mercoledì 24 dicembre 2014

Scorzette d' arancia candite. AUGURIIIIII!!!!!

Sembrava ieri, perlomeno a me, che pubblicavo il post sulle pallette di cioccolato ed invece eccoci qua al Natale. Insomma è la vigilia!!! Tra qualche ora saluterò i colleghi per poi rivederli nel nuovo anno (il 7 di gennaio, per la precisione).
Dovete sapere che nel w.e. lungo dell'Immacolata io mi ero attrezzata per preparare un panettone.
L'ho fatto ma i risultati non sono stati quelli sperati. Ma ve lo racconterò tra qualche giorno in un post apposito perché, vi avverto, NON MI ARRENDO: approfitterò di queste belle vacanze per dedicarmi al panettone.
Siccome non posso parlarvi del suddetto panettone, inizierò col parlarvi di uno degli ingredienti fondamentali di quest'ultimo che io ho sempre fortemente detestato: i canditi.
In casa oltre ad essere "la più piccola" sono sempre stata "quella delle cornicette sul piatto" perché  ogni qualvolta trovavo nel mio piatto una pellicina di pomodoro, un filo di rosmarino andavo a relegarlo sul bordo del mio piatto.
Allo stesso modo ogni qualvolta mi accingevo a mangiare il panettone, con pazienza certosina estraevo dalla mia fetta ogni singolo candito, ogni uvetta. Dopo il mio passaggio la fetta di panettone sembrava un pezzo di emmenthal, un terreno battuto da una talpa.
Ricordo ancora un mattino di dicembre di tanti anni fa. Mia sorella ed io facevamo colazione con il nostro tazzone di latte accompagnato da una fetta di panettone avanzato dai festeggiamenti dei giorni precedenti. Dopo aver ispezionato la mia fetta ed aver mangiato il panettone, sono passata a bere il latte rigorosamente con il cucchiaino (io il latte lo bevo così..che ci crediate o no...dalla prima all'ultima goccia: non a sorsi ma a cucchiainate!!!). Distratta da mia sorella non mi sono accorta di essermi messa in bocca un cucchiaino di latte pieno di canditi ^_^. Che brutta sensazione.
Mia sorella mi aveva fatto uno scherzetto: approfittando di un momento in cui mi ero alzata da tavola mi ha tuffato i canditi scartati dal panettone nel latte.
Da allora il mio odio nei confronti dei canditi è aumentato in maniera esponenziale.
Poi la cara T@m del condominio, super esperta di panettoni, mi ha consigliato di farmeli a casa al grido di "sono tutta un'altra cosa".
Ho provato a farli e, beh, lo ammetto...sono davvero una prelibatezza!!
Riporto qui la ricetta che mi ha passato la cara T@m :-)

INGREDIENTI:
  • 10 arance NON TRATTATE a buccia spessa
  • acqua
  • zucchero
Strumenti:
  • una pentola
  • uno scolapasta
  • un tagliere
  • un coltello
  • un cucchiaio di legno
  • una pinza 
  • teglie ricoperte con carta da forno
Preparazione
Ho sbucciato le arance e tagliato a striscioline le bucce e le ho messe in una pentola capiente.
Ho ricoperto con acqua fredda ed ho messo a cuocere. Quando l'acqua ha iniziato a bollire ho contato 3 minuti ed ho spento. Ho scolato le bucce, le ho fatte raffreddare ed ho ripetuto per altre 3 volte.
(Quindi ho fatto bollire 3 minuti le bucce d'aranciaper 4 volte sempre partendo dall'acqua fredda e facendo raffreddare ogni volta le bucce).
Dopo la quarta volta ho scolato le scorze le ho pesate ed in un tegame ho versato la stessa quantità di acqua e di zucchero. Ciò vuol dire che se le scorze cotte pesavano 300gr. nella pentola ho versato 300gr. di acqua e 300 gr. di zucchero.
Ho fatto sciogliere un po' lo zucchero nell'acqua, ho aggiunto le scorze ed ho fatto bollire a fiamma dolce fino a quando le scorze non sono diventati quasi trasparenti, lo sciroppo non si è addensato (senza però caramellare).
Una volta cotte, ho preso le scorze con una pinza e le ho messe, distanziate l'una dall'altra, ad asciugare su una teglia rivestita di carta da forno.
Una volta asciutte le ho tagliate a pezzetti per il panettone...alcune, però, vi confesso che le ho pucciate nel cioccolato fuso e le ho messe ad asciugare.


Cosa posso aggiungere? Beh...i miei auguri!!! Vi auguro che questo Natale vi porti tanta serenità, tanto calore e tanta gioia. Vi auguro, anche (come ho già augurato a qualche amica di blog), che questo Natale vi porti l'entusiasmo di bambino...quello che trascina, travolge per la sua ingenuità e genuinità.
Vi abbraccio forte! A presto.
LaGio' Riccia

mercoledì 10 dicembre 2014

Pallette di cioccolato al profumo d'arancia e mandorle - 3 cuori in un condominio e digressioni varie

E' arrivato dicembre...
con le sue vetrine addobbate a festa...
le luci per la città...
Babbi Natale vari ed eventuali che si arrampicano su balconi e finestre (ma vi ricordate che un tempo NON ESISTEVANO??? Il primo che vidi, svariati anni fa, appeso ad un terrazzo torinese era un vero e proprio pupazzo a grandezza naturale tant'è che per una frazione di secondo pensai "oddio!!! un topo d'appartamento...beh...'na pantegana gigante!! certo che non è sto fulmine di guerra se si arrampica in pieno gg con tanto di tutona rossa ^_^...ah giusto! sta' a vedere che non è vero?!?!?"...astuta come una faina, eh?!?)
l'atmosfera di Festa...
Ma a me quello che più piace del Natale è l'attesa, il "prepararsi a".
Sarà perché quando il 25 si conclude mi ritrovo, smarrita, a pensare "e mo'?!".
Un po' come per un matrimonio: tanti preparativi, tanta attesa e poi quel gg finisce in un battito di ciglia.
(E' verooo cosa ne so io di matrimonio?!? Io non sono sposata ma quello che non sapete è che ho rischiato di...!!! Quindi i preparativi li ho vissuti anch'io...anche se solo fino a 3 mesi dalla fatidica data.
Ma va beh...questo è un altro discorso ^_^)
Sarà perché quando il 26 ci si sveglia, non ci sono + pacchettini da aprire perché il Sacco dell'Avvento è ormai vuoto.
Come? Cos'è il "sacco dell'avvento"??? E' la versione in sacco di yuta del calendario dell'avvento!!!
Dovete sapere che diversi anni fa volevo fare al mio "fidanzato" dell'epoca (un predecessore di LoveOfMyLife) un pensierino quotidiano a partire dal 1° di Dicembre fino al 24.
Non potendo però consegnarglielo a mano ogni dì (ci vedevamo prettamente nel fine settimana), pensai di mettergli tutte le sorpresine, opportunamente numerate, in un saccone.
Mi piaceva l'idea della "coccola quotidiana" a sorpresa.
Smisi questa abitudine col successore (l'ultimo predecessore di LoveOfMyLife)...(quello con cui NON convolai a nozze, per intenderci) e per i 2 anni successivi il non matrimonio (il periodo che definisco "il buco nero del mio cuoricino" in cui in tutti i modi cercavo di risollevarmi ma soprattutto di ritrovarmi. Ritrovare il sorriso).

Poi arrivò LoveOfMyLife, 3 anni fa...con lui tornò la mia voglia di coccole ed il coraggio di farle. Così gli ho fatto il saccone e due anni fa la sorpresa: LoveOfMyLife si è presentato con un saccone tutto per me (non ne avevo mai ricevuto uno!). A me sta cosa di lui che mi sceglie le sorprese e me le impacchetta e numera tutte mi fa sciogliere come la neve sotto il sole!!!
Tutto questo per dirvi di immaginarci così: ogni sera verso le 21:30 a ravanare dentro questi sacconi, come due bambini un po' cresciutelli, per cercare la sorpresina con su il numero giusto!
Ed a scartare con un sorriso ebete e divertito stampato in faccia!!!!

Mamma mia ma quanto ho divagato?!?!?!?!??!?!?!
Scusatemi: ogni tanto mi perdo nei miei voli pindarici!!!

Anche quest'anno, come lo scorso (vedi qui  e qui ), continua la mia voglia di confezionare regalini con le mie manine.
Appena ho visto queste pallette deliziose ho pensato "DEVONO ESSERE MIE" e subito dopo "PER NATALE!!!".
Ho trovato questa ricetta nel condominio più matto del web.
E' stata postata da Emmettì una delle 3 creature + dolci che abbia mai conosciuto (virtualmente).
Le altre due creature + dolci che abbia mai conosciuto (virtualmente) sono le sue due vicine di condominio ossia Silvia e T@m.
Passate a trovarle, se ancora non le conoscete (se invece le conoscete già, siete perfettamente consapevoli del fatto che NON SI PUO' NON ANDARLE A TROVARE!!!!).
Scoprirete 3 cuori in grado di infondere tanta allegria, sorprendere e che,beh, sanno davvero ESSERCI.

Ora passiamo alla ricetta. Anche voi vi innamorerete di questi bocconcini deliziosi e profumatissimi.
Dimenticavo: dalla simpaticissima Franci potete trovare una variante di queste pallette molto + fantasiosa della mia.
Ora i biscottiniiiiiiiiiii!!!!
E buon avvento!!!! :-)
Al solito: questa è la mia versione, molto fedele all'originale.
QUI trovate l'originale di Emmettì e QUI la versione di Franci

INGREDIENTI: (per circa 35-40 biscottini):

  • 200 gr. di Farina Petra 1 macinata a pietra del Molino Quaglia
  • 100 gr. di di cioccolato fondente con scorzette d'arancia e granella di mandorle
  • 125 gr. 2 di cioccolato fondente con scorze d'arancia candita
  • 100 g di burro
  • 100 g dizucchero
  • 2 uova
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • granella di zucchero e mandorle a lamelle per decorare
Strumenti:
  • un pentolino in cui intiepidire l'acqua
  • un pentolino in cui fondere a bagnomaria
  • una terrina
  • un cucchiaio di legno
  • fruste elettriche
  • un setaccio 
  • pellicola 
  • una spatola in silicone
  • un cucchiaino da thé
  • una leccarda ed una teglia bassa foderate con carta da forno
  • una gratella per dolci
Preparazione
Ho fatto sciogliere dolcemente a bagnomaria il cioccolato spezzettato grossolanamente ed il burro.
Nel frattempo, con l'aiuto delle fruste elettriche, ho montato le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e soffice.
A quest'ultimo ho poi amalgamato il cioccolato ed il burro fusi sempre utilizzando le fruste elettriche.
Quando il composto diventa del colore del cioccolato, uniforme vi ho setacciato un po' per volta la farina con il lievito.
Quando le fruste hanno iniziato ad implorare pietà sono passata all'uso della spatola ed ho lavorato l'impasto finché tutti gli ingredienti
non si sono amalgamati insieme.
Ho coperto la ciotola con della pellicola trasparente ed ho messo il tutto a riposare in frigorifero.
Ho già fatto queste pallette 2 volte...la prima ho lasciato riposare l'impasto 2 ore, l'ultima volta (e le immagini si riferiscono proprio a questa) ho lasciato
l'impasto in frigo per ben 4 ore.
Trascorso il tempo di riposo ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho estratto la ciotola dal frigorifero ed aiutandomi con un cucchiaino ho prelevato un po' di impasto (come suggerisce la cara Emmetì "un po'" è quantificabile con mezzo cucchiaino)
ed ho lavorato con le mani fino a formare una pallina che ho adagiato sulla leccarda.
Ho continuato così fino alla fine dell'impasto.
Ho poi decorato con dello zucchero in granella o con delle lamelle di mandorla (visto che parte del cioccolato che ho usato conteneva della granella) ed ho infornato per 13 minuti.

Emmettì ha ragione: non vanno assaggiati subito ed ogni gg sono più buoni del precedente!!!

(ho pensato di confezionarle così per i miei amici)







Vi abbraccio!
LaGio' Riccia.

lunedì 24 novembre 2014

Pan bauletto con mix di farine e semi

Ed ecco qua un altro pane.
Un pane dettato dalla necessità di non restare senza proprio il mattino del lunedì (l'ho già scritto e lo ripeto con decisione: è un'opera di bene nei confronti del prossimo).
Un pane fatto con il lievito di birra disidratato perché, ahimè, il panetto di quello fresco mi sono proprio dimenticata di comprarlo e quando lo posso venire a scoprire, secondo voi? Ovviamente di domenica.
Sì, lo so...ormai di negozi aperti la domenica se ne trovano ma io sono della "vecchia scuola": quella dei negozi aperti dal lunedì al sabato. 
In casi di estrema necessità non vi nascondo che qualche acquisto domenicale l'ho fatto...ma proprio per circostanze eccezionali.
Perché mi rifiuto di effettuare acquisti la domenica?
Beh principalmente perché Tata, mia sorella (se volete andarla a conoscere ha un suo blogghino giovane giovane...passate a trovarla: ne sarà contenta), lavora in un negozio inserito all'interno di un centro commerciale ed il fatto che puntualmente, va a sapere come mai, si ritrova a dover fare l'orario + esteso proprio nell'unico giorno della settimana in cui potrebbe rimanere a casa insieme a suo marito ("cognato") ed a quei due patatoni dei micetti che vivono (leggi: regnano sovrani) con loro mi secca proprio (e figuratevi quanto secca loro!!! ^_^). Quindi se posso, evito!
Uhhh ma torniamo al pane!!!! 
In fatto di cibo vado a periodi (che fa tanto Van Gogh). In fatto di pizza, per esempio, da 3 anni circa sto vivendo (senza riuscire ad uscirne) il "periodo del cappero" ossia pizza margherita + capperi. Inutile: non mi schiodo!! E dire che da piccola i capperi proprio non mi andavano giù. Come si cambia!
In fatto di colazioni, come spesso ho già scritto (ed evidentemente vi confermo in questo post ^_^), sono in pieno periodo di "pane e marmellata" per cui, dato che ci sono nel bel mezzo (che fa tanto Tom Hanks sulla zattera in pieno oceano) l'unico modo di "variare" un po' è quello di cambiare tipo di pane. 'na botta di vita, eh?!
Quindi interrompo la produzione seriale delle mantovane (non vi ho detto che mi sono divertita a cambiare farine ed a provare soluzioni diverse) per tornare ad un pane a fette.
Un pan bauletto che ho trovato sul libro "Gli ingredienti per la felicità" di Katy Cannon.
In principio era un "Pane bianco" ma io l'ho fatto diventare un pane con mix di farine e di semi.
Qui vi riporto la mia versione.


Ingredienti per uno stampo da plumcake (32 x 13... esternamente):

  • 400 gr. di Farina Petra 1 macinata a pietra del Molino Quaglia
  • 100 gr. di Farina Petra 9 (con crusca) macinata a pietra del Molino Quaglia
  • 2 cucchiaini rasi di sale fino
  • 7 gr. di lievito di birra disidratato
  • 300 ml. di acqua tiepida
  • due cucchiai di olio evo delicato
  • semi di zucca e di sesamo per decorare
  • 1 cucchiaio di latte parzialmente scremato con cui spennellare il pane
Strumenti:
  • un pentolino in cui intiepidire l'acqua
  • una terrina
  • un cucchiaio 
  • un setaccio 
  • pellicola 
  • un pennello in silicone
  • uno stampo da plumcake foderato con carta da forno 
  • un coltello
  • una gratella per dolci
Preparazione
Innanzitutto ho foderato lo stampo da plumcake con della carta da forno.
In una terrina ho setacciato le farine, le ho mischiate con il sale e con il lievito di birra disidratato.
Ho praticato una buca nel mezzo della farina (ed ho faticato a non creare dei cunicoli in cui piazzare delle belle biglie colorate) e vi ho versato gradualmente l'acqua tiepida in cui prima avevo emulsionato l'olio.
Ho mischiato il tutto e poi ho trasferito il composto sul piano di lavoro e lì, con la forza di 100 braccia, mi sono messa ad impastare con vigore (...) per un quarto d'ora circa e cioè fino a quando l'impasto non è risultato bello liscio, compatto e sodo.
L'ho trasferito nello stampo da plumcake, l'ho coperto con della pellicola trasparente e l'ho lasciato riposare nel forno spento con la lucina accesa per un'ora e mezza.
Trascorso questo tempo, ho acceso il forno impostando la temperatura di 200°C.
Ho spennellato la superficie del pane con del latte, ho praticato dei tagli longitudinali sulla superficie della pagnotta ed ho cosparso con i semi di zucca e di sesamo che prima avevo mischiato un po'.

Quando il forno ha raggiunto la temperatura, ho infornato e fatto cuocere per 35 minuti.
Il pane è cotto quando "bussando" sul suo fondo "suona vuoto".
Ho messo a freddare il pane sulla gratella ed ho atteso due orette prima di affettarlo.

E' un pane delizioso e devo dire che le mie variazioni sul tema - utilizzare due tipi di farina diversi anziché la sola "0", non ungere lo stampo e cospargere con dei semi che hanno dato croccantezza ad un pane morbido - mi hanno soddisfatta molto!!!









Vi abbraccio!
LaGio' Riccia.


lunedì 10 novembre 2014

Torta di mele con farina di grano saraceno e cardamomo


Sottotitolo: CENTO! CENTO! CENTO!!!!

Ehhh lo so...fa tanto "OK il prezzo è giusto"...ma qua non c'è in palio il milione di lire tanto agoniato, no no!
Qua, al massimo, il milione che ve beccate è di GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!
Già perché... CENTO siete proprio voi che mi seguite via blogger :-) ed io beh...sono commossa perché non mi aspettavo assolutamente nulla di simile.
In realtà il mio stupore era già tanto quando eravate già solo in 1, 10, 15, etc...! Poi, va beh, 100 è proprio un numero tondo e...per me immenso!!!!
Per cui non mi perderò nei soliti miei giri di parole con cui vi ho già tediati ("non sono una food-blogger", "questa mia creatura vuole essere un ricettario", "le mie ricette non sono ricercate" - che fa tanto poliziesco, il mantra che, da inguaribile pessimista quale sono, mi ripetevo agli inizi di questa avventura "ma chi vuoi che ti segua" - che suona quasi come un incitamento allo stalking, etc..).
Mi limiterò a scrivervi: GRAZIE!!!!!!!!!

Ed ora passiamo alla ricettina... dopo tanto torno ad usare il forno per fare una bella torta.
Dacché ho visto la ricetta qui, sul bellissimo blog di Claudia, mi è entrata in testa e da lì non sono più riuscita a toglierla!!
Così ieri mattina, complice il tempo uggioso e la scelta di "passare una domenica in tranquillità", mi sono fatta un bel regalo: mi sono presa il tempo necessario e mi sono goduta la preparazione di questa torta come non mi capitava da tempo.
Il risultato? Una torta soffice, profumatissima e che potrebbe creare dipendenza ^_^...da gustare sorseggiando una calda tazza di thé...osservando, al calduccio di casa, il cielo grigio e la pioggia che scende fitta...
Dimenticavo: io ho cambiato giusto qualcosina nelle dosi ed ho utilizzato il Cointreau al posto del Grand Marnier. Qui trovate la ricetta originale. 


Ingredienti per uno stampo apribile di 24 cm di diametro:
Per le mele
  • 3 mele Golden di medie dimensioni
  • un cucchiaino raso di cannella
  • 20 gr. di burro
  • 50 gr. di zucchero di canna
Per l'impasto
  • 80 gr. di farina di grano saraceno
  • 120 gr. di farina 00
  • 3 uova
  • 130 gr. di zucchero di canna
  • 100 gr. di burro morbido
  • 8 gr. di lievito
  • 100 ml. di panna liquida
  • 2 cucchiai di latte parzialmente scremato
  • 2 cucchiai di Cointreau
  • 5 bacche di cardamomo
  • 20 gr. di mandorle a lamelle
Per la finitura
  • 50 ml. di acqua
  • 50 ml. di Cointreau
  • 10 gr. di mandorle a lamelle
  • l'acqua di cottura delle mele
Strumenti:
  • un coltello
  • una teglia rivestita di carta da forno
  • una terrina 
  • fruste elettriche 
  • batticarne (per pestare il cardamomo ^_^)
  • un setaccio
  • un cucchiaio di legno
  • uno stampo apribile del diametro di 24 cm
Preparazione
Per prima cosa ho acceso il forno impostando la temperatura di 140°C.
Ho imburrato lo stampo apribile, ne ho cosparso i bordi con i 20 gr. di mandorle a lamelle e poi ho spolverato con un cucchiaio di farina (in aggiunta a quello degli ingredienti) cercando di eliminarne l'esubero senza far saltare via le mandorle...da questo punto di vista ammetto di avere degli ampi margini di miglioramento!!
Ho lavato, mondato e tagliato a dadini non troppo piccoli le mele, le ho condite con lo zucchero e la cannella, le ho trasferite sulla teglia rivestita di carta da forno, cosparse con i fiocchetti di burro ed infornate per 25 minuti durante i quali le ho mescolate ogni 5 minuti.
Una volta cotte ho messo a scolare le mele avendo cura di conservare l'acqua da esse rilasciata.
Ho alzato la temperatura del forno a 170°C.

Nel frattempo mi sono dedicata all'impasto.
Per prima cosa ho pestato il cardamomo e l'ho ridotto in polvere... annusatelo, vi prego!!!! Il suo aroma è sconvolgente tanto è buono e particolare!!! :-)
Ho preso le fruste elettriche e nella terrina ho montato lo zucchero con il burro ammorbidito.
Ottenuto un composto morbido e color caffelatte, ho inziato ad incorporare il cardamomo e le uova uno alla volta, aspettando sempre che il precedente si amalgamasse completamente prima di passare al successivo, continuando a montare con le fruste.
Sul composto così ottenuto ho setacciato gradualmente le farine con il lievito agevolando l'operazione con un po' di panna e di Cointreau. Avendo utilizzato poca panna, ho aggiunto al composto anche due cucchiai di latte per renderlo più morbido.
Ho versato il tutto nello stampo apribile e poi ho aggiunto le mele sgocciolate.
Ho infornato per 50 minuti (il mio forno ha richiesto 5 minuti in + rispetto a quello di Claudia).
Qualche minuto prima della fine della cottura della torta, ho preparato la finitura.
Ho messo a scaldare in un pentolino l'acqua con il Cointreau. Raggiunto il bollore ho fatto evaporare ed ho aggiunto il sughetto prodotto dalle mele. Ho fatto cuocere per un minuto e poi ho spento.
Una volta cotta la torta (ho fatto la solita prova dello stuzzicadenti) vi ho versato sopra la finitura, ho cosparso con i 10gr. di mandorle a lamelle ed ho infornato nella parte + alta del forno finché la torta non è diventata bella dorata.
Per presentarla, una volta fredda, l'ho spolverata con un po' di zucchero a velo vaniglinato.





Questa torta è davvero una delizia. Da provare!!!!
Vi abbraccio,
LaGio' Riccia

Con questa torta partecipo al contest:


http://cinziaaifornelli.blogspot.it/2014/11/nuovo-contest-ricette-con-le-spezie-aromi-e-erbe-aromatiche.html




giovedì 23 ottobre 2014

Risotto alla zucca con julienne di speck croccante

Ottobre è il mio mese preferito.
Gli alberi si colorano di rosso.
I primi freddi (stamane poco fuori Torino c'erano 5 °C ^_^) fanno tornare la voglia di coccolarsi con una buona tazza di tisana fumante, sfogliando una bella rivista di cucina o leggendo un bel libro.
Il profumo di caldarroste, per le vie del centro, risveglia ricordi lontani di quand'ero piccina e la mamma ci preparava le caldarroste a casa, con la padella bucherellata.
E poi è il mio mese!!!
Ben 37 anni fa vidi i natali in quel di Imperia. Era un sabato, il 15, ed io nacqui con parto cesareo alle ore 9:50 del mattino.
Uno scheletrino - così mi racconta mia mamma poiché dacché ne ho memoria io mi sono sempre vista "morbida" - di 3,120 kg per 55 cm di lunghezza (almeno una volta nella vita posso dire di essere stata magra!!!).
Mio nonno paterno, appena mi vide, esclamò con candore ed affetto "sembra uno screpiùn" (n.d.r.: praticamente un geco).
(Tranquille: nonostante questo brusco inizio, mio nonno mi volle molto bene...diciamo solo che tendeva a non darne mostra, ecco).
Crebbi con una particolare avversione per le fotografie. Il flash mi spaventava. Una foto scattata il giorno del mio primo compleanno mi ritrae in braccio al papà (con tanto di basettone e dolcevita bianco come tanto si usava negli anni '70...sembrava uscito da un episodio di Starsky & Hutch), con salopette in velluto a coste blu scuro e dolcevita bianco anch'io (con ogni probabilità al mercato di Diano Castello c'era stata una svendita), lucciconi agli occhi per lo spavento che mi ero presa a causa del flash della macchina fotografica ed una bellissima zucchetta ornamentale in mano.
Sono passati un po' di anni, da allora, costellati di scaramucce con mia sorella finite come d'incanto quando, a detta sua, sono diventata improvvisamente simpatica.
Tante cose sono accadute. Belle e meno belle.
Le zucche ornamentali continuano sempre a piacermi (di + a mia mamma) ma mai quanto mi piacciono  (commestibili, eh!!!) nei risotti.
Mollo qui la storia della mia vita e vi lascio con questa ricettina che cucinai per la prima volta un anno fa circa, quando vennero a cena la mia amica Silvia con suo figlio Simi.

Ingredienti per 4 persone:
  • 320 gr. di riso Carnaroli
  • 350 gr. di zucca "Marina di Chioggia" tagliata a dadini
  • un piccolo porro di Cervere
  • 80 gr. di parmigiano reggiano
  • 750 ml di brodo vegetale
  • due cucchiai di olio evo
  • salvia tritata
  • una macinata di pepe nero
  • 100 gr. di speck tagliato a fettine sottili
  • sale grosso
Strumenti:
  • un tagliere
  • un coltello
  • una padellina
  • una pentola per il brodo
  • un tegame
  • un mestolo

Preparazione
Per prima cosa ho tritato finemente il porro.
Ho preso un tegame ed ho fatto appassire il porro con due cucchiai di olio evo.
Dopo qualche minuto ho aggiunto il riso e l'ho fatto tostare insieme ad una manciata di sale grosso.
Ho poi aggiunto la zucca a dadini (si scioglierà durante la cottura), l'ho fatta rosolare  e poi ho iniziato ad aggiungere il brodo, un mestolo alla volta e sempre aspettando che si assorbisse prima di passare al mestolo successivo.
Mentre il riso cuoceva, ho tagliato a striscioline lo speck. Cinque minuti prima della cottura del riso ho messo a scaldare una padellina sul fuoco e, una volta calda, ho messo a dorare lo speck senza aggiungere condimento.
Raggiunta la cottura, ho spento il fuoco, spolverato con un po' di salvia tritata ed ho mantecato il risotto con il parmigiano grattugiato.
Dopo un paio di minuti ho servito nei piatti ed ho decorato con la julienne di speck croccante.

Che buono il risotto!!!!


venerdì 10 ottobre 2014

Focaccia senza impasto e la magia del venerdì

In queste ultime due settimane non ho cucinato molto: vuoi perché LoveOfMyLife mi è in trasferta in Trentino (gli ho già intimato di non tornare se non con una mela in bocca e tutto avvolto nello speck...vedremo se mi obbedisce), vuoi perché...beh...nel mio ultimo post ci sono andata giù secca con il malumore, il dolore e la tristezza. Tra l'altro...non so come ringraziarvi per essermi state accanto!! La vostra presenza mi ha rincuorato tantissimo e mi ha scaldato un po'.
Sapete, mi sono stufata un po' di questo malumore, di questo muso lungo che scopa a terra e del sopracciglio che spazzola il soffitto (sì, ho le sopracciglia volanti). Mi sento pronta a scrollarmelo di dosso..forse perché è venerdì?!? 
Già perché il venerdì il mondo mi sorride ed io sorrido al cinguettio amabile degli uccellini (lo stesso cinguettio che il lunedì mi fa uscire i fumi dalle narici come un toro a Pamplona...beh forse il paragone non è così azzeccato...diciamo che mi fa imbizzarrire come i cavalli in Frankenstein Junior al solo nominare Frau Blücher).
Solo di venerdì è potuto accadere che anziché incavolarmi con i miei colleghi per non avermi avvisata di smettere di lavorare sugli ambienti di sviluppo che stavano per essere aggiornati (sono stata avvisata dai colleghi dell'azienda concorrente perché i componenti del mio gruppo di lavoro si erano dimenticati di me ^_^!!)...beh...sono scoppiata a ridere perché mi sono sentita un po' come uno di quei viet cong che si nascondono nei boschi con tanto di mitragliatrice alla mano e rami in testa perché sono convinti di essere ancora in guerra perché nessuno li ha avvisati che è finita. Negli anni '80 un sacco di serie televisive, film hanno affrontato il tema... Magnum P.I. (e che gran gnocco era con quel baffo, il cappellino da baseball e quel pantaloncino che solo Axl Rose è stato in grado di farmi dimenticare???), l' A-Team (era Murdock il mio preferito!!) e forse anche qualche film con Bud Spencer e Terence Hill.
Oggi è venerdì...ed è anche il compleanno della dolcissima Erica, la Cuocherellona... un mio sorriso ed un abbraccio tutto per te, stellina! Auguri, tesoro bello!

Ma ora basta divagare...veniamo a questo post qua...come vi dicevo, non ho prodotto molto materiale per il mio blog ed è per questo che rispolvero una ricetta che ho provato la bellezza di 14 mesi fa, che mi ha conquistata e che...beh...non mollerò +. E' la ricetta della focaccia senza impasto della bravissima Alice del blog La Cucina di Esme, ricetta che ho seguito alla lettera.

Ingredienti:
  • 250 gr. di farina 00
  • 250 gr. di farina Manitoba
  • 300 ml. di acquatiepida
  • 15 gr. di lievito di birra fresco
  • 10 gr. di sale
  • due cucchiai di olio evo
Per l'emulsione:
  • 65 gr. di acqua
  • 65 gr. di olio evo
  • 10 gr. di sale

Strumenti:
  • un pentolino (per intiepidire l'acqua)
  • un setaccio
  • una terrina capiente
  • un cucchiaio
  • pellicola per alimenti
  • un panno di cotone
  • una leccarda
  • carta da forno
  • una coppetta 
  • una forchetta
  • una gratella per dolci

Preparazione
Innanzitutto ho fatto intiepidire l'acqua e vi ho sciolto il lievito di birra.
Nella terrina ho setacciato le farine, le ho mescolate con il sale e vi ho praticato un buco nel quale ho messo l'acqua tiepida con il lievito. Ho mescolato con un cucchiaio senza impastare.
Ho unto la superficie dell'impasto con l'olio ed ho coperto con la pellicola.
Ho lasciato riposare per 10 minuti e poi l'ho cappottato sulla leccarda foderata con carta da forno e leggermente unta. Ho unto la parte superiore dell'impasto (quella che prima era a contatto della terrina), ho coperto con altra carta da forno e con un panno di cotone. Ho lasciato riposare altri 10 minuti.
Successivamente ho steso l'impasto delicatamente con le dita partendo dal centro ed ho di nuovo coperto con carta da forno e panno di cotone. Ho lasciato riposare 20 minuti.
Prima dello scadere del tempo ho preso una coppetta e con una forchetta ho preparato l'emulsione sbattendo con vigore acqua, olio e sale.
Ho praticato delle fossette sull'impasto e vi ho versato l'emulsione sopra.
Ho lasciato riposare altri 20 minuti.
Trascorso questo tempo ho acceso il forno impostando la temperatura di 220°C. Una volta caldo ho infornato la focaccia e l'ho fatta cuocere 30 minuti.
E' stata davvero un'impresa ardua lasciarla raffreddare su una gratella per dolci.









Noi ce la siamo spazzolata senza vergogna e con tanta, tantissima soddisfazione!! :-)
A presto!
LaGio' Riccia.


lunedì 29 settembre 2014

Mantovanine facili in un periodo difficile

E' un periodaccio.
Quante difficoltà. A capirsi. Ad ascoltarsi. A farsi capire. A farsi ascoltare senza, possibilmente, farsi calpestare.
La difficoltà di fare capolino anche da voi e di ricominciare a dare un segnale di presenza.
Tutte queste difficoltà fanno venire una grande stanchezza...quella di testa che nemmeno una  bella nanna ristoratrice può spazzar via.
Non posso non domandarmi in cosa sbaglio...perché che un errore ci sia è evidente.
Spero di stanarlo quanto prima o, se non altro, di riuscire a trovare le forze per tirarmi su.

Per contrastare questo periodo difficile, ecco una ricetta semplicissima per dei panini che mi hanno strappato un sorriso emozionato.
La ricetta la trovai diversi mesi fa qui dove vi rimando per la spiegazione delle pieghe.

Ingredienti per 8 panini integrali da circa 80 gr. cad:
  • 400 gr. di farina 00
  • 100 gr. di farina Manitoba
  • 250 gr. di acqua
  • 15 gr. di lievito di birra fresco
  • un cucchiaino di sale fino
  • un cucchiaio di olio evo
  • un cucchiaino di miele di acacia
Strumenti:
  • un pentolino (per intiepidire l'acqua)
  • un setaccio
  • una terrina capiente
  • un cucchiaio
  • pellicola per alimenti 
  • un mattarello
  • un coltello ben affilato
  • una leccarda rivestita con carta da forno
  • una gratella per dolci

Preparazione
Innanzitutto ho fatto intiepidire l'acqua e vi ho sciolto il lievito di birra.
Nella terrina ho setacciato le farine, le ho mescolate con il miele e poi ho aggiunto il lievito con l'acqua.
Ho aggiunto il sale e l'olio, mischiato un po' e poi ho versato tutto su un piano di lavoro ed ho lavorato di gomito fino ad ottenere un impasto liscio e compatto.
Ho preso il composto e dopo averlo sbattacchiato sul piano di lavoro per più volte, l'ho messo nella terrina, ho coperto con la pellicola ed ho posto a lievitare nel forno spento con la lucina accesa fino al raddoppio (mi ci è voluta un'oretta).
Una volta lievitato, ho suddiviso l'impasto in otto pallette.
Ogni palletta deve essere stesa con il mattarello, piegata in 3, girata di 90°, ripiegata di nuovo in 3 e stesa con il mattarello. La sfoglia così ottenuta va piegata in due (nel senso della lunghezza), stesa con il mattarello e poi arrotolata su se stessa.
Una volta effettuate queste operazioni, ho posto gli 8 involtini così ottenuti sulla leccarda e li ho fatti lievitare ancora una mezz'oretta coprendoli con della pellicola trasparente.
Una decina di minuti prima dello scadere della mezz'ora, ho acceso il forno impostando la temperatura di 200°C.
Prima di infornare i panini, ho praticato un taglio profondo su ciascuno, nel senso della lunghezza.
Ho infornato per 10 minuti a 200°C e dopo ho abbassato la temperatura a 180°C.
Ho fatto cuocere i panini per un altro quarto d'ora e, una volta sfornati, li ho messi a raffreddare sulla gratella per dolci.









Pane vero! :-)
Cercherò di tornare da voi il prima possibile.
Intanto...vi abbraccio.
La Gio' Riccia.

venerdì 5 settembre 2014

...si ricomincia...da dove si era interrotto: Panini integrali!

Ed ecco che si ricomincia  anche da queste parti :-).
In questi giorni ho riniziato a zompettare tra un blog e l'altro e devo dire che rileggere chi è rientrato dalle meritate vacanze o ritrovare chi, invece, non si è concesso un attimo di riposo mi ha fatto davvero piacere :-). E' stato come tornare sui banchi di scuola e ritrovare i compagni a fine estate.
Ammetto che mi siete mancate! Mi è mancato leggere di voi, curiosare nelle vostre cucine, imparare qualcosa di nuovo in ambito culinario dai vostri post...ma soprattutto vedervi lì, avere vostre news!

In questi giorni di assenza LoveOfMyLife ed io ci siamo presi i nostri tempi, ci siamo sparati delle dormite pazzesche, abbiamo mangiato benissimo ed altrettanto bene bevuto ^_^.
Abbiamo visitato dei bei posti nei paraggi di Torino ed in Valle d'Aosta (che bella la montagna anche in estate... mangiare un bel piatto di polenta fumante con lo spezzatino in pieno agosto, poi, ha il suo indiscutibile fascino :-P) e poi siamo partiti per il viaggio vero e proprio che vedeva come meta l'amata Andalusia.
Sui nostri giorni di riposo, forse ricorderete, aleggiava comunque lo spettro del pacchetto di macumbe guadagnate a suon di e-mail al vetriolo come vi raccontavo qui.
Una macumba che si rispetti, si sa, arriva quando meno te la aspetti e ti colpisce quando sei talmente sicuro di essertela scampata da non ricordarti nemmeno + del pericolo incombente.
Immaginate di aver programmato una vacanza itinerante prenotando tutti gli hotel dislocati nelle varie tappe  e di aver anche deciso di noleggiare un'auto in loco qualche giorno dopo l'arrivo in modo tale da risparmiare qualche soldino in +.
Immaginate, a soggiorno appena iniziato,  di cominciare a ricevere sms inquietanti del tipo "La richiesta di autorizzazione del pagamento di € xx,yy effettuato il gg/mm/aaaa in BALI DEPANSAR è stata negata" e di rimanere a guardare il display del cellulare come un coniglio accecato dai fari perché voi di richieste non ne avete fatta manco mezza e BALI DEPANSAR a malapena sapete dove sta (parlo per me perché LoveOfMyLife sembra un atlante geografico: gli nomini un posto e lui ti indica regione, stato e confini!).
La faccio breve: ci hanno clonato la carta di credito, hanno esaurito il credito mensile a disposizione e così non abbiamo potuto noleggiare l'auto (per farlo era necessario disporre della cauzione).
Così ci siamo dovuti spostare in pullman, abbiamo dovuto saltare una tappa (Rhonda) perché non saremmo stati dentro i tempi...insomma...abbiamo dovuto operare qualche cambiamento dettato dalla necessità di non perdere caparre già versate e di riuscire comunque a gustarci la vacanza.
E sapete che vi dico?? Nonostante i tanti bus presi con tutto ciò che viaggiare in bus comporta (essere vincolati ad orari, durata dei viaggi maggiore per via delle tappe lungo il tragitto)..beh...è stata proprio una bella vacanza!! In fondo avevamo la fortuna di essere in posti bellissimi accompagnati da un sole splendente ed un cielo azzurrissimo e sarebbe stato un vero peccato non goderseli.
LoveOfMyLife era dispiaciuto (neanche fosse colpa sua) perché avrebbe preferito che io vivessi una vacanza diversa...io, invece, non desideravo essere in nessun altro posto!!! Mi muovo tutto l'anno con i mezzi pubblici per andare al lavoro...prendere qualche pullman per muoversi da un posto di villeggiatura all'altro sinceramente non l'ho trovato così oneroso (insomma la meta era tutt'altra cosa rispetto all'ufficio, no?!).
I problemi veri - e, credetemi, lo scrivo con cognizione di causa (e soprattutto con la certezza che i 1000€ che ci han ciulato dopo aver fatto denuncia e seguito l'iter del caso, ci verranno restituiti) - sono davvero altri!
Quando si verifica un problema di ordine pratico, poi, ecco che zompetta fuori il mio aspetto più razionale e pragmatico. Cerco di concentrarmi su come risolvere il problema in questione senza perder tempo a dannarmi o a lasciarmi andare al turpiloquio (diciamo che quello me lo tengo per me...non pecco in parole ma solo in pensieri...e forse, tacendo, anche in omissioni?!? Secondo voi come me la cavavo a catechismo?!?!? ^_^).
Perché ciò che più mi spaventa, in genere - l'ho constatato in questi miei primi 3x anni di vita - non è il dover affrontare un problema (fermo restando che ovviamente dopo un tot di problemi i cabbasisi  iniziano a creparsi un po')  ma bensì l'eventualità di non riuscire a trovare una soluzione!

"el problema no tiene solución" 
recitava una canzone trasmessa alla radio durante uno dei nostri n viaggi in bus e sentendolo mi si è accaponata la pelle non solo per la canzone in sé (vi raccontavo qui cosa ne penso della musica latina...ne avessi ascoltata ancora un po' credo che avrei cominciato a prendere a testate il finestrino) ma per la tematica affrontata: per me non esiste nulla di più spaventoso!! Beh..a parte i ragni...e i pagliacci (il trailer di "It" mi ha segnata a vita) e la paura di inciampare sbattendo la bocca e perdendo gli incisivi. Va beh mi fermo qui

E voi? Come li vivete i contrattempi?

Ma ora passiamo alla ricetta!!! Vi avevo lasciate col pagnottone e secondo voi...da cosa potevo ripartire???
Ovviamente sempre da una ricetta di pane perché in queste vacanze ho dato fondo alle mie scorte e quindi ho dovuto correre ai ripari!
Questa volta, però, anziché l'amato pan bauletto, ho deciso di lanciarmi nella produzione di panini integrali.
La ricetta che ho seguito la trovate qui e, vi assicuro, l'ho seguita pedestremente senza apportare alcun cambiamento. Non sono venuti belli come quelli di Laura ma magari la prossima volta...!!! Il sapore è delizioso e mi ha conquistata. La ricetta è semplice e veloce per cui credo che la ripeterò.

Ingredienti per 16 panini integrali da circa 50 gr. cad:
  • 350 gr. di farina integrale di grano tenero
  • 200 gr. di farina Manitoba
  • 350 gr. di acqua
  • 25 gr. di lievito di birra (un cubetto)
  • 12 gr. di sale
  • 3 cucchiai di olio evo
  • mezzo cucchiaino di zucchero
Strumenti:
  • un pentolino (per intiepidire l'acqua)
  • un setaccio
  • una terrina capiente
  • un cucchiaio
  • una forchetta 
  • pellicola per alimenti 
  • un mattarello
  • un coltello ben affilato
  • una leccarda rivestita con carta da forno

Preparazione
Innanzitutto ho fatto intiepidire l'acqua, l'ho versata nella terrina e vi ho fatto sciogliere il lievito insieme allo zucchero. Ho aggiunto i cucchiai di olio e mescolato.
A questo punto è arrivato il momento delle farine: le ho unite pian pianino ai liquidi iniziando ad impastare. Ho aggiunto il sale.
Ho continuato ad impastare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo (ho dovuto aggiungere un po' di farina) che poi ho rimesso nella terrina, ho coperto con della pellicola trasparente ed ho fatto lievitare per mezz'ora nel forno spento con la lucina accesa.
Trascorsa la mezz'ora ho ripreso l'impasto, ho prelevato pezzature di impasto di circa 50 gr. e le ho stese ad una ad una sul piano di lavoro infarinato. Da ciascuna di esse ho ricavato dei rettangoli che ho arrotolato partendo dal lato più corto, ho girato avendo cura di avere a giunzione della pasta nella parte superiore, l'ho steso nuovamente con il mattarello e di nuovo l'ho arrotolato dall'altro verso, sempre dalla parte più corta.
Ho fatto lievitare i panini così ottenuti per un'ora, sempre in forno spento.
Trascorso il tempo ho estratto i panini dal forno, ho acceso quest'ultimo impostando la temperatura di 180°C e mentre attendevo che andasse in temperatura ho inciso i panini nel senso della lunghezza.
Ho infornato per circa 30 minuti.




Con la confettura? Una gioia per le mie papille gustative!
A presto :-))))

LaGio' Riccia.

Questi panini sono per la raccolta n. #21 di Panissimo ideata da Sandra, di Sono io Sandra e da Barbara di Bread & Companatico  che per settembre è ospitata da Sandra.



mercoledì 13 agosto 2014

Pagnottone (per gli amici BESTIONE) Casereccio - e BUONE VACANZE!!!

Bene...ci siamo: la luce in fondo al tunnel si è vista ed ora mi trovo in pieno sole! Finalmente, anche per me, le tanto attese e sospirate ferie.
A dire il vero le vacanze sono iniziate venerdì e forse ve ne sarete accorte dalla mia latitanza sui vostri blog (già perché qui, sulla mia creatura, vi sarete già accorte che pubblico con la dovuta calma :-D).
Per me "vacanza" vuol dire dimenticare l'orologio, non dover fare le cose pensando agli impegni o alle impellenze ma, semplicemente, basandomi su ciò che VOGLIO fare.
Beh... questa filosofia non è sempre applicabile...ma mi accontento di poterlo fare anche solo una volta al giorno ^_^ (non dover correre per non perdere bus, metro ed altro bus per riuscire ad arrivare in ufficio entro e non oltre le 8:15 per poter così uscire non + tardi delle 17:15 è già un GRANDISSIMO aiuto).
Prima di buttarmi a capofitto nella "missione valigie" (resa ancora + funesta dal pressante interrogativo: "che fine ha fatto il copricostume in spugna color verde acqua???"), vi saluto con la ricettina di questo pane. Avendo esaurito il mio pan bauletto per la colazione e non volendo comprare lievito di birra fresco, ho optato per un pane casereccio molto semplice.
La ricetta è presa tale e quale dalla confezione del "Lievito per pane" della Pane Angeli che poi è quello che ho utilizzato.

Ingredienti:
  • 200 gr. di farina Manitoba
  • 300 gr. di farina di grano tenero (+ quella per spolverare il pane)
  • 275 ml. di acqua tiepida
  • 10 gr. di zucchero
  • 2 cucchiai di olio evo (+ quello per spennellare il pane)
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 1 busta di Lievito per Pane (io ho usato quello della Pane Angeli)
Strumenti:
  • un pentolino (per intiepidire l'acqua)
  • un setaccio
  • una terrina capiente
  • una forchetta 
  • pellicola per alimenti
  • un coltello ben affilato
  • un colino (per spolverare il pane con la farina)
  • un pennellino in silicone
  • una leccarda rivestita con carta da forno

Preparazione
Innanzitutto ho fatto intiepidire l'acqua.
Nella terrina ho setacciato le farine con il lievito. Ho praticato un buco al centro della farina con lievito e vi ho inserito lo zucchero ed i due cucchiai di olio di oliva.
Con una forchetta ho mischiato gli ingredienti e poi ho aggiunto gradualmente l'acqua tiepida ed il sale.
Ho poi trasferito il composto su un piano di lavoro ed ho lavorato l'impasto con i pugni chiusi avvolgendolo e poi sbattendolo sul piano (ho trovato il mio nuovo anti-stress...o forse un modo meno pericoloso di sfogare la mia aggressività rispetto all'invio di e-mail - vedi qui - pungenti più di una strillettera di Harry Potter ^_^). Mi sono concessa questo anti-stress per una quindicina di minuti circa (la ricetta consigliava almeno 10 minuti). Ho trasferito l'impasto liscio ed omogeneo così ottenuto nella terrina infarinata, l'ho coperto con della pellicola trasparente e l'ho messo a lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio (a me è bastata un'ora).
Trascorsa l'ora ho steso l'impasto con i polpastrelli in modo da formare un rettangolo. Ho arrotolato l'impasto su se stesso, l'ho trasferito sulla leccarda rivestita con carta da forno e l'ho spennellato con dell'olio. Ho nuovamente coperto con della pellicola e posto a lievitare per un'altra ora in un luogo tiepido.
Trascorso il tempo ho acceso il forno alla temperatura di 200°C, ho spolverato il pane con della farina ed ho praticato (devo proprio comprarmela sta benedetta lametta :-/) dei tagli trascersali su quel bestione di pagnottone ottenuto.
Quando il forno ha raggiunto la temperatura impostata, ho infornato il pane a metà altezza per 45 minuti (la ricetta riportava 30 minuti ma a me ne sono serviti ben di +!). Se vedete che durante la cottura il pane si scurisce troppo, copritelo con un foglio di alluminio.
Il pane che otterrete ha una crosta bella croccante e devo dire che gustato a colazione con della confettura soddisfa senza appesantire.
Io ho tagliato il bestione a fette e le ho messe a congelare. Ovviamente, una volta scongelato la crosta del pane non sarà croccante...ma il sapore rimarrà inalterato.
In any cases... 'na bontà!






(anche se non si direbbe, giuro che il soggetto di questa fotografia nelle intenzioni era proprio l'interno del pane...sedia e scaffale dovevano essere delle semplici controfigure ^_^)

Che altro aggiungere se non... BUONE VACANZE, MIE CARE! A presto :-)))). !
LaGio' Riccia.

mercoledì 30 luglio 2014

Cheese-cake 1.0: al cioccolato per LoveOfMyLife

E' proprio vero che
"il tempo vola quando ci si diverte"!!!!
E' passato un anno da quando preparai questa ricetta per festeggiare LoveOfMyLife (sì, lo so...avevo postato la ricetta + tardi).
E' da un anno e quasi un mese che il mio amato ed io condividiamo gli stessi spazi, il nostro tempo al di fuori del lavoro...
(Anima, cuore, battiti e respiri, invece, da quasi 3 <3)
In questo anno sono cambiate molte cose. Sento di essere cambiata anch'io.
Per molti versi sento di aver fatto pace con il mondo.
La riga barrata è quella che avrei voluto - ma soprattutto potuto - scrivere circa 10 ore fa.
Poi ho redatto e, che forse è peggio, inviato una e-mail di fuoco alle rappresentanze sindacali dell'azienda per cui lavoro perciò,  dato che noi della Bilancia abbiamo la giustizia nel sangue (si dice anche la diplomazia...ma io ho l'ascendente in scorpione che mi rema contro), annullo quanto sopra.
(Tralascio volutamente i dettagli relativi all'invio di un'altra e-mail, questa volta diretta ad un quotidiano, per  segnalare la presenza di un errore grammaticale ripetuto + volte all'interno dello stesso articolo pubblicato sul sito internet del quotidiano stesso...ok...sono messa proprio male. Dovrei darmi al kick-boxing per dare sfogo a tutta questa aggressività repressa)

Sono pertanto consapevole di essermi guadagnata, con oggi, un bel pacchetto di sfighe e malocchi che manco camminare sotto 4 scale o rompere una cinquantina tra specchi e bottiglie d'olio potrebbe tanto.
Ma così è.
Mi sono già premunita di domandare scusa a LoveOfMyLife: qualora le vacanze dovessero andar storte, la colpa sarebbe mia!!!

Ad ogni buon conto...se tante cose possono essere cambiate (...), ad una cosa sono rimasta fedele: la promessa di preparare un dolcino per festeggiare l'invecchiamento il compleanno di LoveOfMyLife.
Magari un cheese-cake, dato che non ne ho mai fatto uno prima (e la cara Minnie di Cats and food and Rock 'n' Roll sa che avevo l'intenzione di cimentarmici), con qualche ciuffetto di panna che fa tanto torta di compleanno.
Alla fine ho fatto un po' di testa mia mixando le millanta ricette di cheese cake viste su blog, ricettari e manuali vari.
Questo è ciò che ne è venuto fuori (maschero bene il mio entusiasmo, eh?!)
Ammetto che questa prima esperienza con il cheese-cake mi ha divertita tantissimo. Come potrete leggere, durante la preparazione è stato come interpretare ruoli diversi: il matematico, l'esperto di bricolage...quello dell'assaggiatore in effetti non emerge dalla mia spiegazione ma chiaramente ha avuto un ruolo determinante per la buona riuscita del dolce. L'ho fatto per LoveOfMyLife, ovviamente ^_^.
Il festeggiato ha gradito ma dopo i recenti episodi mi viene il sospetto che il suo sia semplice spirito di sopravvivenza.
Provatela e magari fatemi sapere! Al massimo, qualora non dovesse incontrare i vostri gusti e foste oltremodo coraggiose da comunicarmelo, potreste ricevere una bella e-mail minatoria dalla sottoscritta (...).
(L'eventuale bambolina Voodoo in cui piantare gli spilli di vendetta contro me medesima vi ricordo che deve essere riccioluta)
Ma passiamo alla ricetta..................


Ingredienti per uno stampo di 22 cm di diametro:
  • 250 gr.  di biscotti tipo digestive (io nei 250 gr. ho messo anche dei biscotti con farina di mandorle che avevo fatto un po' di tempo fa e che a mio avviso sapevano poco + di nulla)
  • 60 gr. di burro (non ho esperienza in fatto di cheese-cake...potrebbe volercene qualche grammo in +)
  • 300 gr. di formaggio spalmabile Light (per avere un occhio di riguardo per la linea)
  • 250 gr. di panna fresca delattosata (per chiudere l'occhio di cui sopra)
  • 45 gr. di gelatina in polvere Fabbri
  • 70 gr. di zucchero a velo
  • 100 gr. di cioccolato fondente al 72%
  • 50 gr. di gocce di cioccolato
Per guarnire:
  • 100 gr. di panna fresca delattosata (l'occhio di cui sopra ho continuato a tenerlo chiuso)
  • 1 cucchiaio raso di zucchero a velo
  • gocce di cioccolato fondente q.b. (io sono andata ad occhio...giuro: ne ho 2)
  • mandorle a lamelle tostate q.b.
Strumenti:
  • uno stampo a cerniera di 22 cm di diametro
  • una matita + un paio di forbici per disegnare sulla carta da forno il tondo con cui foderare il fondo dello stampo
  • un mixer
  • fruste elettriche
  • un cucchiaio
  • una ciotola dai bordi alti per montare la panna
  • una terrina
  • carta da forno per foderare lo stampo
  • una spatola
  • un cucchiaio di legno
  • un pentolino
  • un coppa pasta a forma di cuore se come me siete delle inguaribili romanticone
  • una bastardella in acciaio per fondere il cioccolato a bagnomaria
  • una sac à poche con la bocchetta a stella non troppo piccola
  • una padellina per tostare le mandorle
IMPORTANTE:
- almeno un'ora prima di preparare la crema è necessario mettere in frigorifero la ciotola in cui monterete la panna e le fruste (se avete a disposizione meno tempo allora cacciate tutto in freezer e tanti saluti).

- se usate le fruste elettriche mettete nel frigorifero solo loro e non tutto lo sbattitore e prima di inserirle nello stesso, togliete con un panno la condensa che si formerà a seguito dell'escursione termica sulla parte delle fruste che va inserita nei buchi. NON VOGLIO CHE VI FRIGGIATE!!!!
- io ho foderato lo stampo con carta da forno dopo averlo imburrato (per far aderire la carta). Dato che questo cheese-cake è freddo potete usare la pellicola trasparente...anzi forse è + comodo



Preparazione
Ho fuso il burro in un pentolino. Mentre aspettavo che intiepidisse, ho disegnato il cerchio (aiutandomi con la base dello stampo...mica sono Giotto?!?!?) sulla carta da forno e l'ho ritagliato.
Ho poi ritagliato una striscia alta quanto lo stampo e lunga quanto la circonferenza dello stampo (perciò 22cm * π = 69,08cm...mi sembra di essere tornata sui banchi di scuola ^_^).
Ho imburrato la teglia e l'ho foderata con il collage di carta (che fa tanto Muciaccia ma io non ho usato la colla vinilica e non l'ho nemmeno sniffata, sia chiaro)
Ho frullato i biscotti spezzettati in un mixer e li ho mischiati con il burro fuso (se nel frattempo il burro stava per tornarvi allo stato solido allora non preoccupatevi, siete solo impedite come me in fatto di bricolage...va beh)
Ho steso il composto sul fondo della teglia, l'ho livellato e pressato con un cucchiaio.
A questo punto ho riposto in frigorifero la teglia per almeno mezz'ora e mi sono concentrata sulla crema.
Ho fatto fondere il cioccolato a bagnomaria e l'ho messo da parte.
Ho montato la panna, aggiungendo delicatamente la polvere di gelatina, nella ciotola precedentemente messa a freddare nel frigorifero.
In una terrina ho lavorato con una forchetta lo zucchero a velo, il formaggio spalmabile e vi ho aggiunto il cioccolato fuso tiepido.
Ho incorporato con molta delicatezza la panna con movimenti dal basso verso l'alto ed ho unito anche le gocce di cioccolato fondente.
Ho preso lo stampo con il fondo in biscotti e vi ho steso su la crema cercando di livellarla il più possibile.
Ho messo a raffreddare in frigorifero per una notte (per ragioni di tempo ho iniziato a lavorarci la sera prima. Diciamo che 2 ore di frigorifero ed una di freezer dovrebbero bastare)
Il giorno dopo ho montato la panna con il cucchiaio raso di zucchero a velo e con una sac à poche con bocchetta a stella ho fatto un giro di ciuffetti di panna sul bordo del cheese-cake.
Ho adagiato al centro del cheese-cake il COPPA PASTA PER ROMANTICONI ed ho riempito di gocce di cioccolato.
Ho tolto il coppa pasta ed ho contornato il cuore di gocce di cioccolato con altri ciuffetti di panna.
Ho poi messo a tostare le mandorle a lamelle in un pentolino finché non sono diventate dorate.
Le ho messe da parte ed usate per cospargere la superficie di crema rimasta libera da panna e gocce.

Buon Compleanno Amore Mio!
LaGio' Riccia.

lunedì 14 luglio 2014

Pan Bauletto Integrale e mai dire mai! ^_^

Come già scrissi qui, la colazione è il momento della giornata per me imprescindibile, più importante ed irrinunciabile.
Oggi, però, è avvenuto l'impensabile. E' accaduta una cosa che fino a ieri avrei creduto impossibile.
Ma - James Bond docet - Never say never!
Dopo oggi anche gli uomini si faranno crescere i capelli...ah no...quello accade già ed io ne ho un esemplare proprio in casa (tant'è che la prima volta che ho visto lo spot di quel panno per togliere la polvere, che recita "tu hai dei bei capelli. Anche lui ha dei bei capelli" mi immaginavo LoveOfMyLife agitare la chioma mossa dal vento...ed invece era un cane...va beh).
Dopo oggi si scoprirà che la terra è tonda...ah no...è già così.
Ok...la pianto. Penso di aver reso l'idea.
Stamane la Riccia si è svegliata e, udite udite, NON HA AVUTO VOGLIA DI FAR COLAZIONE!!!
Si è limitata a bere una tazza di thé con un po' di miele e poi è partita con aria baldanzosa (ma quando mai?!??! di lunedì, poi...!!!) verso la sede lavorativa.
Ovviamente, essendo moooolto previdente ed accogliendo con non poco scetticismo questa novità, la Riccia si è premurata di portarsi dietro quelle due fette di pane integrale con su una leccata (unità di misura morigerata applicabile alla sola confettura) di confettura di pesche che altrimenti sarebbero rimaste abbandonate in cucina.

Il pane che ho utilizzato è quello che nelle ultime settimane amo prepararmi con le mie manine.
E' un pan bauletto integrale che ho fatto per la prima volta un mese fa circa e che da allora non abbandono più perché mi appaga ed è profumatissimo.
Io lo affetto e poi preparo dei pacchettini da due fette caduno che avvolgo nell'alluminio e ripongo in freezer.
Una volta scongelato è tale e quale ad appena tagliato.
La ricetta l'ho trovata sul blog della carissima Elena. Questo è il link della ricetta originale cui io ho apportato le seguenti modifiche.
Nelle dosi di farina integrale ho incluso una metà di farina integrale di farro.
Ho utilizzato l'olio di riso al posto dell'olio evo.
Ho rivestito lo stampo con della carta da forno anziché oliarlo.
Ho spennellato il pane con del latte anziché con l'olio.
Tutto questo perché al mio primo tentativo l'olio si faceva sentire con prepotenza (sebbene cmq il pane risultasse sempre delizioso)

Al solito di seguito vi riporto la ricetta che ho fatto io in quanto le foto riguardano proprio quella! :-)


Ingredienti per un pan bauletto delle dimensioni di un plumcake regolamentare:
  • 150 gr. di farina integrale biologica di grano tenero
  • 150 gr. di farina integrale di farro macinata a pietra
  • 200 gr. di farina manitoba
  • 150 ml. di acqua
  • 150 ml. di latte parzialmente scremato
  • 80 gr. di olio di riso
  • 15 gr. di zucchero semolato
  • 15 gr. di sale fino
  • 10 gr. di lievito di birra fresco
  • un po' di latte per spennellare il pane prima di infornarlo
Strumenti:
  • un pentolino in cui far intiepidire il latte con l'acqua
  • una terrina 
  • un cucchiaio di legno
  • pellicola trasparente
  • uno stampo da plumcake rivestito con carta da forno
  • un pennello in silicone
  • una gratella per dolci

Preparazione
Per prima cosa ho fatto intiepidire l'acqua con il latte e vi ho sciolto il lievito di birra fresco e lo zucchero.
Nella terrina ho mescolato le farine setacciate ed il sale, vi ho praticato un buco in centro e vi ho versato i liquidi (latte con acqua, lievito e zucchero + olio).
Ho mescolato il tutto con il cucchiaio di legno e quando ho cominciato a faticare, sono passata alle mani.
Ho impastato finché non ho ottenuto un impasto che si facesse plasmare a palla (cosa avrà voluto dire?!?!).
Ho coperto la terrina con della pellicola trasparente ed ho lasciato riposare 2 ore (tempo necessario a far raddoppiare il volume dell'impasto).
Una volta lievitato, ho rovesciato l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato, l'ho pressato delicatamente (mi rendo conto che sembra un po' una contraddizione, eh?!?) con i polpastrelli fino a fargli assumere i connotati di un rettangolo (...).
La lunghezza del pan bauletto corrisponderà al lato + lungo dello stampo da plumcake.
Ho foderato lo stampo con la carta da forno e vi ho adagiato il salamone (tranquilli, nonostante io lo definisca così, vi assicuro che questa rimane sempre la ricetta di un pane) così ottenuto.
Ho coperto con i lembi della carta da forno in eccedenza ed ho fatto riposare ancora un'oretta.

Prima della scadenza dell'ora ho acceso il forno impostando la temperatura di 180 °C.

Trascorsa l'ora ho spennellato il pane con un po' di latte ed ho infornato per 45 minuti.

Una volta sfornato ho messo il pan bauletto a raffreddare su una gratella.
Questo pane si lascia affettare senza opporre resistenza né sfaldarsi  (adoro quando sono così collaborativi!!!). Una meraviglia!!

Buona colazione!!!
LaGio' Riccia 






...e con questo pane partecipo a "Panissimo" evento creato da Barbara (www.myitaliansmorgasbord.com)  e Sandra ( www.sonoiosandra.blogspot.com) e ospitato questo mese da La Greg.