martedì 10 novembre 2020

Panini di semola rimacinata di grano duro: i miei panini in epoca di lockdown

Ed eccoci di nuovo qua... lockdown n.2.

Non so voi ma io, lo spettro di un sequel dell' esperienza vissuta questa primavera, lo vedevo aleggiare eccome. Non vi so dire se il mio sentore è esclusivamente dovuto al fatto che io, come ormai avrete ben imparato di me, sono un' inguaribile pessimista o se esso è dovuto anche al fatto che troppe volte, ad esempio in coda alle casse del supermercato, mi sono vista costretta a fare la parte della pazza mitomane che pregava la persona dietro di lei di mantenere la distanza di sicurezza. E' successo talmente tante di quelle volte che, giuro, credo di essermi fatta la mia bella cricca di signore (sì perché sempre di donne trattasi) che mi menerebbero volentieri.
Da quella che mi ha dato della 

Tizia A: "Esagerata! Indosso la mascherina!

LaRiccia: "Sì, ma se riesco a capire dai suoi baffi che lei non è bionda naturale allora vuol dire che non la indossa in maniera adeguata"

a quella che, dopo aver vessato in molteplici maniere la madre (le ho incrociate più volte tra i reparti del super), si è riscoperta bodyguard della stessa a fronte del mio

LaRiccia: "Mi scusi signora, potrebbe cortesemente rispettare la distanza di sicurezza? E' troppo vicina" (giuro! Mi ero espressa proprio in questi termini avendo notato che la povera signora era già sufficientemente tartassata dalla figlia - n.d.R.: che avrà avuto una 50na di anni)

Tizia B: "Potrebbe anche essere più educata!" e poi rivolta alla madre "Mamma vieni qua che la signora ha paura che la infetti". Concetto che ha ribadito più volte durante tutta la coda. Quando, dopo aver pagato (io ero prima di loro), il cassiere ha invitato la Tizia B a riporre sul nastro la sua spesa, questa se ne è uscita con un "Ehh sa, non posso. La signora evidentemente non si rende conto che abbiamo le mascherine e che siamo sane ed ha paura di essere infettata!" non ci ho più visto e l' ho seccata con un 

LaRiccia: "Certo che ho paura! E dovrebbe averne anche lei! Buona sera!"

Ometterò gli epiteti che le avrei volentieri indirizzato.

Ho solo iniziato ad avere una profonda avversione per il genere umano. Devo solo capire se per tutto, indistintamente, o solo per quello spocchioso, borioso ed ignorante (ultimamente frequento molto poco la gente cui voglio bene per cui mi capita di incrociare soprattutto esponenti di quest' ultima fazione).

Come state affrontando questa nuova chiusura?
Io la scorsa volta avevo approcciato la pizza, se ricordate.
Con questa seconda chiusura ho però pensato di non farmi la pizza da me ma, qualora ci venisse questa voglia da soddisfare (dieta permettendo...), di ricorrere al delivery,  per sostenere il settore della ristorazione. 

Quello che però continuo a fare è il pane.

Ho deciso quindi di condividere con voi la ricetta di questi panini decisamente comodi da fare (considerata la clausura) e deliziosi! Essa prevede la preparazione di un poolish che viene fatto riposare 16 ore. Poi si procede con l'impasto, la lievitazione, la formatura dei panini, un' altra lievitazione e, per finire, la cottura. La ricetta originale è questa ed è delle mafalde siciliane ma a me tornava più comodo fare delle porzioni più piccine.

INGREDIENTI per 14 panini del peso di 50gr. circa ciascuno:

INGREDIENTI per il poolish:

  • 100 gr. di semola rimacinata di grano duro
  • 100 ml. di acqua a temperatura ambiente
  • 1,5 gr. di lievito di birra fresco
INGREDIENTI per l' impasto:
  • 400 gr. di semola rimacinata di grano duro
  • 210 ml. di acqua a temperatura ambiente
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 8 gr. di sale
  • 8 gr. di miele (non avevo il malto d'orzo usato nella ricetta)
  • 5 gr. di lievito di birra fresco 

Per decorare:
  • io ho usato dei semi misti (girasole, lino, papavero e sesamo)
  • acqua per spennellare
STRUMENTI:

  • 2 ciotole
  • spianatoia
  • setaccio
  • ciotolina
  • tarocco
  • pennello
  • pellicola per alimenti
  • teglie
  • carta da forno 

PREPARAZIONE

16 ore prima ho preparato il poolish mescolando tutti gli ingredienti in una ciotola.
Ho coperto con pellicola trasparente (non a contatto) e lasciato riposare a temperatura ambiente per 16 ore.
Passato il tempo del riposo ho messo in una ciotolina l' acqua e vi ho sciolto il sale ed il miele.
In una ciotola ho setacciato la semola e vi ho aggiunto il poolish, l' acqua (con sale e miele), il lievito di birra e l'olio ed ho amalgamato il tutto. Quando il composto ha iniziato a staccarsi dalle pareti della ciotola, l' ho trasferito sulla spianatoia ed ho impastato a mano per una decina di minuti. 
Ho messo l' impasto nella ciotola, coperto con pellicola non a contatto e lasciato lievitare un' ora e mezza. Come suggerito dalla ricetta originale, l' impasto è pronto quando, affondandovi il dito, la fossetta che si forma NON risale su ma resta giù.
Trascorso il tempo della lievitazione ho messo l' impasto sulla spianatoia e l' ho lavorato brevemente facendo alcune pieghe. L' ho diviso in pezzi da 50 gr. ciascuno. Ho coperto i pezzi con due ciotole (non ci stavano tutti e 14 sotto una ciotola sola -_-) e lasciato riposare 10 minuti.
Ho poi lavorato e pirlato ciascun pezzo in modo da ottenere tante palline lisce.

Ho disposto ciascuna pallina sulla teglia rivestita di carta da forno, coperto con pellicola e lasciato lievitare un' ora.
Ho poi acceso il forno impostando la temperatura di 210°C e, dopo aver spennellato i panini con acqua ed averli pucciati nei semini, ho infornato. Trascorsi 10 minuti ho abbassato la temperatura a 200°C e proseguito la cottura per altri 6 minuti. 
Regolatevi voi controllando il colore dei panini.
I panini sono cotti quando, bussando sotto ciascuno si avverte un rumore sordo.






Vi abbraccio.
A presto,
LaGio' Riccia