martedì 10 dicembre 2019

Torcetti al burro - di regalini natalizi ed auguri anonimi

Ma ciao!
Come scrivevo nell'ultimo post, ci siamo. Il Natale è sempre più vicino.
Già pregusto il bello dello stare insieme, del condividere con i miei affetti non solo pasti luculliani ma anche e soprattuto il tempo. Essere in vacanza e poter godere della compagnia dei nostri familiari senza doverci preoccupare delle mille cose da fare, perché il giorno dopo ci attende l'ufficio od il lavoro, è un regalo preziosissimo.
Ma non sarà solo questo.
Arriveranno anche pacchi da scartare e gli auguri...magari plenari, scorrendo la home page di facebook, oppure via whatsapp...dagli amici di sempre ma anche da quelli che sentite solo "alle feste comandate", dai conoscenti e poi, in alcuni casi sparuti, anche da numeri che non avete in rubrica ^_^. Vi è mai capitato?
A me sì. Nel 2017, a voler essere precisi.
In circostanze di questo genere, la prima cosa che viene da pensare è un errore del mittente.
Non era quello il caso perché chi mi scriveva porgeva "tanti auguri" a "Gio' Gio'"...soprannome con cui ben poche persone hanno l'ardire di apostrofarmi (a me sto "Gio' Gio'" fa tanto "Yo-yo"...decidete voi se il gioco o la merendina).
I pochi coraggiosi in questione, però, si erano già fatti vivi.
Quindi chi poteva essere 'sto benedetto +39 che mi scriveva?!?!?
La cosa più sensata sarebbe stata chiederlo al diretto interessato (l'anonimo) ma io mi sono limitata a ricambiare gli auguri.
Nei giorni successivi alle feste, facendo "pulizia" dei messaggi, incappai nuovamente in questa chat dell'anonimo e decisi di conservarla per un secondo momento al grido di: "Al prossimo giro se questa/o tizia/o mi scrive di nuovo, io, 'Cu minkia sei??' glielo chiedo!".
Secondo voi com'è andata a finire?

...svariati mesi dopo...
Vibrazione del cellulare. Nuovo messaggio Whatsapp.
Apro e, sorpresa delle sorprese, è 'sto benedetto +39 che mi saluta e mi chiede come sto...a quel punto mi cospargo il capo di cenere e gli chiedo di identificarsi (non proprio "Chi siete? Dove andate? Cosa portate?" ma poco ci manca).
Lui - perché di lui trattavasi - si identifica. Un ex-collega mio coetaneo con cui tanti anni fa mi era capitato di andare a pranzo, insieme al gruppo di lavoro dell'epoca, e che nemmeno ricordavo potesse avere il mio numero di cellulare. In ogni caso una persona simpatica e gradevole (per quanto solita ad erudire gli altri sullo scibile umano...a 360°...quindi un tripudio di "io so come si fa", "ti spiego io come funziona...", etc...).
Ad ogni modo gli spiego che il suo numero era andato perduto anni prima con lo scippo del cellulare su cui era memorizzato e bon.
Dopo qualche scambio di convenevoli, mi scrive che gli è venuta voglia di sentirmi perché il giorno prima,recandosi in auto al lavoro, gli è capitato di incrociare una ragazza molto somigliante a me.
Dopo una breve indagine un botta e risposta del tipo:
LaGio': "Ma dove lavori?"
'sto benedetto +39: "@#  yy!xzm?ndr"

Emerge che lavoriamo ad un tiro di schioppo e che probabilmente quella che aveva visto il giorno prima non era una che somigliava a me ma ERA me cioè ERO me insomma ERO IO(ehm).
Tutto molto bello ma... insomma stavo anche a lavora'... faccio per accomiatarmi e lui:
'sto benedetto +39:"Beh dai allora, dato che lavoriamo così vicini, qualche volta potremmo pranzare insieme!"
LaGio': "Volentieri, magari estendo anche agli altri così rimettiamo insieme la vecchia combriccola! Buon proseguimento! Ciao.".

Invio.
Accanto a 'sto benedetto +39 vedo comparire la scritta verde "sta scrivendo..." subito sostituita da "online".
Ed ecco lì che arriva la frase di chiusura di lui...la frase che in un certo senso mi ha fatto realizzare perché la perdita del suo numero di cellulare non mi aveva fatto strappar via i ricci dalla disperazione:
'sto benedetto +39:"Ho un buon ricordo di te. Non farmene pentire."

Silenzio (mio).
(Avreste dovuto vedere la mia faccia)

Rileggo il messaggio.

Avevo letto bene.
EEEEHHHHHHH????
Cos'avrà voluto dire?!?!?!?! Una cosa del tipo: "non fare come quelli che dicono 'sì, sì organizziamo e poi non lo fa mai' perché rovineresti il bel ricordo che ho di te"?
Ma soprattutto...questo tono...velatamente "intimidatorio"?!?!?! Che cosa mi voleva significare???
Comunque, proprio in virtù di quel suo "buon ricordo" ho replicato con una faccina col sorriso (tiratissimo, vi assicuro) della serie "assecondalo" - come si fa con i matti (perché l'alternativa del fingermi morta non era percorribile) -  ma che suonava un po' come la scena in Chiesa di  "Non ci resta che piangere":
"con lo sguardo le devi far capire che hai capito!"
"Sì, sì ho capito"
ed ho evitato di rispondergli cose del tipo:
"beh...il ricordo che hai tu di me è solo un problema tuo" oppure
"il tuo ricordo è sbagliato perché sono una pessima persona e, rispetto a quando andavamo a pranzo, adesso non solo lo dò a vedere ma anche a sentire" oppure - e vi assicuro che ero nell'animo di propendere per questa opzione - un catartico
"Ma VAFF...ULO vaaaaaaaaaaa!".

Vi chiederete: "Si sarà fatto vivo di nuovo?". La risposta è: sì. Motivo: aggiornarmi sulla sua vita professionale ^_^. Boh?!
Perplessità.

Ma torniamo alle vere ragioni del post: mostrarvi una delle opzioni che a Natale andranno a riempire i sacchettini di cellophane per le persone che mi stanno più a cuore.
Quest'anno (qui potete vedere le scelte degli scorsi anni) ho deciso di provare a cimentarmi nei torcetti al burro.
I torcetti sono un dolce tipico di Lanzo (TO).
Se cercate in rete ne troverete di diversi tipi ma quelli che io sono solita vedere quando bazzico nelle pasticcerie di Lanzo sono sostanzialmente di due tipologie: al miele - più sottili e croccanti e dal colore più caramellato - ed al burro - più cicciotti, friabili e chiari (questi ultimi prodotti nel Biellese).
Io li trovo ottimi entrambi!!!
La ricetta che vi propongo proviene da un numero della rivista "Ci piace". Vi dico subito che, rispetto ai torcetti cui sono abituata, questi sono croccanti fuori e morbidi dentro mentre quelli che mi è capitato di acquistare (confezionati o di pasticceria) sono friabili.
Il sapore è proprio identico, invece.

Riporto qui la mia versione della ricetta perché, come al solito, ho fatto una variazione: ho raddoppiato le dosi degli ingredienti per avere più torcetti ma lasciato invariate le dosi di lievito di birra (quindi, rispetto alla ricetta originale, ho dimezzato le dosi di l.d.b.).
Altra piccola variazione nella lavorazione: la ricetta indicava di ricavare dei bastoncini di 10 cm di lunghezza ed 1 cm di diametro. Per ottenere un torcetto con l'occhio bello aperto, ho fatto dei bastoncini lunghi 15-20 cm. In questo modo il buco rimane bello largo e quindi non si chiude in cottura (a causa della lievitazione del torcetto).

INGREDIENTI per una 50na di torcetti:
  • 500gr. di farina 00 + per il piano di lavoro
  • 200gr. di zucchero di canna
  • 160gr. di burro a temperatura ambiente
  • 200ml. acqua
  • 100gr. di zucchero semolato
  • 3gr. di lievito di birra
  • un pizzico abbondante di sale
STRUMENTI:
  • planetaria
  • spianatoia
  • leccarda
  • carta forno 
  • teglia o piatto in cui versare lo zucchero per "impanare" i torcetti
PREPARAZIONE dei torcetti:
Ho spezzettato il lievito nella ciotola della planetaria, vi ho versato l'acqua tiepida e l'ho fatto sciogliere.
Ho aggiunto la farina setacciata e lo zucchero semolato.
Ho azionato la planetaria a velocità media, con il gancio, ed ho fatto lavorare l'impasto fino a quando non si è staccato dalle pareti della ciotola.
Ho poi aggiunto il sale ed il burro a tocchetti (quest'ultimo in più riprese aggiungendo un secondo pezzo solo al completo assorbimento del primo).
Ho fatto lavorare la planetaria fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Vi confesso che la tentazione è stata troppo forte: ho preso l'impasto e l'ho ribaltato alcune volte nella ciotola. Gli ho fatto anche delle pieghe di tipo 2 perché era davvero una gioia maneggiarlo!
Ho poi formato una palla, coperto con pellicola alimentare e lasciato lievitare al caldo e lontano da correnti fino al raddoppio (3 orette e mezza circa).
Ho messo lo zucchero di canna dentro una teglia rettangolare bassa.
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 200°C.
Ho poi ripreso l'impasto, l'ho lavorato sulla spianatoia infarinata. Ho staccato dei pezzetti di impasto e ricavato dei cilindretti lunghi 15-20 cm e di 1 cm di diametro, li ho passati nello zucchero di canna e li ho chiusi dando la tipica forma del torcetto (ho pinzato le estremità ottenendo una sorta di goccia).
Li ho messi sulla leccarda rivestita di carta da forno ed infornato per 15 minuti.
Li ho sfornati e messi a freddare sulla gratella.


Indovinate a chi sono andati i torcetti nelle scatole di latta??? ...ai colleghi, sì... ^_^


Questi torcetti, riposti in un barattolo di vetro a chiusura ermetica, si sono conservati ben 2 settimane (solo perché io continuo ad essere a dieta altrimenti non avrebbero visto nemmeno la luce del giorno dopo ^_^).


Alla prossima...
LaGio' Riccia

lunedì 2 dicembre 2019

Fiocchi di neve - i lunedì, quelli dolci.

Siamo a dicembre.
Incredibile!
E dire che, di rientro dalle vacanze estive (non so voi ma in genere finite delle vacanze la mia mente vola subito alle successive), questo traguardo mi sembrava così lontano...! Tanto lontano da non spingermi nemmeno a fare il conto dei giorni per la paura di quel numero così grande.
Invece, eccolo qua, dicembre... che poi per me è sinonimo di "Natale", diciamocelo, sebbene provino ad anticiparlo sempre di più iniziando già in novembre a mettere in vendita pandori e panettoni ed alcuni più avvenieristi, ad addobbare i negozi.
Oltre ad essere sinonimo di "Natale", o forse proprio per questo, per me dicembre vuol dire anche freddo e NEVE.
Fare brioches e provare nuovi impasti mi dà molta soddisfazione perciò quando incappo in ricette interessanti mi segno il link in attesa di riuscire a provarle, prima o poi.
In certi periodi dell'anno, poi (tipo questo), il passaggio da "piove" a "fa freddo" a "stiamo a casa" ad "accendo il forno" è praticamente immediato.
Così pensando al freddo ed alla neve, ecco che mi sono venuti in mente questi...pasticcini? bocconcini? Di pasta brioche pieni pieni di crema soffice detti "fiocchi di neve".
La prima volta che vidi questa ricetta e scoprii della sua esistenza fu qui, dalle dolcissime condomine.
La ricetta che ho rifatto, però, proviene da qui.
Ho raddoppiato le dosi di impasto, quindi raddoppiato le dosi di tutti gli ingredienti, fatta eccezione per quelle di lievito, perché mi sembrava già sufficiente.

Quando poi ho realizzato che, nell'ordine:
a. stavo impastando una cosa come 40 brioches
b. per giunta ripiene quindi non congelabili
c. quelle 40 brioches se le sarebbe smazzate LoveOfMyLife (che, come ben sapete, in questo è il mio complemento: è magro, non è goloso e mangia per puro sostentamento) perché io sono a dieta (leggete la parentesi di LoveOfMyLife e fatene l'opposto), ho pensato di fare la dose normale di crema di latte per farcire le brioches e quindi ricavare il numero di fiocchi di neve previsti dalla ricetta e, col restante impasto, fare delle altre briochine da congelare e da lasciare (a scaldare sul termosifone) per colazione a LoveOfMyLife.

Per cui quelli che trovate di seguito sono gli ingredienti per 20 FIOCCHI DI NEVE e 9 brioches vuote.
Direte:
"Ok le brioches vuote... ma i fiocchi di neve sono 20!!! Alla faccia del 'mangia solo per sostentamento'"...

ok ok...i restanti Fiocchi di neve sono andati ai miei colleghi: se è vero che il lunedì mattina è il momento più difficile della settimana, allora val la pena renderlo un po' più dolce.

Altre note
Ho utilizzato gli ingredienti provenienti dal frigorifero (lievito compresso, burro, acqua e latte) a temperatura ambiente per cui li ho tirati fuori già la sera prima.
Inoltre ho fatto sciogliere il lievito spezzettato nel latte tiepido.
Dopo una lievitazione di due ore, ho messo l'impasto a maturare nel frigorifero per 3 ore. Ho poi estratto la ciotola dal frigo, formato i fiocchi e le brioches e lasciato lievitare fino al raddoppio (per me un'oretta circa).

INGREDIENTI per l'impasto di 20 fiocchi farciti e 9 brioches vuote:
  • 250 gr. di farina 00
  • 200 gr. di farina Manitoba
  • 80 gr. di burro (a temperatura ambiente)
  • 80 gr. di zucchero semolato
  • 8 gr. di lievito di birra fresco (a temperatura ambiente)
  • 170 gr. di latte intero (tiepido)
  • 80 gr. di acqua (a temperatura ambiente)
  • 1 pizzico abbondante di sale fino
  • 1 bacca vaniglia (i semini)
  • latte per spennellare
  • zucchero a velo q.b. per decorare a farcitura ultimata
INGREDIENTI per la farcia (per 20 fiocchi):
  • 250 gr. di latte intero
  • 50 gr. di zucchero semolato
  • 20 gr. di amido di mais
  • 300 ml. di panna fresca
  • 20 gr. di zucchero a velo
  • 1/2 bacca vaniglia (i semini)
STRUMENTI:
  • 2 pentolini 
  • planetaria con gancio ad uncino
  • pellicola per alimenti
  • ciotola
  • frusta a mano
  • fruste elettriche 
  • sac à poche con bocchetta liscia
  • tarocco
  • 2 leccarde 
  • carta da forno 
  • pennello per spennellare
PREPARAZIONE delle brioches:
Ho intiepidito il latte intero e vi ho sciolto il lievito di birra spezzettato.
Nella ciotola della planetaria ho messo gli ingredienti secchi: le due farine, lo zucchero semolato, il sale e la polpa della bacca di vaniglia e li ho mescolati.
Ho poi versato l'acqua ed il latte con il lievito.
Ho avviato la planetaria con il gancio ad uncino e fatto lavorare fino a che l'impasto non si staccava dalla ciotola lasciandola bella pulita.
A questo punto ho incorporato il burro a pezzetti ed in più riprese aggiungendo un nuovo pezzo solo al completo assorbimento del precedente.
Assorbito tutto il burro ho lavorato l'impasto con le mani (una goduria) e fatto anche qualche piega di tipo 2.
Quando l'impasto è diventato bello morbido ed elastico, ho fatto una palla e l'ho messa a riposare nella ciotola coperta con pellicola per alimenti ed avvolta dalla mia copertina per impasti.
Ho lasciato lievitare per 3 ore poi ho preso l'impasto, l'ho sgonfiato a mano, l'ho impastato un po', l'ho messo a maturare in frigorifero (ponendolo nella ciotola coperta di pellicola).
Ho messo la ciotola in cui montare la panna e le fruste nel freezer.

PREPARAZIONE della crema di latte:
Ho intiepidito il latte con i semini della mezza bacca di vaniglia. In un pentolino a parte ho mescolato amido e zucchero e vi ho aggiunto il latte intiepidito.
Ho messo il composto sul fuoco e mescolato con una frusta a mano fino ad addensamento.
Ho tolto dal fuoco e messo a raffreddare con pellicola a contatto.
Nel frattempo ho montato la panna a neve ben ferma con lo zucchero a velo (che ho aggiunto solo quando ho visto che le fruste lasciavano la traccia del loro passaggio sulla panna).
Ho messo la panna in frigorifero.
Quando anche la crema al latte era fredda, l'ho aggiunta alla panna montata ed usato le fruste elettriche per amalgamarle.
Ho inserito la crema ottenuta in una sac à poche con bocca liscia e messo in frigorifero in attesa del suo utilizzo.

DOPO LA MATURAZIONE dell'impasto:
Trascorse 3 ore di maturazione (l'impasto era molto gonfio e teso) ho estratto la ciotola dal frigorifero e, sul piano di lavoro, ho staccato:
- 20 pezzetti da 20 gr. ciascuno a cui ho dato la forma di palline (i fiocchi)
- 9 pezzetti da circa 50 gr.. Da ciascun pezzo ho ricavato una treccia (quindi ho diviso il pezzo in tre, ho creato 3 salami che ho intrecciato) che ho chiuso arrotolandola a spirale su se stessa.
Ho messo a lievitare per un'oretta circa.

Ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C. Raggiunta la temperatura, ho spennellato i fiocchi con il latte e li ho fatti cuocere per 10-12 minuti (non devono dorare troppo).
Ho spennellato anche le brioches che però, in quanto più grandi, ho fatto cuocere 20 minuti.

A cottura ultimata ho sfornato i fiocchi, ho aspettato 2 minuti di orologio e poi li ho farciti subito (vanno farciti caldi in modo tale che l'impasto ceda ed accolga la maggiore quantità di crema possibile) praticando un buco nella parte inferiore ed inserendovi la sac à poche (vi accorgerete che il fiocco si riempirà e sarà bello ciccio).
Ho atteso un'ora prima di farli assaggiare a LoveOfMyLife.
Il suo verdetto "Sono proprio buoni!"... ed io sono andata in brodo di giuggiole.






Qui vedete una brioche con le gocce di cioccolato perché ero partita con le migliori intenzioni...poi quando ho visto che le gocce scappavano ovunque mi sono detta...o meglio, ho detto loro:
 "Scappate? Allora tornatevene nel barattolo!".




Alla prossima...
LaGio' Riccia