcuno. Ho prontamente aperto la pagina di ricerca di google e ne è uscito un elenco di link a siti di aforismi sul tempo ed il suo scorrere. 

Gli aforismi. Quand' ero più giovane piccina ricorrevo molto all' uso degli aforismi... forse perché era mia abitudine scrivere molte lettere, biglietti di auguri per qualsiasi circostanza, cartoline. Abitudine che con l' avvento degli sms, prima, e whatsapp poi è andata pian pianino scomparendo se non per casi davvero speciali.

Come ci sono arrivata? Ah sì, pensando allo scorrere del tempo! Tra l' altro mi sono ricordata che Jovanotti tanti anni fa cantava qualcosa in merito (canzone che ho sempre musicalmente detestato).

Dicembre è arrivato e non ho assolutamente idea di cosa ci riserverà. 
So che non vedrà LoveOfMyLife e me impegnati ogni sera nell' apertura dei pacchettini del Saccone dell' Avvento perché quest' anno, contrariamente agli scorsi, abbiamo deciso di comune accordo di soprassedere per impossibilità di approvvigionamento delle varie sorpresine (causa il famigerato "voi sapete chi").

Gli scorsi anni sapevo già in partenza che i giorni di festa sarebbero stati scanditi dalle seguenti liete ed imprescindibili tappe:

 - Vigilia di Natale: a casa dei genitori di LoveOfMyLife
 - Natale: pranzo dalle zie in montagna
 - S. Stefano: pranzo con la mia famiglia

quest' anno, invece, l' incertezza ha la meglio. Siamo tutti in trepidante attesa dell' enunciazione del nuovo Dpcm che sancirà dove, con chi e fino a che ora potremo festeggiare.

Nel frattempo la regione Piemonte è stata upgradata a "zona arancione" e sebbene riconosca che il poter uscire di casa senza la preoccupazione di poter essere considerata fuori legge perché ai limiti della zona consentita per la "passeggiata", dall' altra ho tanta paura che la gente, i più, si riversi per le strade... un po' come i tori a Pamplona nel giorno di San Firmino... con l' unica differenza che per i tori provo molta empatia.
Ieri nel percorrere in auto un viale che costeggia un grandissimo parco verde torinese (siamo finalmente riusciti ad andare a salutare i genitori di LoveOfMyLife), sono rimasta sconvolta dalla quantità di vetture parcheggiate. Numeri che nulla hanno da invidiare alle occasioni di scampagnate pasquali o estive. 
Stufi lo siam tutti di stare reclusi o di aver paura a muoverci ma appunto per evitare il reiterarsi o il prolungarsi di questa clausura, dovremmo tutti cercare di limitarci un po'.

Adesso basta, però. 

E' dicembre? Sarà un... "Unconventional December?", d' accordo, ma perché non ricondurlo, nei limiti del possibile, a quello degli anni scorsi? Come? Facendo ciò che siamo soliti fare in questo periodo ossia, per quanto mi riguarda, produrre biscottini, dolcetti, torte, pani, brioches. Non siete d' accordo? Secondo voi questo dicembre ci riserverà comunque solo cose brutte? Mettetevi all' opera lo stesso! Una buona coccola dolce fatta con le vostre manine vi porterà lo stesso un po' di conforto.

Io inizio con il postarvi questi biscottini che sono una comoda, velocissima e golosissima idea... sia come merenda con una buona tazza di tisana, caffè, cioccolata sia come fine pasto o come idea regalo!

Aggiungo che l' idea di questa ricetta viene da qui. Io ho solo usato una farina di farro integrale (quindi più scura) ed in quantità diversa.

INGREDIENTI per una 40na di biscotti (a me ne sono venuti 43 da 20 gr. cad.):

INGREDIENTI:

  • 150 gr. di zucchero di canna Demerara
  • 50 gr. di zucchero semolato
  • 200 gr. di burro leggermente salato morbido
  • 1 uovo medio
  • 200 gr. di farina integrale di farro
  • 200 gr. di farina 0
  • gocce / pepite / pezzi di cioccolato bianco a sentimento
STRUMENTI:
  • 2 ciotole
  • leccapentole
  • planetaria con frusta "K" (nulla vi vieta di lavorare il tutto a mano. io ho evitato perché le mie mani si scaldano troppo e troppo rapidamente)
  • pellicola per alimenti
  • teglie
  • carta da forno 
  • gratella per dolci

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho lavorato i due zuccheri con il burro tagliato a tocchetti.
Una volta ottenuto un composto chiaro e spumoso, ho aggiunto l' uovo.
Amalgamato l' uovo, ho aggiunto gradualmente le farine e continuato a lavorare con la frusta "K" fino a completo assorbimento delle farine. Ho aggiunto il cioccolato bianco (io ho usato le decorazioni a base di cioccolato bianco della Pane Angeli perché languivano in dispensa da un po'). 
Tempo che le gocce si sono mescolate all' impasto, ho trasferito quest' ultimo sul tavolo e lavorato a mano brevemente per ottenere un panetto che ho avvolto in pellicola alimentare e fatto riposare per almeno 30 minuti (io l' ho lasciata 3 ore).
Passato il tempo del riposo, ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C e foderato due teglie (la leccarda più una teglia rettangolare più piccola) con carta forno.
Ho estratto l'impasto dal frigorifero ed iniziato a creare i biscotti.
Ho staccato un pezzetto di impasto da 20gr ciascuno, l' ho roteato tra i palmi fino ad ottenere una pallina che ho schiacciato e posizionato sulla teglia. Le palline vanno un po' distanziate (non troppo) perché l' impasto in cottura cresce leggermente.
Ho infornato per 15-18 minuti. 
Eccoli qua, in un pacchettino, per la sorella di LoveOfMyLife!









Deliziosi, mi dicono dalla regia. Io sono sempre a dieta -_-.
Vi abbraccio.
A presto,
LaGio' Riccia

martedì 10 dicembre 2019

Torcetti al burro - di regalini natalizi ed auguri anonimi

Ma ciao!
Come scrivevo nell'ultimo post, ci siamo. Il Natale è sempre più vicino.
Già pregusto il bello dello stare insieme, del condividere con i miei affetti non solo pasti luculliani ma anche e soprattuto il tempo. Essere in vacanza e poter godere della compagnia dei nostri familiari senza doverci preoccupare delle mille cose da fare, perché il giorno dopo ci attende l'ufficio od il lavoro, è un regalo preziosissimo.
Ma non sarà solo questo.
Arriveranno anche pacchi da scartare e gli auguri...magari plenari, scorrendo la home page di facebook, oppure via whatsapp...dagli amici di sempre ma anche da quelli che sentite solo "alle feste comandate", dai conoscenti e poi, in alcuni casi sparuti, anche da numeri che non avete in rubrica ^_^. Vi è mai capitato?
A me sì. Nel 2017, a voler essere precisi.
In circostanze di questo genere, la prima cosa che viene da pensare è un errore del mittente.
Non era quello il caso perché chi mi scriveva porgeva "tanti auguri" a "Gio' Gio'"...soprannome con cui ben poche persone hanno l'ardire di apostrofarmi (a me sto "Gio' Gio'" fa tanto "Yo-yo"...decidete voi se il gioco o la merendina).
I pochi coraggiosi in questione, però, si erano già fatti vivi.
Quindi chi poteva essere 'sto benedetto +39 che mi scriveva?!?!?
La cosa più sensata sarebbe stata chiederlo al diretto interessato (l'anonimo) ma io mi sono limitata a ricambiare gli auguri.
Nei giorni successivi alle feste, facendo "pulizia" dei messaggi, incappai nuovamente in questa chat dell'anonimo e decisi di conservarla per un secondo momento al grido di: "Al prossimo giro se questa/o tizia/o mi scrive di nuovo, io, 'Cu minkia sei??' glielo chiedo!".
Secondo voi com'è andata a finire?

...svariati mesi dopo...
Vibrazione del cellulare. Nuovo messaggio Whatsapp.
Apro e, sorpresa delle sorprese, è 'sto benedetto +39 che mi saluta e mi chiede come sto...a quel punto mi cospargo il capo di cenere e gli chiedo di identificarsi (non proprio "Chi siete? Dove andate? Cosa portate?" ma poco ci manca).
Lui - perché di lui trattavasi - si identifica. Un ex-collega mio coetaneo con cui tanti anni fa mi era capitato di andare a pranzo, insieme al gruppo di lavoro dell'epoca, e che nemmeno ricordavo potesse avere il mio numero di cellulare. In ogni caso una persona simpatica e gradevole (per quanto solita ad erudire gli altri sullo scibile umano...a 360°...quindi un tripudio di "io so come si fa", "ti spiego io come funziona...", etc...).
Ad ogni modo gli spiego che il suo numero era andato perduto anni prima con lo scippo del cellulare su cui era memorizzato e bon.
Dopo qualche scambio di convenevoli, mi scrive che gli è venuta voglia di sentirmi perché il giorno prima,recandosi in auto al lavoro, gli è capitato di incrociare una ragazza molto somigliante a me.
Dopo una breve indagine un botta e risposta del tipo:
LaGio': "Ma dove lavori?"
'sto benedetto +39: "@#  yy!xzm?ndr"

Emerge che lavoriamo ad un tiro di schioppo e che probabilmente quella che aveva visto il giorno prima non era una che somigliava a me ma ERA me cioè ERO me insomma ERO IO(ehm).
Tutto molto bello ma... insomma stavo anche a lavora'... faccio per accomiatarmi e lui:
'sto benedetto +39:"Beh dai allora, dato che lavoriamo così vicini, qualche volta potremmo pranzare insieme!"
LaGio': "Volentieri, magari estendo anche agli altri così rimettiamo insieme la vecchia combriccola! Buon proseguimento! Ciao.".

Invio.
Accanto a 'sto benedetto +39 vedo comparire la scritta verde "sta scrivendo..." subito sostituita da "online".
Ed ecco lì che arriva la frase di chiusura di lui...la frase che in un certo senso mi ha fatto realizzare perché la perdita del suo numero di cellulare non mi aveva fatto strappar via i ricci dalla disperazione:
'sto benedetto +39:"Ho un buon ricordo di te. Non farmene pentire."

Silenzio (mio).
(Avreste dovuto vedere la mia faccia)

Rileggo il messaggio.

Avevo letto bene.
EEEEHHHHHHH????
Cos'avrà voluto dire?!?!?!?! Una cosa del tipo: "non fare come quelli che dicono 'sì, sì organizziamo e poi non lo fa mai' perché rovineresti il bel ricordo che ho di te"?
Ma soprattutto...questo tono...velatamente "intimidatorio"?!?!?! Che cosa mi voleva significare???
Comunque, proprio in virtù di quel suo "buon ricordo" ho replicato con una faccina col sorriso (tiratissimo, vi assicuro) della serie "assecondalo" - come si fa con i matti (perché l'alternativa del fingermi morta non era percorribile) -  ma che suonava un po' come la scena in Chiesa di  "Non ci resta che piangere":
"con lo sguardo le devi far capire che hai capito!"
"Sì, sì ho capito"
ed ho evitato di rispondergli cose del tipo:
"beh...il ricordo che hai tu di me è solo un problema tuo" oppure
"il tuo ricordo è sbagliato perché sono una pessima persona e, rispetto a quando andavamo a pranzo, adesso non solo lo dò a vedere ma anche a sentire" oppure - e vi assicuro che ero nell'animo di propendere per questa opzione - un catartico
"Ma VAFF...ULO vaaaaaaaaaaa!".

Vi chiederete: "Si sarà fatto vivo di nuovo?". La risposta è: sì. Motivo: aggiornarmi sulla sua vita professionale ^_^. Boh?!
Perplessità.

Ma torniamo alle vere ragioni del post: mostrarvi una delle opzioni che a Natale andranno a riempire i sacchettini di cellophane per le persone che mi stanno più a cuore.
Quest'anno (qui potete vedere le scelte degli scorsi anni) ho deciso di provare a cimentarmi nei torcetti al burro.
I torcetti sono un dolce tipico di Lanzo (TO).
Se cercate in rete ne troverete di diversi tipi ma quelli che io sono solita vedere quando bazzico nelle pasticcerie di Lanzo sono sostanzialmente di due tipologie: al miele - più sottili e croccanti e dal colore più caramellato - ed al burro - più cicciotti, friabili e chiari (questi ultimi prodotti nel Biellese).
Io li trovo ottimi entrambi!!!
La ricetta che vi propongo proviene da un numero della rivista "Ci piace". Vi dico subito che, rispetto ai torcetti cui sono abituata, questi sono croccanti fuori e morbidi dentro mentre quelli che mi è capitato di acquistare (confezionati o di pasticceria) sono friabili.
Il sapore è proprio identico, invece.

Riporto qui la mia versione della ricetta perché, come al solito, ho fatto una variazione: ho raddoppiato le dosi degli ingredienti per avere più torcetti ma lasciato invariate le dosi di lievito di birra (quindi, rispetto alla ricetta originale, ho dimezzato le dosi di l.d.b.).
Altra piccola variazione nella lavorazione: la ricetta indicava di ricavare dei bastoncini di 10 cm di lunghezza ed 1 cm di diametro. Per ottenere un torcetto con l'occhio bello aperto, ho fatto dei bastoncini lunghi 15-20 cm. In questo modo il buco rimane bello largo e quindi non si chiude in cottura (a causa della lievitazione del torcetto).

INGREDIENTI per una 50na di torcetti:
  • 500gr. di farina 00 + per il piano di lavoro
  • 200gr. di zucchero di canna
  • 160gr. di burro a temperatura ambiente
  • 200ml. acqua
  • 100gr. di zucchero semolato
  • 3gr. di lievito di birra
  • un pizzico abbondante di sale
STRUMENTI:
  • planetaria
  • spianatoia
  • leccarda
  • carta forno 
  • teglia o piatto in cui versare lo zucchero per "impanare" i torcetti
PREPARAZIONE dei torcetti:
Ho spezzettato il lievito nella ciotola della planetaria, vi ho versato l'acqua tiepida e l'ho fatto sciogliere.
Ho aggiunto la farina setacciata e lo zucchero semolato.
Ho azionato la planetaria a velocità media, con il gancio, ed ho fatto lavorare l'impasto fino a quando non si è staccato dalle pareti della ciotola.
Ho poi aggiunto il sale ed il burro a tocchetti (quest'ultimo in più riprese aggiungendo un secondo pezzo solo al completo assorbimento del primo).
Ho fatto lavorare la planetaria fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Vi confesso che la tentazione è stata troppo forte: ho preso l'impasto e l'ho ribaltato alcune volte nella ciotola. Gli ho fatto anche delle pieghe di tipo 2 perché era davvero una gioia maneggiarlo!
Ho poi formato una palla, coperto con pellicola alimentare e lasciato lievitare al caldo e lontano da correnti fino al raddoppio (3 orette e mezza circa).
Ho messo lo zucchero di canna dentro una teglia rettangolare bassa.
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 200°C.
Ho poi ripreso l'impasto, l'ho lavorato sulla spianatoia infarinata. Ho staccato dei pezzetti di impasto e ricavato dei cilindretti lunghi 15-20 cm e di 1 cm di diametro, li ho passati nello zucchero di canna e li ho chiusi dando la tipica forma del torcetto (ho pinzato le estremità ottenendo una sorta di goccia).
Li ho messi sulla leccarda rivestita di carta da forno ed infornato per 15 minuti.
Li ho sfornati e messi a freddare sulla gratella.


Indovinate a chi sono andati i torcetti nelle scatole di latta??? ...ai colleghi, sì... ^_^


Questi torcetti, riposti in un barattolo di vetro a chiusura ermetica, si sono conservati ben 2 settimane (solo perché io continuo ad essere a dieta altrimenti non avrebbero visto nemmeno la luce del giorno dopo ^_^).


Alla prossima...
LaGio' Riccia

venerdì 21 dicembre 2018

Natale 2018 - Sablée

Ieri. H. 12:20 circa.
Vibrazione del telefono (quando sono in ufficio preferisco mettere il mio smartphone in modalità "trattore" piuttosto che melodica). Guardo il display e realizzo che quello che vi campeggiava sopra  era proprio lo stesso numero di telefono che da un po' di gg aveva tentato di contattarmi in diverse fasce orarie.
Io, gasatissima, "edddai che così scopro chi è!!".

L.G.R.: "Pronto?"
Silenzio. Sorta di "Tuuuuuuuuu" (che già mi indispone perché si sa che all'altro capo del telefono c'è un operatore di call center).
O.C.C.: "Sono Tizio..."
 - senza un minimo di "Buongiorno", "Ciao", "Era ora che ti decidessi a rispondere!", "Crepa!" - 
O.C.C.: "... di il nome di un' azienda fornitrice di energia elettrica. Posso riferire?"
C'è da dire che il fatto che fosse italiano mi ha stupito così come la sua scelta del predicato verbale... ma nonostante ciò...
L.G.R.: "No grazie. Buone feste!" ed ho riattaccato.

A Natale sono tutti più buoni? Mah...io ci provo! E quel "Buone feste" (seppur proferito al pari di un "ma vedi d'annattene a fare...") ne è la prova ^__^.
Però nonostante il mio caratteraccio, vi assicuro che nulla mi dà la stessa soddisfazione del donare un pensierino, fatto con le mie manine, a chi mi sta più a cuore.

Questi i biscottini che ho preparato per i miei amici, quest'anno.


Ingredienti per una cinquantina di biscotti:
  • 220 gr. di farina 00
  • 180 gr. di burro leggermente salato freddo a tocchetti
  • 90 gr. di zucchero a velo
  • 60 gr. di farina di mandorle
  • 20 gr. di farina di nocciole
  • 50 gr. di fecola di patate
  • semi di mezza bacca di vaniglia Bourbon
  • zucchero semolato

Strumenti:
  • un mixer
  • una ciotola
  • pellicola trasparente per alimenti
  • un coltello affilato a lama liscia
  • carta da forno
  • più teglie
Preparazione
Nel mixer ho frullato il burro freddo a tocchetti con lo zucchero a velo fino ad ottenere un composto omogeneo cui poi ho aggiunto in un sol colpo le polveri (farine, fecola, semini di vaniglia) precedentemente mischiate tra di loro. Ho lavorato il tutto fino ad ottenere un panetto che poi ho diviso in tre parti ricavando dei salami non troppo grandi.
Ho avvolto i tre salami in pellicola per alimenti e li ho messi a riposare in frigorifero per tutto un giorno ma già solo un'ora è sufficiente.

Trascorso il tempo del riposo ho acceso il forno a 180°C, rivestito due teglie con della carta da forno, tolto i salami dal frigorifero (ovviamente ho rimosso la pellicola trasparente...) e li ho passati nello zucchero semolato. Li ho affettati dello spessore di almeno mezzo centimetro, li ho disposti sulla teglia (in cottura non aumentano di volume perciò non è necessario distanziarli troppo l'uno dall'altro) ed ho infornato per 13-15 minuti.
Io ho infornato una teglia per volta quindi quando la prima era in forno, ho messo la seconda in frigorifero.

Il contrasto "leggermente salato" con il dolce ed in più il buon sapore di burro ci hanno conquistati!
Conservateli in una scatola di latta a chiusura ermetica e dureranno...beh...non ne ho idea! Ditemelo voi se riuscite a farceli stazionare più di un giorno!!!! ^__^



Tanti auguri di buone feste a tutti Voi ed ai Vostri affetti!

Un abbraccio.
LaGio'Riccia

mercoledì 10 dicembre 2014

Pallette di cioccolato al profumo d'arancia e mandorle - 3 cuori in un condominio e digressioni varie

E' arrivato dicembre...
con le sue vetrine addobbate a festa...
le luci per la città...
Babbi Natale vari ed eventuali che si arrampicano su balconi e finestre (ma vi ricordate che un tempo NON ESISTEVANO??? Il primo che vidi, svariati anni fa, appeso ad un terrazzo torinese era un vero e proprio pupazzo a grandezza naturale tant'è che per una frazione di secondo pensai "oddio!!! un topo d'appartamento...beh...'na pantegana gigante!! certo che non è sto fulmine di guerra se si arrampica in pieno gg con tanto di tutona rossa ^_^...ah giusto! sta' a vedere che non è vero?!?!?"...astuta come una faina, eh?!?)
l'atmosfera di Festa...
Ma a me quello che più piace del Natale è l'attesa, il "prepararsi a".
Sarà perché quando il 25 si conclude mi ritrovo, smarrita, a pensare "e mo'?!".
Un po' come per un matrimonio: tanti preparativi, tanta attesa e poi quel gg finisce in un battito di ciglia.
(E' verooo cosa ne so io di matrimonio?!? Io non sono sposata ma quello che non sapete è che ho rischiato di...!!! Quindi i preparativi li ho vissuti anch'io...anche se solo fino a 3 mesi dalla fatidica data.
Ma va beh...questo è un altro discorso ^_^)
Sarà perché quando il 26 ci si sveglia, non ci sono + pacchettini da aprire perché il Sacco dell'Avvento è ormai vuoto.
Come? Cos'è il "sacco dell'avvento"??? E' la versione in sacco di yuta del calendario dell'avvento!!!
Dovete sapere che diversi anni fa volevo fare al mio "fidanzato" dell'epoca (un predecessore di LoveOfMyLife) un pensierino quotidiano a partire dal 1° di Dicembre fino al 24.
Non potendo però consegnarglielo a mano ogni dì (ci vedevamo prettamente nel fine settimana), pensai di mettergli tutte le sorpresine, opportunamente numerate, in un saccone.
Mi piaceva l'idea della "coccola quotidiana" a sorpresa.
Smisi questa abitudine col successore (l'ultimo predecessore di LoveOfMyLife)...(quello con cui NON convolai a nozze, per intenderci) e per i 2 anni successivi il non matrimonio (il periodo che definisco "il buco nero del mio cuoricino" in cui in tutti i modi cercavo di risollevarmi ma soprattutto di ritrovarmi. Ritrovare il sorriso).

Poi arrivò LoveOfMyLife, 3 anni fa...con lui tornò la mia voglia di coccole ed il coraggio di farle. Così gli ho fatto il saccone e due anni fa la sorpresa: LoveOfMyLife si è presentato con un saccone tutto per me (non ne avevo mai ricevuto uno!). A me sta cosa di lui che mi sceglie le sorprese e me le impacchetta e numera tutte mi fa sciogliere come la neve sotto il sole!!!
Tutto questo per dirvi di immaginarci così: ogni sera verso le 21:30 a ravanare dentro questi sacconi, come due bambini un po' cresciutelli, per cercare la sorpresina con su il numero giusto!
Ed a scartare con un sorriso ebete e divertito stampato in faccia!!!!

Mamma mia ma quanto ho divagato?!?!?!?!??!?!?!
Scusatemi: ogni tanto mi perdo nei miei voli pindarici!!!

Anche quest'anno, come lo scorso (vedi qui  e qui ), continua la mia voglia di confezionare regalini con le mie manine.
Appena ho visto queste pallette deliziose ho pensato "DEVONO ESSERE MIE" e subito dopo "PER NATALE!!!".
Ho trovato questa ricetta nel condominio più matto del web.
E' stata postata da Emmettì una delle 3 creature + dolci che abbia mai conosciuto (virtualmente).
Le altre due creature + dolci che abbia mai conosciuto (virtualmente) sono le sue due vicine di condominio ossia Silvia e T@m.
Passate a trovarle, se ancora non le conoscete (se invece le conoscete già, siete perfettamente consapevoli del fatto che NON SI PUO' NON ANDARLE A TROVARE!!!!).
Scoprirete 3 cuori in grado di infondere tanta allegria, sorprendere e che,beh, sanno davvero ESSERCI.

Ora passiamo alla ricetta. Anche voi vi innamorerete di questi bocconcini deliziosi e profumatissimi.
Dimenticavo: dalla simpaticissima Franci potete trovare una variante di queste pallette molto + fantasiosa della mia.
Ora i biscottiniiiiiiiiiii!!!!
E buon avvento!!!! :-)
Al solito: questa è la mia versione, molto fedele all'originale.
QUI trovate l'originale di Emmettì e QUI la versione di Franci

INGREDIENTI: (per circa 35-40 biscottini):

  • 200 gr. di Farina Petra 1 macinata a pietra del Molino Quaglia
  • 100 gr. di di cioccolato fondente con scorzette d'arancia e granella di mandorle
  • 125 gr. 2 di cioccolato fondente con scorze d'arancia candita
  • 100 g di burro
  • 100 g dizucchero
  • 2 uova
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • granella di zucchero e mandorle a lamelle per decorare
Strumenti:
  • un pentolino in cui intiepidire l'acqua
  • un pentolino in cui fondere a bagnomaria
  • una terrina
  • un cucchiaio di legno
  • fruste elettriche
  • un setaccio 
  • pellicola 
  • una spatola in silicone
  • un cucchiaino da thé
  • una leccarda ed una teglia bassa foderate con carta da forno
  • una gratella per dolci
Preparazione
Ho fatto sciogliere dolcemente a bagnomaria il cioccolato spezzettato grossolanamente ed il burro.
Nel frattempo, con l'aiuto delle fruste elettriche, ho montato le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e soffice.
A quest'ultimo ho poi amalgamato il cioccolato ed il burro fusi sempre utilizzando le fruste elettriche.
Quando il composto diventa del colore del cioccolato, uniforme vi ho setacciato un po' per volta la farina con il lievito.
Quando le fruste hanno iniziato ad implorare pietà sono passata all'uso della spatola ed ho lavorato l'impasto finché tutti gli ingredienti
non si sono amalgamati insieme.
Ho coperto la ciotola con della pellicola trasparente ed ho messo il tutto a riposare in frigorifero.
Ho già fatto queste pallette 2 volte...la prima ho lasciato riposare l'impasto 2 ore, l'ultima volta (e le immagini si riferiscono proprio a questa) ho lasciato
l'impasto in frigo per ben 4 ore.
Trascorso il tempo di riposo ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho estratto la ciotola dal frigorifero ed aiutandomi con un cucchiaino ho prelevato un po' di impasto (come suggerisce la cara Emmetì "un po'" è quantificabile con mezzo cucchiaino)
ed ho lavorato con le mani fino a formare una pallina che ho adagiato sulla leccarda.
Ho continuato così fino alla fine dell'impasto.
Ho poi decorato con dello zucchero in granella o con delle lamelle di mandorla (visto che parte del cioccolato che ho usato conteneva della granella) ed ho infornato per 13 minuti.

Emmettì ha ragione: non vanno assaggiati subito ed ogni gg sono più buoni del precedente!!!

(ho pensato di confezionarle così per i miei amici)







Vi abbraccio!
LaGio' Riccia.

mercoledì 18 dicembre 2013

...dolce Natale...

...e continuano i regalini natalizi...
Se con i Cantucci al rosmarino ho pensato al mio amico Ste' che è più per il salato che per il dolce,
con questi biscotti da inzuppo ho pensato a Silvia - che, come me, ama la colazione - a Simi, ad Anna ed Erik.
La colazione è l'unico pasto della giornata che vivo in serenità ed in cui mi concedo il dolce senza rimorsi di coscienza. Nonostante, quindi, il piacere del momento riconosco di non essere, durante essa, un "animale sociale": la colazione deve avvenire in religioso silenzio e -  in teoria - entro un massimo di mezz'ora dall'ora della sveglia altrimenti potrei anche mordere.
Per far meglio comprendere l'importanza di quest'ultimo requisito preciso che, ad esempio, quando vado a donare il sangue la buona azione non consiste nella donazione in sé ma nell'andare, poi, a scofanarmi cappuccino e brioches al bar + vicino ^_^. Diciamo che la pancia vuota di primo mattino esaspera una componente massiccia del mio carattere: l'acidità (sob!).

La mia colazione preferita è dolce e prevede pane e marmellata...ma un buon biscotto non si rifiuta mai!
Soprattutto se è un BISCOLATTE di Luca Montersino.

La ricetta proviene direttamente dal libro "Croissant e biscotti" di Luca Montersino.

Ingredienti per una 50na di biscotti che danno soddisfazione:
  • 485 gr. di farina 00
  • 65 gr. di amido di riso
  • 200 gr. di zucchero semolato
  • 200 gr. di burro
  • 85 gr. di uova intere
  • 40 gr. di panna
  • 4 gr. di lievito per dolci
  • 1 bacello di vaniglia
  • 20 gr. di sciroppo di glucosio (io ho usato del miele millefiori)

Strumenti
  • un setaccio
  • un cucchiaio
  • una terrina
  • pellicola trasparente
  • mattarello 
  • stampini
  • una leccarda 
  • carta da forno

Preparazione

In una terrina ho lavorato il burro ammorbidito con lo zucchero ed il miele (o sciroppo di glucosio se voi lo avete).
Ho prelevato i semi dal bacello di vaniglia e li ho aggiunti insieme alle uova, alla panna ed al sale al composto di burro, zucchero e miele (o sciroppo di glucosio).
Ho aggiunto la farina setacciata con amido di riso e lievito.
Ho lavorato l'impasto con le mani e l'ho fatto riposare per un'oretta circa (la ricetta prevedeva 30 minuti).
Trascorsi i minuti di riposo ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho steso l'impasto dello spessore di quasi 1cm (la ricetta prevedeva uno spessore di 1,5 cm).
I biscotti dovrebbero essere rotondi con un bel buco in mezzo...ma viste le circostanze (regalo di Natale!!) non ho potuto esimermi dall'utilizzare, per copparli, uno stampino a forma di fiocco di neve :-))
Sono venuti buonissimi lo stesso :-)
Li ho distribuiti sulla leccarda rivestita con carta da forno e li ho fatti cuocere per 20 minuti alla temperatura di 160°C (ho scaldato il forno ad una temperatura di 20°C superiore in modo tale che l'apertura del forno e la corrispondente perdita di calore non facessero diminuire troppo la temperatura).

Questi sono i Biscolatte al mio primo tentativo (con la forma data loro dal maestro Montersino):





questi invece sono i miei fiocchetti di neve:







...inscatolati!







martedì 17 dicembre 2013

Un Natale fatto a mano...ma soprattutto...con il cuore!

ehh sì...il Natale...quando arriva, arriva!
...per parafrasare uno spot di un po' di anni fa.
Ogni anno il Natale arriva, puntuale il 25 di Dicembre...senza sorprese e senza dover fare calcoli strani o andare a sfogliare il calendario cosa che, invece, si fa per capire quando "cade" la Pasqua.
Ogni anno arriva ed ogni volta mi stupisco di come sia cambiato per me, negli anni, lo stato d'animo con cui lo vivo.
Ci fu la fase della "meraviglia":  quando aspettavo il Natale con impazienza e scartavo quei pacchi - comparsi sotto l'albero nell'arco di una notte - piena di riconoscenza verso quel signore panciuto e con la barba candida che si faceva letteralmente il mazzo (beh...pensavo questo ma in altri termini) per recapitare tutti i pacchi in giro per il mondo.
Ad esso seguì: il Natale del disincanto. Ricordo ancora quella notte della vigilia in cui mi svegliai per andare in bagno e scoprii che Babbo Natale non aveva la barba e nemmeno il pancione ma era quella formichina della mia mamma che, con tanto amore ed attenzione a non fare troppo baccano, posizionava ad arte i pacchetti.
Ci fu, poi, il Natale dello stravolgimento: quando ci trasferimmo a Torino dalla Liguria...ero piccina...vagamente ne capivo le motivazioni e difficilmente ne accettavo gli effetti... tutto era diverso, strano...ma i pacchetti c'erano e questo, su di un bimbo, ha sempre un notevole ascendente :-)-
Ci fu il Natale dell'essenziale: quando i pacchi furono pochi ma "sentiti" ed erano conditi dalla gioia di sedersi attorno ad una tavola a mangiarci le leccornie cucinate dalla mamma che facevano così tanto Natale!!
Ci fu il Natale della vagonata di sms/e-mail spediti a tutti e quello del "silenzio stampa" in cui anziché inviare sms asettici o e-mail impersonali riscoprivo il bello del fare gli auguri di persona con un bell'abbraccio,  regalandosi anche solo un caffé in compagnia degli amici più cari o forse dovrei scrivere degli amici e basta.
In tutto questo bailamme c'erano e ci sono tuttora i regali...quello a richiesta, quello del "deve piacere a me che lo faccio" e quello dell'amore a prima vista che vedi e ti fa immediatamente pensare a "quella persona lì".
Quest'anno ho deciso che sarà "fatto a mano". I regali saranno pochi e nemmeno molto dispendiosi ma fatti a mano e soprattutto con il cuore!

Cantucci al rosmarino per il mio amico Ste' che al dolce preferisce il salato.
(La ricetta proviene dal numero di Novembre 2013 della rivista "In tavola" che mi ha passato la mia mamma)

(ho rifatto i cantucci apportando le modifiche che avevo pensato vedendo i risultati del primo esperimento e riporto, quindi, le correzioni del caso usando questo colore!)

Ingredienti per 8 persone:
  • 250 gr. di farina 00
  • 100 gr. di mandorle sgusciate
  • 40 gr. di parmigiano reggiano grattugiato
  • 3 uova
  • 1 cucchiaino di lievito per torte salate
  • 2 rametti di rosmarino (io ho usato due cucchiaini di rosmarino essiccato e tritato fatto dalla mia mamma)
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe
Strumenti
  • un setaccio
  • un cucchiaio
  • una forchetta
  • una leccarda
  • carta da forno
  • un coltello con seghetto
  • un tagliere

Preparazione
Una volta dosati tutti gli ingredienti ho acceso il forno alla temperatura di 180 °C
Ho setacciato la farina con il lievito e l'ho disposta a fontana sul tavolo.
Ho aggiunto un pizzico due pizzichi abbondanti di sale, il parmigiano grattugiato, 2 cucchiai di olio, una macinata di pepe, il rosmarino tritato finemente e le uova (uno alla volta usando una forchetta per romperlo ed amalgamarlo alle componenti secche). Ho impastato fino ad ottenere un composto omogeneo e vi ho aggiunto le mandorle.
Ho diviso il composto in due ed ho creato dei filoncini dello stesso spessore (beh, ci ho provato...) e li ho appoggiati sulla placca da forno foderata con la carta.
Ho messo la leccarda nel forno ed ho fatto cuocere per 30 25 minuti (la ricetta originale indicava 30 minuti ma siccome nel mio primo esperimento si sono sbriciolati, ho provato a toglierli dal forno 5 minuti prima ed ha funzionato!!! Non solo: facendoli cuocere qualche minuto in + da tagliati, si sono biscottati di +).
Ho sfornato i filoncini, li ho messi su un tagliere e li ho tagliati di sbieco a fette larghe 1,5 cm circa. Purtroppo nel tagliarli i miei cantucci si sono un po' rovinati, sbriciolati. Forse avrei dovuto tagliarli prima...magari dopo 25 minuti.
Ho poi ripassato i cantucci nel forno per 7 9 minuti, li ho girati e cotti per altri 7 9 minuti dall'altro lato.
Una volta freddi ne ho fatta una cernita e li ho messi in un sacchettino trasparente e confezionati...pronti per essere recapitati/regalati.
Per confezionarli ho usato un rametto di rosmarino, un peperoncino essiccato dalla mia mamma ed una decorazione natalizia in legno.
Voilà!