giovedì 1 agosto 2019

Di Frisceu e di voglie estive

***Attenzione: POST ad alto CONTENUTO NOSTALGICO***

E fu così che il tanto desiderato agosto arrivò.
Finalmente è quasi giunto anche per me il tempo delle vacanze.
Voi dove andrete in vacanza o dove siete già stati?
Preferite il mare o la montagna?

Per me - credo di averlo già scritto altre volte e, con ogni probabilità, continuerò a farlo negli anni a venire - non è estate senza mare.
Sarà che ci sono nata.
Sarà che il profumo di salsedine misto ad olio solare mi fa sentire a casa.
Sarà che con i primi caldi il mio pensiero corre subito là...a quando vivevamo a Diano Castello.

...alle sere d'estate in cui andavamo al Valle Chiara - il bar con terrazza del paese - dove spendevamo gli spiccioli che ci dava la nonna a suon di gelati (per me immancabilmente il "Cremino"), di chewing-gum a forma di pallette dai colori sgargianti e dal sapore non meglio precisato (che nemmeno mi piacevano...ma che bello infilare la monetina nel dispenser, girare la manopola e sentirli scendere giù ),  di partite a Flipper e di selezione di canzoni dal juke-box.

...alle giornate interamente vissute sul terrazzo di casa.
Quanti giochi improvvisavamo Tata ed io!!!

Esempi di giochi improvvisati  

- La piscina delle Barbie ossia una bacinella (quella azzurra con due manici laterali dove da piccine la mamma ci faceva il bagno) piena d'acqua in cui facevamo fare alle nostre Barbie tuffi mirabolanti che Tania Cagnotto levate (e che rottura ogni volta tentare di districare i nodi ai loro capelli che, da bagnati,diventavano setosi quanto una scopa di saggina)
- La drogheria. In paese c'erano pochi negozi. Uno di questi era quello della Miluccia che era fornitissimo di tutto. Ricordo che aveva uno di quei bastoni che terminavano con la pinza per riuscire a prendere gli articoli piazzati in cima agli scaffali  senza dover salire sulla scala a pioli.
Per noi era il "negozio" per cui quando volevamo giocare a
"facciamo che io ho un negozio e tu vieni a fare la spesa?" 
immancabilmente pensavamo a quello.
Così la commessa improvvisata di turno si piazzava in casa, con le persiane chiuse, facendo capolino dall'antina centrale tirata su e sporgeva alla cliente di passaggio  banane e pomodori di plastica, brioches, biscotti in gomma (le mitiche sorpresine trovate nei pacchi di brioches di una nota marca), scatolette di tonno in plastica. Robe così. Il divertimento maggiore era usare il registratore di cassa con i soldi finti... proprio come facevano i grandi!
- La forza di gravità. Far passare dal buco di scolo del terrazzo ogni genere di oggetto: dalle palle magiche alle palline di carta o di stagnola...ché tanto lo scolo si affacciava sul cortile dei nonni e quindi poi tutto ciò che buttavamo giù, scendevamo a recuperarlo (anche perché altrimenti suscitavamo disappunto in nonna Laura... e per lei questo equivaleva a farsi venire i pomelli rossi alla Heidi, serrare le labbra, gonfiare le guance e dopo qualche minuto esplodere in un "Pè-pè-pè-pè-pè" tipo il "Pippo Pippo Pippo" del Tenerone ma con più turbamento).

(In verità rubavamo anche il sale grosso dai pomodori che la mamma metteva a seccare su un asse al sole...ma questa è un'altra storia e poi non è esattamente un gioco ma una marachella. Solo dopo molti anni Tata ed io abbiamo avuto il coraggio di dire alla mamma che dietro alla muffa delle sue conserve c'era il nostro zampino...)

...alle cene al tramonto a suon di panzanella, cundijun, insalata di riso, fave crude con salame e parmigiano, zucchine e milanesi in carpione, verdure (zucchine, pomodori, melanzane, cavolfiori, carciofi) impanate oppure ripiene e passate in forno o le FRISCEU di seùla o di sucùie ossia le frittelle di cipolla (o cipollotti freschi) o di zucchine (che per noi erano le mitiche trombette dell'orto di nonno).
Ebbene sì, il fritto andava molto in casa nostra.
Sarà per questo che, con l'arrivo dell'estate, a Tata sale su la voglia di fritto???
O forse è perché quando andavamo in spiaggia sentivamo un delizioso profumo di bomboloni provenire dai chioschi dei vari bagni ed ogni tanto la mamma ce li comprava?!?!?!?!

Fatto sta che in una delle scorse sere mi arriva il seguente whatsapp di Tata:



seguito da quello con il risultato... LE FRISCEU!!!!
Non vi dico come ho iniziato a salivare nel momento in cui ho visto quella foto...........
E siccome io non friggo mai, da bravo genio del male quale sono, ho pensato (e questo mi fa onore)
"... perché non pubblicare questa meraviglia sul blog come seconda ricettina frutto della collaborazione con Tata?!?"
Neanche finito di proporglielo, Tata si è subito detta entusiasta perciò eccoci qua!

La mamma, ad onor del vero, dice che nelle frisceu lei non metteva il lievito di birra...ma la birra molto fredda...ma tant'è...

Frisceu di Seùla e di Sucùie:
  • 300 gr. di farina Manitoba;
  • 300 gr. di acqua frizzante molto fredda;
  • mezzo cubetto di lievito di birra fresco;
  • sale fino;
  • cipollotti freschi;
  • zucchine (Tata ha usato le trombette)
  • olio di semi per friggere
Strumenti:
  • coltello
  • grattugia
  • due ciotole
  • una coppetta
  • tagliere
  • due cucchiai
  • una padella per friggere
  • carta da cucina assorbente
Preparazione
Per prima cosa lavare e mondare le zucchine ed i cipollotti.
Grattugiare con una grattugia a fori piccoli le zucchine.
Affettare sottilmente i cipollotti.
In una coppetta sbriciolare il lievito di birra e scioglierlo con un po' di acqua tiepida.
Versare la farina in una ciotola e mescolarla con il sale, praticarvi in mezzo un foro ed aggiungervi il lievito sciolto.
Aggiungere l'acqua frizzante molto fredda fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo (facendolo cadere da un cucchiaio deve scendere a blocchi e non colare).
A questo punto dividere l'impasto in due parti uguali. In una aggiungere le zucchine grattugiate, nell'altra i cipollotti affettati.
Mescolare.
Coprire con pellicola trasparente e far riposare l'impasto fino al raddoppio (Tata ha lasciato riposare un'ora).
Mettere a scaldare l'olio di semi nella padella e, quando caldo, prelevare l'impasto a cucchiaiate e farlo cadere nell'olio (aiutarsi con un secondo cucchiaio per far scendere meglio il composto).
Far cuocere le frisceu 2 minuti per lato (e comunque fino a doratura).
Prelevare le frisceu e metterle a scolare su un foglio di carta assorbente da cucina.


Et voilà, le Frisceu!



Buone vacanze!
Ci rileggiamo a Settembre.

LaGio' Riccia e Tata.