giovedì 17 ottobre 2019

Torta paradiso al cioccolato con crema al latte - CENTO! CENTO! CENTO!

Ma ciao a tutti!!!
Eccomi tornata eccezionalmente per la seconda volta nello stesso mese (il MIO mese) per festeggiare con voi!
Dovete sapere che i battenti di questo mio piccolo angolino, aprivano ben sei anni e mezzo fa.

Un'età mica da poco?! Per dire...io che facevo a 6 anni e mezzo?
Stavo per finire la prima elementare a Diano Castello.
Il gesso al braccio destro lo avevo ormai tolto ed avevo reimparato a scrivere con la destra (in attesa che mi togliessero il gesso, avevo dovuto imparare a scrivere con la sinistra).
Trascorrevo i pomeriggi a fare i compiti, disegnare cornicette, giocare con le Barbie.
Avevo una miriade di Puffi.
Appena trovavo una superficie liscia, la decoravo con i miei preziosissimi timbri di Poochie.
Speravo ardentemente che la mamma mi comprasse un Popple (che arrivò...ma qualche anno dopo).

Ma torniamo ai giorni nostri...

Giustamente direte "beh...d'accordo che sei anni e mezzo sono una bella età...ma è un po' strana da festeggiare, o no?!".
LaGio' Riccia: "avete ragione anche voi ma dovete sapere che quello che voglio festeggiare con voi è il mio 100-esimo post!"



Il 100-esimo post, ad onor del vero, era il precedente, quello dei biscotti alla crema spalmabile di pata-pim e pata-pem.
Per festeggiarlo ho scelto di postare quella che è la torta che ho scelto di regalarmi per il mio compleanno (che è stato il 15)...o meglio...di portare in ufficio ai miei colleghi in occasione del mio 42-esimo compleanno.
Al solito io sto a dieta (da due giorni ho anche un violento mal di denti) perciò non l'ho assaggiata ma i miei colleghi hanno apprezzato (tra l'altro sono ancora vivi).

Torta paradiso al cioccolato farcita. La ricetta proviene dal blog "Ho voglia di dolce".
Al solito ho fatto qualche variazione (ho sostituito l'olio di semi con l'olio di cocco modificandone leggermente la quantità, ho realizzato una bagna al Grand Marnier ed usato uno zucchero a velo fatto da me e che non si scioglie).
Quella che riporto è la mia versione.


INGREDIENTI per uno stampo da 24 cm:
  • 200 gr. di farina 00
  • 50 gr. di fecola di patate
  • 20 gr. di cacao amaro
  • 3 uova medie a temperatura ambiente
  • 175 gr. di zucchero semolato
  • 95 ml. di olio di cocco
  • 125 gr. di yogurt bianco 0,1% di grassi a temperatura ambiente
  • 100 ml di latte parzialmente scremato a temperatura ambiente
  • 2 cucchiaini di estratto di vaniglia 
  • 1 bustina di lievito per dolci ( 16 g)
  • 1 pizzico di sale
per la bagna al Grand Marnier:
  • 60 g di acqua
  • 40 g di Grand Marnier
  • 45 g di zucchero
per la farcia:
  • 200 gr. di panna da montare vegetale zuccherata fredda
  • 100 gr. di panna da montare non zuccherata (vaccina, che si trova nel banco frigo) fredda
  • 90 gr. di latte condensato freddo
  • crema spalmabile al cioccolato fondente 
per zucchero a velo che non si scioglie:
  • 200 gr. di zucchero semolato
  • 28 gr. di cioccolato bianco
  • 8 gr. di amido di mais o maizena
STRUMENTI:
  • coltello
  • mixer
  • ciotola
  • fruste elettriche
  • leccapentole
  • setaccio
  • stampo a cerniera da 24 cm 
  • carta forno 
  • pentolino
  • sac à poche con beccuccio liscio e largo 
  • pennello
PREPARAZIONE della torta:
Ho preparato lo stampo: ho applicato un foglio di carta da forno sul fondo l'ho fissato chiudendo l'anello. Ho unto con l'olio di cocco i bordi ed applicato delle strisce di carta forno.

Ho acceso il forno impostando la temperatura di 170°C.

Ho rotto le uova in una ciotola e le ho montate (usando le fruste elettriche) con lo zucchero e l'estratto di vaniglia.
Ho poi aggiunto lo yogurt a temperatura ambiente e successivamente l'olio di cocco (io l'ho messo in una ciotolina sul termosifone in modo che tornasse allo stato liquido. L'olio di cocco, infatti, a temperature inferiori ai 25°C si solidifica).
Ho continuato a mescolare ed ho aggiunto gradualmente, alternando con il latte a temperatura ambiente, la farina setacciata con la fecola, il cacao ed il lievito.
In ultimo ho aggiunto il pizzico di sale. Ho mescolato per bene e versato nello stampo a cerniera.
L'impasto risultava abbastanza liquido per cui non è stato necessario "battere" la teglia per togliere eventuale aria.
Ho infornato per 40 minuti (controllate la cottura con lo stecchino).
Ho poi sfornato e messo a freddare sulla gratella per dolci.

Io ho decorato la torta il giorno dopo (ma voi potete procedere quando la torta è FREDDA..diciamo dopo 3-4 ore dacché l'avete sfornata).
Ho quindi predisposto le varie preparazioni per l'assemblaggio:
- ho messo la ciotola e le fruste per montare la panna in freezer
- mi sono dedicata alla preparazione della bagna al Grand Marnier che copio para para dal mio post della torta di carote desnuda
- ho preparato la crema per la farcia
- ho preparato lo zucchero a velo che non si scioglie

PREPARAZIONE della bagna:
In un pentolino ho mescolato l'acqua con lo zucchero ed ho fatto sobbollire per 3 minuti.
Una volta freddo ho aggiunto il Grand Marnier. Se volete diminuire il grado alcolico, aggiungete il liquore quando acqua e zucchero sono ancora caldi in modo tale che l'alcool evapori.

PREPARAZIONE della crema:
Un'ora prima della preparazione della crema ho messo la ciotola da usare per montare la panna e le fruste nel freezer.
Ho montato a neve ben ferma la panna vegetale fredda unita a quella vaccina (io non avevo i 300 gr. di panna vegetale per cui mi sono arrangiata così. Voi potete usare tutta panna vaccina o tutta vegetale).
Ho poi aggiunto il latte condensato freddo ed ho amalgamato.
Ho riposto la ciotola con la crema in frigorifero.

PREPARAZIONE dello zucchero a velo che non si scioglie:
Questo zucchero a velo mi è tornato molto utile perché, dovendo portare la torta in ufficio, non volevo essere obbligata a portarmi dietro zucchero a velo e colino per dover rispolverare la torta.
L'amido ed il cioccolato bianco assorbono l'umidità e fanno sì che lo zucchero non si sciolga.
Ho versato in un mixer lo zucchero, l'amido di mais ed il cioccolato bianco ridotto a pezzetti e frullato a piccoli colpetti.
Ho utilizzato un colino a maglie strette per capire se lo zucchero era sufficientemente fine.
Una volta pronto, ho riposto lo zucchero in un barattolo di vetro. 

ASSEMBLAGGIO E DECORAZIONE della torta:
Se non volete lasciar riposare la torta tutta la notte, lasciate almeno trascorrere le 3-4 ore di riposo prima di decorarla.
Ho messo la torta sul piatto di servizio (io ho usato un centrino in plastica rigida) e l'ho tagliata in due.
Ho bagnato abbondantemente il bordo inferiore con la bagna (io ho utilizzato un pennello...se avete uno spruzzino ancora meglio!).
Ho applicato il bordo dello stampo a cerniera attorno alla torta e l'ho chiuso.
Ho spalmato uno strato generoso di crema spalmabile al cioccolato ed ho livellato bene.
Ho inserito la crema al latte nella sac à poche ed ho applicato uno strato bello generoso (di circa 2 cm) su tutta la superficie.
Ho adagiato l'altro strato di torta e riposto in frigorifero per almeno 2-3 orette.
Trascorso il tempo di riposo, ho aperto il cerchio e l'ho tolto.
Con una spatola ho cercato di uniformare "lisciare" la crema lungo i bordi della torta.

Ho spolverato la superficie della torta con lo zucchero a velo che non si scioglie.



Questi i poveri resti...




Alla prossima...
LaGio' Riccia

martedì 1 ottobre 2019

Biscotti di crema spalmabile di pata-pim e pata-pem

Adoro le caldarroste.
Se possedete un blog ed avete pubblicato un post con cui date il benvenuto all'autunno, in cui vi rallegrate del ritorno del fresco, del poter sorseggiare una bella tazza di tè magari accompagnata da una fetta di torta o da un biscottino, etc... allora sicuramente vi sarete ritrovate con un mio commento nel quale manifesto lo stesso entusiasmo per il ritorno delle caldarroste.

Le adoro.
Lo so, l'ho già scritto ma è più forte di me.
Il profumo, la consistenza, il sapore mi mandano in brodo di giuggiole. Riesco anche a sopportare le screpolature che mi provoco alle dita nel cercare di scalfirne il guscio (seconde, in quanto a rognosità, solo ai tagli provocati dalla carta).
Riesco a desistere dal comprarle quando le vedo sui banchi del mercato perché prepararle è un po' noioso.
Non sempre le acquisto dai banchetti che popolano le strade del centro perché, va bene che mi piacciono, ma spendere 5€ per sei castagne in croce che magari nascondono al loro interno un ospite mi sembra una follia (e poi sono pur sempre ligure, belìn!).
Ma quando la mia mamma me le fa trovare belle arrostite, solo da sgusciare...beh...è la fine. Potrei non avere un fondo.

E' accaduto sabato, dopo pranzo.
Io: "sento profumo di caldarroste" (che fa tanto "Oh oh! Mi è semblato di vedele un gatto!", ne sono consapevole)
Mamma, con sguardo di intesa: "vai a vedere dietro il cuscino sul divano..."

Con l'entusiasmo della gagna che la mattina del 25 Dicembre corre a controllare se nella notte si sono materializzati i pacchi infiocchettati, mi fiondo in salotto, con estrema cautela sposto il cuscino e scorgo un fagotto fatto con un plaid. Lo apro ed ecco comparire un sacchetto del pane con dentro le caldarroste tiepide.

Il mio tesssorooooo!!!!

Viste le premesse penserete me le sia mangiate tutte. No. Le ho sbucciate tutte, questo sì, ma le sto centellinando. Ne mangio due a pasto per togliermi la voglia, prolungare il piacere e non avere sensi di colpa (ehm....pare uno spot di articoli erotici...sono consapevole anche di questo).
E mentre sono lì che me le gusto mi ritrovo a pensare "Ma non potrebbero piacermi allo stesso modo, che so?! i gambi di sedano?" (n.d.R.: tanto per citare un qualcosa di poco calorico e salutare).
Da lì, sulla scia del vittimismo più sfrenato, mi ritrovo a pensare che le cose che mi piacciono di più sono quasi sempre killer della perfetta silhouette (n.d.R.: il pane, le focacce, le brioches, etc...).
Poi, per distrarmi dall'elenco estremamente popoloso, inizio a pensare che, incredibilmente, sono immune al fascino di altri alimenti altrettanto pericolosi e per cui altre persone stravedono.
Uno fra tutti?
La nutella crema spalmabile di pata-pim e pata-pem (nome di fantasia per tutelarne la privacy).
Ebbene sì, proprio lei.
Per carità: ne riconosco il fascino (soprattutto spalmata su una fetta di pane...anche se preferisco dieci volte tanto pane e salame) ma ne faccio tranquillamente a meno.
E non è una questione di "avercela sotto mano" perché anche quando me ne capita un barattolo per casa, o me lo dimentico (LoveOfMyLife mi è testimone: ne ho fatto scadere uno ancora sigillato) o lo guardo con lo stesso interesse con cui la mucca guarda il treno che passa.
Sempre sabato (ma guarda un po' che giornata pregna di avvenimenti...tra gli altri sono andata dal parrucchiere e mi ritrovo di nuovo con i capelli corti, dannazione) ho ricevuto la bomboniera per il Battesimo del figlio di miei conoscenti.
Che cos'era?
Indovinate un po'?? Un bel barattolo di crema spalmabile di pata-pim e pata-pem!
"E mo' che ci faccio con questa???", ho pensato.
(Non essendone una grande consumatrice, non la impiego nemmeno molto in ricette...sebbene sia comparsa nel mio precedente post... porca miseria...due ricette di fila con sta crema...pensa se non ne eri immune!)
Risposta? I nutellotti Biscotti di pata-pim e pata-pem!!
Facili da fare, veloci e, mi dice la regia, buoni (che ci crediate o no, io non li ho nemmeno assaggiati).
Non sono in grado di citare la fonte perché credo di aver visto la stessa ricetta in almeno una ventina di blog diversi.
Rispetto alla classica ricetta io ho raddoppiato le dosi perché il barattolo che mi è arrivato tra capo e collo era da 450 gr. (le 750 ricette che ho visto ne prevedono 180 gr).
Ho ottenuto circa una quarantina di biscotti da 20 gr. ciascuno (le 750 ricette che ho visto prevedono pallette di 25 gr. l'una).


Ingredienti per circa 40 biscotti:
  • 360 gr. di crema spalmabile di pata-pim e pata-pem
  • 300 gr. di farina 00
  • 2 uova
Per decorare:
  • crema spalmabile di pata-pim e pata-pem
Strumenti:
  • ciotola
  • forchetta 
  • coppetta
  • leccapentole
  • 2 leccarde  
  • carta da forno 
  • cucchiaio di legno
  • sac à poche con bocchetta a stella
  • gratella per dolci
Ho rotto le uova in una coppetta e le ho sbattute con una forchetta (la rima è casuale).
Ho versato la crema (morbida ma non troppo sciolta) in una ciotola (santo leccapentole!!!), aggiunto le uova e mescolato affinché i due ingredienti si amalgamassero.
Ho poi aggiunto la farina e mescolato fino ad ottenere un panetto lucido, compatto e non appiccicoso.
Ho foderato le leccarde con carta da forno ed ho acceso il forno impostando la temperatura di 150°C.
Senza tempi di riposo in frigorifero ho iniziato a staccare pezzetti di impasto del peso di 20 gr. ciascuno ed a ricavare da ciascuno tante palline che
a mano a mano ho messo sulla leccarda.
Completata la prima teglia ho praticato un incavo in ciascun biscotto utilizzando la base del manico del cucchiaio di legno ed ho infornato per 15 minuti.
Nel frattempo ho preparato la seconda teglia ed infornato appena potuto.

Passato il tempo di cottura, ho estratto la teglia dal forno e rimarcato gli incavi dei biscotti eventualmente rigonfiati (caldi i biscotti sono morbidi e lavorabili).
Ho lasciato raffreddare i biscotti nella teglia e li ho messi poi su una gratella.
Ho riempito la sac à poche con altra crema e l'ho messa a riposare in frigorifero per una mezz'oretta. Trascorso il tempo, l'ho estratta ed ho decorato i
biscotti con dei ciuffetti di crema nell'incavo.



Un abbraccio,
a presto!
LaGio' Riccia.