martedì 6 febbraio 2024

Crackers ai semi aromatizzati alla cipolla - ricetta veloce per un racconto lungo

Una sera di svariati anni fa.

Con mamma e sorella ci rechiamo in un paese della collina torinese per un rosario (era mancato il papà di una mia cara amica).

Mentre siamo in Chiesa inizia ad abbattersi, sul paesello e zone limitrofe, una bomba d'acqua che in poco meno di un' ora fa danni indicibili.

All' uscita dalla Chiesa il sole è già tramontato ma grazie al cielo non piove più.

Lievemente rincuorata mi metto al volante della mia amata Franky per tornare a casa: una decina di chilometri percorsi su strade di paese.

N.d.R.: All' epoca ero patentata da pochi anni e, soprattutto, non guidavo moltissimo (solo nel fine settimana).

Procedo cauta ed un filo atterrita nel constatare quali e quanti danni ha causato il nubifragio  di poco prima.

La strada è scarsamente illuminata. Raggiungo il punto del percorso nel quale la strada digrada e passa sotto un ponticciolo.

All' improvviso vedo davanti a me una pozza d'acqua (tipo lago). Decido di procedere ugualmente ("e che diamine! sarà mica così profonda?!") ma, ne vedere il livello dell' acqua alzarsi, perdo la mia determinazione e mi fermo. 

L'acqua arriva a metà pneumatico. Preda della mia scarsa destrezza/esperienza/prontezza, inserisco la retromarcia ma la mia amata Franky si spegne (ovviamente per colpa mia).

Provo a riavviare. La macchina non parte. Ci riprovo. Stesso risultato. 

In mezzo ai toni concitati di mia sorella (impaurita) mi rendo conto che siamo sole, nel buio della notte (comunque la luce era quella), in un punto non molto visibile di una strada a bassa frequentazione.

Il sonoro "Giuà" di mia mamma che con disapprovazione mi redarguisce per la mia esclamazione ruspante "O ca##o! E mo'?!?" mi lascia ad intendere che, almeno lei, riesce a conservare un po' di calma e mi infonde coraggio (si preoccupava più di riprendermi che del pasticcio in cui eravamo finite).

Mentre cerco in borsa il mio cellulare per provare a chiamare l' autosoccorso, dall' altro versante del pozzangherone, ecco comparire i fari di un mezzo gigantesco: un camion dei vigili del fuoco.

I pompieri erano lì per aspirare l'acqua del lago/pozzangherone.

Prontamente abbasso il finestrino, sventolo il braccio, urlo "ehi siamo qui!" coperta dal suono del clacson cui mi attacco come se non ci fosse un domani e ci aggiungo anche una sfanalata "che male non fa!" (il tono della mia mamma aveva virato decisamente sull' approvazione).

A quel punto vedo il vigile dal lato del guidatore scendere dal camion.

Io urlo.

Lui fa qualche passo e mi fa un cenno con la mano.

Mi taccio e lascio in pace quel povero clacson.
Il pompiere si gira verso il suo collega ed urla - lo sentiamo tutte e tre distintamente - "Sì! Sì! E' donna!"

....

....

....

Con un sonoro "Ma daiiiiiii" lascio andare il capo contro il clacson che ovviamente funziona benissimo ed incita i vigili a darsi una mossa (cosa che ovviamente era ben lontana dalle mie intenzioni).

Morale della favola: i vigili ci hanno trainate fuori dalla pozza per cui anziché il muso da lesa maestà per l' orgoglio ferito ho sfoderato un sorriso (sincero!!) ringraziando e riconoscendo di aver ricalcato a pieno il cliché di "donna media al volante".

Piccola parentesi da romanzo rosa:
Poi va beh... mia mamma era convinta che l' eroe - uso parole non sue (cioè non di mamma) - ce stesse a prova' perché egli, notando il fiocco da ricevimento nuziale attaccato all' antenna di Franky,  aveva chiesto "è per un matrimonio?" ed io "sì! il suo", indicando mia sorella, "si è sposata 4 mesi fa".

L' eroe avrà pensato "questa è una povera scema" (ignorando che, in realtà, la cementificazione del fiocco all' antenna non era un vezzo romantico ma mi facilitava l' individuazione di Franky nei parcheggi).

"Ah il suo matrimonio? E tu? Non sei sposata?"...insomma robe così.

Io un po' imbarazzata (mi ero lasciata col moroso poche settimane prima) ho lasciato cadere la domanda nel vuoto e per colmare il silenzio sento la mia voce esclamare "Beh...si è fatto tardi! Grazie ancora!".

Fine Piccola parentesi da romanzo rosa.

Il vigile "anziano", che aveva osservato in disparte la scena, senza nemmeno provare a nascondere l' idea che si era fatto di me, esclama "Sì ma mica crederai che parta?".

Ed io "parte! parte!" (intanto mi ripetevo "beh?! sta certezza?")

Inserisco la chiave nel quadro. Giro. Magia. La mitica Franky con orgoglio (della serie "sta co@|!ona ci prova a boicottarmi ma io non cedo") riparte.

Poi va beh... il fatto che stesse per lasciarmi a piedi quando dovevo ripartire da casa di mia sorella e che nei giorni successivi in più di un' occasione mi abbia abbandonato è un' altra storia.

Storia terminata con la sostituzione del motorino di avviamento che pareva essersi rotolato nel fango (un po' come un candido Golden Retriever).

Quante risate nel ricordare quell' episodio. Ancora adesso a distanza di anni. Risate ma anche riconoscenza perché.... poteva andare decisamente peggio! Poteva piovere! [cit.] Oddio... aveva già dato poco prima.

Dato che vi ho seviziati abbastanza con questo racconto infinito, vi lascio una ricetta velocissima!!!
Vi prende la voglia di sgranocchiare qualcosa di salato? Di gustoso ma che possibilmente non attenti troppo al vostro girovita? 
Allora preparate questi favolosi crackers ai semi! La ricetta proviene da qui ma io l' ho modificata utilizzando farina di riso + semola al posto della farina di farro, diminuendo la quantità di olio ed aumentando leggermente quella di acqua e poi aggiungendo un' aromatizzazione. Io stravedo per la cipolla ad ogni modo i crackers sono buonissimi anche "nature".

Una leccarda di crackers: 

  • 40gr. di semi di girasole
  • 20gr. di semi di lino
  • 20gr. di semi di sesamo bianco
  • 1 cucchiaio pieno di semi di chia
  • 1/2 cucchiaino di sale in fiocchi + altro per cospargere i cracker (io ho usato del fleur de sel)
  • 45gr. di farina di riso integrale (*)
  • 20gr. di semola rimacinata di grano duro (*)
  • 2 cucchiai di cipolla in fiocchi
  • mezzo cucchiaino di cipolla in polvere
  • 65gr. di acqua
  • 30ml di olio extravergine di oliva

(*) la ricetta originale prevedeva solo un tipo di farina
Strumenti
:

  • ciotola
  • frusta a mano
  • leccarda
  • due fogli di carta da forno
  • mattarello
  • coltello
  • gratella 

Preparazione:

Ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Nella ciotola ho inserito gli ingredienti nell' ordine in cui sono elencati.

Ho mescolato il tutto con la frusta a mano. Il composto che si ottiene è una specie di poltiglia tutta semi!
Ho versato il tutto su un foglio di carta forno, ho coperto con un ulteriore foglio di carta forno e con il mattarello ho steso l' impasto in una sfoglia sottile. 
Ho poi tolto il foglio di carta forno superiore, cosparso la sfoglia con altro sale in fiocchi e nuovamente coperto con la carta per far aderire bene il sale alla sfoglia. 
Prima di infornare, con un coltello (ma anche con un tarocco) ho praticato dei tagli sulla sfoglia per dare una forma di massima ai crackers. 
Ho provato anche con la rotella tagliapizza ma ve la sconsiglio perché la sfoglia tendeva ad arricciarsi.

Ho infornato per una ventina di minuti e comunque fino a doratura dei crackers. 
L' aroma della cipolla si sente molto + intensamente tanto più li lascerete raffreddare (il giorno dopo, ad esempio, sono spettacolari).
Si conservano diversi giorni in una scatola di latta mantenendo tutta la loro croccantezza e fragranza!





Provateli e ditemi se una volta assaggiati riuscite a fermarvi.
Vi abbraccio!
A presto,
LaGio' Riccia