mercoledì 23 dicembre 2020

Pandoro con lievito di birra ed i miei auguri!

Palmi - una sera di Agosto 2019  

In paese è in programma la sagra della "struncatura" o stroncatura. 
Dovete sapere che in provincia di Reggio Calabria questa è una specialità molto diffusa. E' una pasta lunga che a me, ligure, ricorda nella forma le trenette. E' ricavata dai residui di farina e crusca della molitura del grano ed ha un aspetto grezzo ed una struttura ruvida che la rendono perfetta per assorbire bene i condimenti. Tipicamente viene condita con un intingolo a base di alici, olio d' oliva, aglio, peperoncino e mollica di pane tostata.

Sebbene io non sia una grande amante delle alici, ho un debole per la stroncatura per cui decidiamo di prendere parte alla sagra. Ci mettiamo in coda aspettando diligentemente il nostro turno. Presi i vassoi scorriamo davanti a coloro che porzionano e porgono i piatti. Nel piatto è presente la sola pasta condita con il sugo mentre peperoncino e mollica di pane sono a disposizione di tutti in ciotole con cucchiaini dai quali servirsi in autonomia. 
Arrivata davanti alle ciotole in questione
LaRiccia: "vuoi non mettere la mollica?!? Ma non scherziamo! Dà croccantezza al piatto ed è un po' come il cacio sui maccheroni: la morte sua!"
E vai giù di cucchiai di mollica.
E' poi la volta del peperoncino. 

LaRiccia: "vuoi non mettere il peperoncino?!?!?! Ma non scherziamo! Il piccante ci deve essere e poi quando vado al messicano mangio senza batter ciglio piatti col grado di piccantezza di 3 peperoncini (su 3, quindi massimo) per cui quelle rondelline verdi non mi spaventano affatto" 
E vai giù con un bel cucchiaino pieno di rondelle.
LoveOfMyLife, la parte calabrese della coppia, intanto, mi guarda.

Arrivata al tavolo, prima di affondare la forchetta in quel tripudio di profumi, guardando LoveOfMyLife, pronuncio le seguenti parole:
LaRiccia: "Sa', assaggiamo questa rondellina, va!"
Le mie ultime parole.
Un bruciore diffuso, come se qualcuno mi avesse sparato con il lanciafiamme in bocca. So di non poter bere per cui prendo un boccone di pane subito seguito da tutto il resto del panino.
Piango di dolore. Ahh se piango! In tutto questo, LoveOfMyLife mi guarda con un misto di preoccupazione (per la mia salute) e non so se di divertimento o di orrore visto che si è ritrovato di fronte la copia riccia ed in sovrappeso di Alice Cooper (col mascara tutto colato per via delle lacrime miste al sudore causati dal mix vincente: pasta bollente + peperoncino piccante + temperatura esterna di circa 30°C).

E dire che LoveOfMyLife me ne aveva raccontati di aneddoti legati alla piccantezza del peperoncino calabrese... e mi aveva detto più volte che il peperoncino consumato da chi in Calabria ci vive o ci è nato non è il peperoncino cui sono abituati tutti e qui definito "turistico". 

Ora voi vi chiederete: "Ma mo' perché questa ci racconta questa storia, tra l' altro estiva?!?!? E' Natale!"

Questa ve lo spiega subito.
Da quella storia trassi questo grande insegnamento: nella vita bisogna essere UMILI!

E forte di questo insegnamento, ho deciso di approcciare la preparazione del pandoro. Vista la mia passata produzione di panettoni, colombe, veneziane, pani, etc... mi sono sentita pronta!
Mi sono detta: "buttati! Magari inizia con un impasto con lievito di birra, diverse lievitazioni. Non cominciare subito con la sfogliatura, se non ti senti pronta" - sebbene del pandoro mi piaccia proprio l' aspetto "filante" che la sfogliatura conferisce all' impasto.
E così ho fatto.
Ho trovato una ricetta che sembrava alla mia portata e l'ho seguita con qualche piccolissima modifica (quasi non definibile tale) da parte mia e derivante da altre letture sul tema.

Rispetto alla ricetta originale ho:
- come consigliato nelle note ho utilizzato una farina con più di 14gr di proteine (io farina di tipo 2 - PRIMITIVA con 14,4 gr. di proteine)
- preparato il mix aromatico 2 gg prima di iniziare la lavorazione
- prima della pirlatura dell' impasto in ricetta era indicato di fare una serie di pieghe a 3. Io ho fatto 3 serie lasciando riposare l' impasto un quarto d' ora tra una serie e l' altra
- durante il primo ed il secondo impasto ho tenuto sotto controllo la temperatura della massa interrompendo la lavorazione e riponendo in frigorifero per 10 minuti ogni volta che notavo che si stava scaldando
- solo imburrato lo stampo senza infarinarlo
- prima di infornare il pandoro ho praticato diversi fori (fino ad arrivare al fondo) con uno stecchino lungo in modo tale da favorire l' uscita di eventuali bolle d' aria. Se vi spaventa l' idea di infilzare il pandoro, non temete! Cuocendo si ringalluzzirà.
- ho cotto il pandoro alla temperatura di 170 °C per 63 minuti (a me è occorso quel tempo e per stabilire se era cotto o meno ho infilato lo stuzzicadenti verificando che fosse asciutto) ma dopo 10 minuti dall' inizio della cottura l' ho coperto con un foglio di carta forno.
- una volta estratto dal forno il pandoro, l' ho fatto sostare nello stampo per due ore e poi l' ho sfilato dallo stampo e messo a riposare per 10 ore sulla gratella per dolci


Per il resto ho seguito le indicazioni di Valentina e, che dire, il profumo per casa e poi l' assaggio valgono assolutamente la prova. E che soddisfazione!!!!!! Da lacrima!

INGREDIENTI per il mix aromatico:

  • 20 gr di miele
  • 1 bacca di vaniglia
  • ½ arancia non trattata, la scorza grattugiata 
  • ½ limone non trattato, la scorza grattugiata 
  • 1 cucchiaino di rum
  • 1 cucchiaino di liquore amaretto

INGREDIENTI per il lievitino:

  • 130 gr di acqua
  • 100 gr di farina PRIMITIVA tipo 2
  • 1 tuorlo
  • 10 gr di miele
  • 10 gr di lievito di birra fresco 
INGREDIENTI per il 1° impasto:
  • 150 gr di farina PRIMITIVA tipo 2
  • 5 gr di lievito di birra fresco
  • 1 uovo intero sbattuto
  • 50 gr di zucchero
  • 50 gr di burro a pomata (non fuso o messo a contatto di fonti di calore)

INGREDIENTI per il 2° impasto:
  • 200 gr di farina PRIMITIVA tipo 2
  • 100 gr di panna
  • 50 gr cioccolato bianco
  • 100 gr zucchero
  • 2 tuorli
  • 8 gr di sale
  • 120 gr di burro a pomata


STRUMENTI:
  • planetaria (con foglia e poi gancio ad uncino)
  • leccapentole
  • grattugia
  • frusta
  • ciotole
  • pellicola trasparente
  • stampo da pandoro da 1kg
  • gratella per dolci
  • busta in plastica per alimenti
PREPARAZIONE:
Due giorni prima di iniziare ho preparato il mix aromatico mescolando in una ciotolina le scorze degli agrumi, la vaniglia, il miele, il rum ed il liquore amaretto. Ho coperto con pellicola per alimenti e lasciato a riposo a temperatura ambiente.
Lo stesso giorno, diverse ore prima di iniziare, ho tirato fuori dal frigorifero le porzioni di burro occorrenti e le ho lasciate a temperatura ambiente. Stessa cosa con le uova.

In una ciotola ho sciolto il lievito nell’acqua tiepida, aggiunto il miele, il tuorlo e la farina e mescolato con una frusta fino ad avere un composto omogeneo. Ho coperto con pellicola e messo a lievitare fino al raddoppio (a me è occorsa un' ora).

Ho poi messo il lievitino nella ciotola dell’impastatrice, aggiunto la farina ed il lievito e portato ad incordatura.
Sono poi passata all' aggiunta di uovo e zucchero in più riprese alternandoli e facendoli assorbire bene ogni volta.
Ad incordatura ottenuta ho fatto assorbire anche il burro aggiungendolo a piccoli tocchetti.
Ho formato una palla, ho coperto con pellicola alimentare e messo a lievitare fino al raddoppio nel forno spento con la luce accesa. A me sono occorse 3 ore.
Nel frattempo ho fatto intiepidire la panna e vi ho sciolto il cioccolato bianco tritato e messo a raffreddare.
Ho messo il primo impasto nella ciotola della planetaria, aggiunto la farina e portato a incordatura.
Ho poi aggiunto, facendola assorbire, la miscela di panna e cioccolato bianco.
Ho alternato l’aggiunta di zucchero e tuorli, attendendo, prima dell' aggiunta successiva, l' incordatura.
Ho poi aggiunto, avendo cura di farlo assorbire, il mix aromatico e il sale.
Per ultimo ho aggiunto il burro a tocchetti in più riprese e chiuso l’impasto una volta divenuto omogeneo, liscio e lucido.

Ho formato una palla, l' ho messa nella ciotola della planetaria lavata e coperto con pellicola alimentare e l' ho lasciata per 2 ore nel forno spento con la lucina accesa. Trascorso questo tempo, ho messo la ciotola nel ripiano più basso del frigorifero per 20 ore, per questioni logistiche, ma nella ricetta erano indicati questi tempi: almeno 10 ore fino ad un massimo di 24. 

Dopo averlo estratto dal frigorifero ho lasciato l’impasto a temperatura ambiente per circa un’ora per farlo acclimatare.
Ho trasferito l’impasto sul piano di lavoro appena appena infarinato e pesato 1100 gr di impasto (per me era giusto così, non ho avuto eccedenze), sgonfiato delicatamente e dato una serie di pieghe a tre lasciando riposare ogni volta l' impasto una 15na di minuti.

Ho poi arrotondato e pirlato l' impasto e l' ho posto nello stampo precedentemente imburrato con la chiusura su un lato. Ho coperto con pellicola e lasciato lievitare in luogo tiepido fino a quando l’impasto non ha raggiunto 1,5 cm dal bordo dello stampo.
A me sono occorse 6 ore. 
Ho poi tolto la pellicola, acceso il forno impostando 170°C e lasciato l' impasto all' aria finché il forno non è andato in temperatura.
Prima di infornare ho poi praticato diversi fori nell' impasto fino ad arrivare al fondo dello stampo.
Ho infornato nel piano più basso del forno e dopo 10 minuti ho coperto il pandoro con un foglio di carta da forno. Il pandoro era pronto dopo circa un' ora. Ho fatto la prova dello stuzzicadenti per verificarne la cottura.

Una volta estratto dal forno il pandoro l' ho fatto sostare nello stampo per due ore e poi l' ho sfilato dallo stampo e messo a riposare per 10 ore sulla gratella per dolci.
Ho poi messo il pandoro in un sacchetto in plastica per uso alimentare e l' ho fatto riposare per 3 gg - in modo tale da far assestare bene gli aromi - prima di spolverarlo con zucchero a velo e servirlo. 
Ed eccolo qua il mio primo pandoro.


appena sfornato

visto dall' interno


Sebbene io sia sempre molto critica, ho trovato questo pandoro perfetto. La ricetta di Valentina è davvero ben spiegata e precisa. 
Una volta nella vita bisogna provare a farlo perché la soddisfazione è davvero tanta!

Che scrivervi? Questo è stato un anno... particolare. Particolarmente difficile, stancante, doloroso. Un po' per tutti. Per me a prescindere dal virus tanto nominato.
Ma sono qua, nonostante tutto, a scrivervi, a cercare di prepararmi alle feste con la gioia di poter stare in pochi ma insieme, con la voglia di condividere e di fare il possibile per stare bene. Sono grata e riconoscente a tutti coloro che mi sono stati vicini anche solo con un passaggio veloce qui, in questo mio angolino ed a chi mi sopporta ogni giorno perché se ho trovato la forza di affrontare tutto ciò che questo anno mi ha dato di brutto e tolto di bello è solo grazie a loro ed a voi.
Auguri di un semplice e sereno Natale a voi ed ai vostri affetti.

Vi abbraccio.
LaGio' Riccia

lunedì 14 dicembre 2020

Biscotti morbidi al pistacchio, mandorle e nocciole

Per continuare con la filosofia del mio ultimo post, vi propongo un' altra idea regalo.  

Questi biscottini sono molto veloci ed hanno, come ulteriore vantaggio, il fatto che tra i loro ingredienti figurano gli albumi d' uovo (che in periodo di panettoni e pandori, si accumulano nei frigoriferi).

Negli ultimi anni il consumo di frutta secca è entrato a far parte anche della quotidianità un po' di tutti.
I benefici della frutta secca, chiaramente consumata in quantità non eccessive, sono molteplici.
Sebbene la mia stessa dieta preveda spuntini a base di mandorle o noci - che io affettuosamente chiamo: "il mio becchime di metà pomeriggio", per me la frutta secca è sinonimo di "festa". Questo perché cestini in vimini con noci, mandorle, pistacchi, nocciole, arachidi (tutti da aprire con lo schiaccianoci) comparivano sempre alla fine dei pasti luculliani della festa. 

Ecco il perché della scelta di questi "pasticcini" morbidi ai pistacchi, mandorle e nocciole!

INGREDIENTI per una 30na di biscotti:

  • 90 gr. di albumi
  • 90 gr. di mandorle sgusciate
  • 60 gr. di farina di pistacchio
  • 30 gr. di farina di nocciole
  • scorza di limone 
  • 90 gr. di zucchero di canna
  • granella di pistacchio per decorare, se volete (io non l' ho messa)
STRUMENTI:
  • mixer
  • grattugia
  • sac à poche con bocchetta a stella
  • ciotola
  • leccapentole
  • teglia
  • carta da forno 
  • gratella per dolci

PREPARAZIONE:

Per prima cosa ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho grattato la buccia di un limone e messo da parte.
Nel mixer ho ridotto in polvere le mandorle sgusciate e poi in una ciotola ho riunito tutte le farine (pistacchi, mandorle e nocciole), lo zucchero e la scorza del limone ed ho mescolato.
Ho poi aggiunto gli albumi leggermente mescolati con la forchetta (non montati).
Ho poi messo il composto all' interno di una sac à poche con bocchetta a stella e fatto delle roselline del diametro di 2-3 cm direttamente sulla leccarda foderata con carta forno.
Ho infornato a 180°C in forno statico per 15-16 minuti.
Ho poi sfornato e dopo una decina di minuti ho messo i pasticcini a raffreddare su una gratella.
Rimangono morbidi se conservati in una scatola di latta.



Sentitevi liberi di giocare con le quantità di farina. Io, per esempio, ho rifatto questi biscottini omettendo la farina di nocciole ed usando pari quantità di farina di pistacchio. Qua sotto la foto:









Anche per il giudizio di questi biscotti mi sono avvalsa del parere della regia...

Vi abbraccio.
A presto,
LaGio' Riccia

martedì 1 dicembre 2020

Frollini di farina di farro al burro salato e cioccolato bianco

Siamo a dicembre.

Di già!

Nulla può fermare lo scorrere del tempo.

Nel pensarlo mi sono chiesta se per caso fosse una frase vergata già da qualcuno. Ho prontamente aperto la pagina di ricerca di google e ne è uscito un elenco di link a siti di aforismi sul tempo ed il suo scorrere. 

Gli aforismi. Quand' ero più giovane piccina ricorrevo molto all' uso degli aforismi... forse perché era mia abitudine scrivere molte lettere, biglietti di auguri per qualsiasi circostanza, cartoline. Abitudine che con l' avvento degli sms, prima, e whatsapp poi è andata pian pianino scomparendo se non per casi davvero speciali.

Come ci sono arrivata? Ah sì, pensando allo scorrere del tempo! Tra l' altro mi sono ricordata che Jovanotti tanti anni fa cantava qualcosa in merito (canzone che ho sempre musicalmente detestato).

Dicembre è arrivato e non ho assolutamente idea di cosa ci riserverà. 
So che non vedrà LoveOfMyLife e me impegnati ogni sera nell' apertura dei pacchettini del Saccone dell' Avvento perché quest' anno, contrariamente agli scorsi, abbiamo deciso di comune accordo di soprassedere per impossibilità di approvvigionamento delle varie sorpresine (causa il famigerato "voi sapete chi").

Gli scorsi anni sapevo già in partenza che i giorni di festa sarebbero stati scanditi dalle seguenti liete ed imprescindibili tappe:

 - Vigilia di Natale: a casa dei genitori di LoveOfMyLife
 - Natale: pranzo dalle zie in montagna
 - S. Stefano: pranzo con la mia famiglia

quest' anno, invece, l' incertezza ha la meglio. Siamo tutti in trepidante attesa dell' enunciazione del nuovo Dpcm che sancirà dove, con chi e fino a che ora potremo festeggiare.

Nel frattempo la regione Piemonte è stata upgradata a "zona arancione" e sebbene riconosca che il poter uscire di casa senza la preoccupazione di poter essere considerata fuori legge perché ai limiti della zona consentita per la "passeggiata", dall' altra ho tanta paura che la gente, i più, si riversi per le strade... un po' come i tori a Pamplona nel giorno di San Firmino... con l' unica differenza che per i tori provo molta empatia.
Ieri nel percorrere in auto un viale che costeggia un grandissimo parco verde torinese (siamo finalmente riusciti ad andare a salutare i genitori di LoveOfMyLife), sono rimasta sconvolta dalla quantità di vetture parcheggiate. Numeri che nulla hanno da invidiare alle occasioni di scampagnate pasquali o estive. 
Stufi lo siam tutti di stare reclusi o di aver paura a muoverci ma appunto per evitare il reiterarsi o il prolungarsi di questa clausura, dovremmo tutti cercare di limitarci un po'.

Adesso basta, però. 

E' dicembre? Sarà un... "Unconventional December?", d' accordo, ma perché non ricondurlo, nei limiti del possibile, a quello degli anni scorsi? Come? Facendo ciò che siamo soliti fare in questo periodo ossia, per quanto mi riguarda, produrre biscottini, dolcetti, torte, pani, brioches. Non siete d' accordo? Secondo voi questo dicembre ci riserverà comunque solo cose brutte? Mettetevi all' opera lo stesso! Una buona coccola dolce fatta con le vostre manine vi porterà lo stesso un po' di conforto.

Io inizio con il postarvi questi biscottini che sono una comoda, velocissima e golosissima idea... sia come merenda con una buona tazza di tisana, caffè, cioccolata sia come fine pasto o come idea regalo!

Aggiungo che l' idea di questa ricetta viene da qui. Io ho solo usato una farina di farro integrale (quindi più scura) ed in quantità diversa.

INGREDIENTI per una 40na di biscotti (a me ne sono venuti 43 da 20 gr. cad.):

INGREDIENTI:

  • 150 gr. di zucchero di canna Demerara
  • 50 gr. di zucchero semolato
  • 200 gr. di burro leggermente salato morbido
  • 1 uovo medio
  • 200 gr. di farina integrale di farro
  • 200 gr. di farina 0
  • gocce / pepite / pezzi di cioccolato bianco a sentimento
STRUMENTI:
  • 2 ciotole
  • leccapentole
  • planetaria con frusta "K" (nulla vi vieta di lavorare il tutto a mano. io ho evitato perché le mie mani si scaldano troppo e troppo rapidamente)
  • pellicola per alimenti
  • teglie
  • carta da forno 
  • gratella per dolci

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho lavorato i due zuccheri con il burro tagliato a tocchetti.
Una volta ottenuto un composto chiaro e spumoso, ho aggiunto l' uovo.
Amalgamato l' uovo, ho aggiunto gradualmente le farine e continuato a lavorare con la frusta "K" fino a completo assorbimento delle farine. Ho aggiunto il cioccolato bianco (io ho usato le decorazioni a base di cioccolato bianco della Pane Angeli perché languivano in dispensa da un po'). 
Tempo che le gocce si sono mescolate all' impasto, ho trasferito quest' ultimo sul tavolo e lavorato a mano brevemente per ottenere un panetto che ho avvolto in pellicola alimentare e fatto riposare per almeno 30 minuti (io l' ho lasciata 3 ore).
Passato il tempo del riposo, ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C e foderato due teglie (la leccarda più una teglia rettangolare più piccola) con carta forno.
Ho estratto l'impasto dal frigorifero ed iniziato a creare i biscotti.
Ho staccato un pezzetto di impasto da 20gr ciascuno, l' ho roteato tra i palmi fino ad ottenere una pallina che ho schiacciato e posizionato sulla teglia. Le palline vanno un po' distanziate (non troppo) perché l' impasto in cottura cresce leggermente.
Ho infornato per 15-18 minuti. 
Eccoli qua, in un pacchettino, per la sorella di LoveOfMyLife!









Deliziosi, mi dicono dalla regia. Io sono sempre a dieta -_-.
Vi abbraccio.
A presto,
LaGio' Riccia