mercoledì 1 marzo 2023

Crostata di mele e crema pasticcera: GRAZIE!

Questo è il post che, dacché ho deciso di condividere con voi  le mie preoccupazioni, speravo di poter scrivere dopo quello che ho definito il "mese cruciale".
Non scenderò in dettagli ma a metà dicembre ho ricevuto una diagnosi che richiedeva una ulteriore indagine "prudenziale". Un esame che mi spaventava sia per ciò che comporta (n.d.R.: il suo svolgimento) ma soprattutto per l' esito che avrebbe potuto portare con sé.

Ora che quell' esame è passato e con lui è giunto anche l' esito (BUONO!!!), mi rendo conto di aver vissuto gli ultimi due mesi come in apnea. Assistendo alla battaglia tra il mio inguaribile pessimismo che mi portava a colorare a tinte fosche anche solo l' esecuzione dell' esame (figurando gli scenari più spaventosi) ed il mio timido ottimismo che cercava di evidenziare col verde (speranza) fosforescente il "prudenziale" ed anche l' assenza di una qualsivoglia indicazione di urgenza nella diagnosi iniziale.

Mi reputo fortunata per molte ragioni: ovviamente per l'esito dell'esame, per aver potuto aspettare solo 2 mesi che sono stati, per me, un tempo eterno ma che potevano essere molti di più se non avessi potuto avvalermi del regime privato, per le dimostrazioni di affetto e l'incredibile ondata di energia positiva che mi avete inviato. 

Grazie di💖!

Lasciate che vi offra una fetta di questa crostata alle mele e crema pasticcera per festeggiare!

CROSTATA di mele e crema pasticcera.

La frolla che ho usato è allo yogurt greco.
Mentre per la crema pasticcera ho usato un preparato del supermercato che avevo acquistato in via cautelativa quando dovevo preparare una torta molto importante (per avere un piano B in caso di fallimento... il mio inguaribile pessimismo!) e che stava ormai per scadere -_-. 


INGREDIENTI per uno stampo da 24 cm:

  • 1 uovo piccolo
  • 75 gr. di yogurt greco
  • 250 gr. di farina di tipo '0'
  • 100 gr. di zucchero di canna
  • 50 gr. di olio di riso
  • un cucchiaino raso di lievito istantaneo
  • scorza di limone
  • 300 gr. di crema pasticcera (usate la ricetta che più vi aggrada
  • una mela renetta
  • cannella 
  • zucchero di canna a velo (se volete essere generosi come me con la cannella allora optate per lo zucchero a velo classico per non far scurire troppo le mele)

STRUMENTI:

  • setaccio
  • leccapentole
  • coltello
  • ciotola
  • frusta a mano
  • mattarello
  • colino a maglie strette
  • stampo  di 24 cm di diametro con fondo rimovibile 
  • gratella per dolci

PREPARAZIONE

Per la preparazione della frolla ho messo tutti gli ingredienti liquidi (olio, yogurt, uovo) nella ciotola insieme alla scorza del limone ed ho mescolato con la forchetta, ho poi aggiunto lo zucchero ed amalgamato ed infine ho setacciato la farina ed il lievito. Ho lavorato fino ad ottenere un impasto omogeneo, ho ricavato una palla ed ho riposto in frigorifero solo nell' attesa di preparare la crema. Il riposo in frigorifero non è necessario.
Ho preparato la crema come da indicazione riportata sulla scatola e messo da parte.

Ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.

Ho steso la frolla ad una altezza di circa 4mm, ho imburrato lo stampo ed ho steso la frolla aiutandomi con il mattarello e l'ho fatta ben aderire allo stampo. Schiacciando il mattarello sul bordo dello stampo, ho tagliato l'eccesso della frolla.
Ho bucherellato la pasta, vi ho versato sopra la crema pasticcera ed ho riposto in frigorifero.
Ho lavato e mondato la mela e l' ho tagliata a fettine sottili. Ho estratto la teglia dal frigorifero e vi ho distribuito sopra le fettine di mela. Ho spolverato tutto con dello zucchero di canna a velo e della cannella. 
Dal punto di vista estetico forse la cannella era un po' troppa e dato che ho utilizzato lo zucchero a velo di canna, le mele sono risultate un po' troppo scure... visto che però dal punto di vista del gusto era deliziosa... beh allora sentitevi pure liberi di usare lo zucchero a velo classico! 

Ho infornato la crostata per 35 minuti o comunque fino a quando i bordi della crostata non si sono dorati.




Vi abbraccio e... ancora GRAZIE!
A presto,
LaGio' Riccia

mercoledì 1 febbraio 2023

Anelli alle nocciole del Maestro Massari

Nel periodo natalizio avevo intenti "bellicosi" 😜. Mi riproponevo, infatti, di impiegare i giorni di ferie dall' ufficio nella preparazione di pandori, panettoni ma non solo... tutti prodotti che hanno bisogno di tempi lunghi e di pazienza. 
Poi, però, vicissitudini varie ed eventuali mi hanno costretta ad abbandonare i miei propositi e, lo ammetto, mi hanno anche fatto perdere un po' dell' entusiasmo e della voglia di fare.

Quella che non ho perso è stata, però, la voglia di preparare biscotti con i quali accompagnare i regali destinati alle persone a cui più tengo, ai miei affetti più veri.

Rispetto all' ultimo post il mio umore è un po' più alto ma la preoccupazione è sempre lì.
Febbraio sarà un mese cruciale. Grazie delle parole di conforto che mi avete dedicato e... pensatemi tanto!!

Vi lascio la ricetta di questi anelli alle nocciole del Maestro Massari che ho trovato nel volume "8 - Biscotti" della raccolta "A scuola di pasticceria con IGINIO MASSARI" 
Avendo a disposizione 50gr di albumi, anziché la quantità richiesta dalla ricetta originale, ho dovuto ricalcolare le dosi degli altri ingredienti.
Tra parentesi troverete le dosi originali.
Gli anelli andavano modellati con sac à poche con bocchetta liscia all'interno di stampi in silicone o metallo per Savarin. Siccome io non li posseggo, ho modellato gli anelli sul tappetino in silicone messo sulla leccarda.

INGREDIENTI per circa 45 biscotti:

  • 115 gr. di burro morbido
  • 78 gr. di burro morbido leggermente salato 
    (267 gr. di burro non salato. Io non avevo tutta la quantità prevista per cui ho fatto un mix di quello che avevo a casa dato che la ricetta prevedeva anche il sale)
  • 62 gr. di zucchero a velo (87 gr.)
  • sale (1 gr. sale che io ho omesso in virtù di quanto scritto in merito al burro)
  • semini di mezzo baccello di vaniglia Bourbon (1 baccello)
  • cannella in polvere a sentimento (1 gr.)
  • 150 gr. di nocciole tostate (200 gr.)
  • 50 gr. di albumi (67 gr.)
  • 32 gr. di zucchero semolato (43 gr.)
  • 193 gr. di farina di tipo 1 (267 gr. di farina tipo 00)

STRUMENTI:

  • mixer
  • planetaria con frusta a scudo
  • 2 ciotole in vetro
  • fruste elettriche
  • setaccio
  • spatola
  • sac à poche con bocchetta a stella (liscia + stampi di silicone o metallo per savarin)
  • tappetino in silicone (o carta forno)
  • leccarda

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho frullato nel mixer le nocciole tostate con metà dello zucchero a velo (31 gr.) dando dei piccoli impulsi per evitare la formazione dell' olio.
Nella planetaria con lo scudo ho montato i burri, lievemente salato e normale, morbidi a tocchetti con col restante zucchero a velo (30 gr.) e poi ho aggiunto i semini della vaniglia e la cannella. Se usate il sale dovete aggiungerlo in questo momento!
Ho poi montato a neve gli albumi insieme allo zucchero semolato.
Nella massa di nocciole ho poi aggiunto 1/3 (64 gr. circa) della farina setacciata e mescolato con la spatola. Ho poi aggiunto gradatamente la restante farina ed infine gli albumi montati. Ho lavorato con delicatezza il composto finché gli ingredienti sono sono stati belli amalgamati.

Ho versato il composto nella sac à poche e sul tappetino in silicone ho modellato degli anelli della dimensione di 5 cm circa.
Ho messo le teglie in frigorifero (la ricetta non prevedeva il riposo in frigorifero dato che i biscotti andavano formati negli stampi) e ve le ho lasciate per circa due orette (perché non avevo tempo da dedicare alla cottura prima!).
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 170°C ed infornato (la ricetta indicava con valvola aperta) per 15 minuti.
Gli anelli vanno cosparsi di zucchero a velo ma io li preferisco in purezza! 😉




Deliziosi!!
A presto,
LaGio' Riccia

venerdì 13 gennaio 2023

Cheesecake al cioccolato senza gelatina di LuCake

Spero abbiate trascorso delle belle feste e che questo anno sia iniziato bene per voi!

Come sempre accade dopo un post scoppiettante, eccone uno di tenore un po' diverso. Qualche preoccupazione e la solita "ansia da prestazione" adombrano un po' il mio umore.

Per questo motivo la faccio breve e passo alla ricetta di questa torta che ho preparato a fine settembre in occasione del compleanno della mamma di LoveOfMyLife.

Forse è un po' fuori stagione, visto che il caldo ormai ci ha abbandonati, però la condivido ugualmente: se sono al calduccio in casa io un bel gelato o una torta fredda me li mangio anche quando fuori fa freddo! :-)

La ricetta proviene dalla pagina Instagram di #LUCAKE ma purtroppo non sono riuscita a ritrovare il link diretto al reel!

INGREDIENTI per la BASE:

  • 250gr. di frollini al cioccolato
  • 80gr. di burro fuso intiepidito
  • 20gr. di cacao amaro in polvere

INGREDIENTI per la CREMA:

  • 200gr. di robiola
  • 250gr. di mascarpone
  • 100gr. di zucchero a velo
  • 180gr. di panna fresca da montare
  • 180gr. di cioccolato fondente

INGREDIENTI per DECORARE:

  • 200gr. di crema 
  • spaghetti di cioccolato fondente a sentimento (in sostituzione del cioccolato grattugiato)

STRUMENTI:

  • mixer
  • pentolino
  • 2 ciotole
  • stampo apribile del diametro di 18cm
  • carta forno
  • fruste elettriche
  • coltello
  • leccapentole
  • grattugia
  • sac à poche con bocchetta a stella

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho foderato lo stampo con la carta forno e poi mi sono dedicata alla preparazione della base per cui ho messo il burro a fondere in un pentolino.
Ho frullato i biscotti, li ho mischiati con il burro fuso ed il cacao in polvere e versato il composto all' interno dello stampo. Ho appiattito e compattato con un cucchiaio e messo in frigorifero per almeno dieci minuti.
Mi sono poi dedicata alla crema.
In una terrina e con l'ausilio delle fruste elettriche ho lavorato il mascarpone, la robiola e lo zucchero a velo.
A parte ho fatto fondere il cioccolato e montato la panna. 
Ho aggiunto il cioccolato fuso alla crema di mascarpone, robiola e zucchero a velo e mescolato con delicatezza.
Successivamente ho aggiunto anche la panna montata ed ho amalgamato con un leccapentole dal basso verso l' alto.
Ho preso la base dal frigorifero e vi ho versato la crema tenendone 200gr. da parte per la guarnizione.
Ho cercato di livellare bene la crema e di togliere eventuali bolle.
Ho ricoperto la parte centrale della base (lasciando libero un bordo di circa 2cm) con gli spaghetti di cioccolato e decorato con dei ciuffetti di crema fatti con la sac à poche.
Ho messo in frigorifero a rassodare per almeno 4 ore.
Ho poi sformato la torta ed a quel punto ho usato gli spaghetti di cioccolato anche per decorare i bordi della torta.

Piccola nota personale: non utilizzate, come ho fatto io (ho usato il cioccolato che avevo in casa per cui un mix di 85% e 75%.) del cioccolato troppo amaro perché altrimenti la crema, nel freddarsi, diventerà molto tosta e quindi più difficile da spalmare e da utilizzare nelle decorazioni. 




Buona buona!!
A presto,
LaGio' Riccia

giovedì 1 dicembre 2022

I brownie al cioccolato senza burro di Mary

Come vi ho accennato qualche tempo fa, due volte alla settimana lavoro in ufficio.

Il caffè del distributore va benissimo per la pausa di metà mattina ma dopo pranzo ci va quello del bar!

Entro così nel bar davanti all' ufficio. Il barista, dopo aver gestito la cassa, arriva al banco e mi si rivolge con "Dimmi"

Io, allora "Buongiorno. Per piacere, un caffè macchiato".
Alle parole "per piacere" vedo che il barista assume l' espressione da "ho visto la Madonna...e mi ha chiesto un macchiato!". 
"Chissà con quanta maleducazione avrà a che fare sto povero ragazzo, ogni giorno" penso tra me e me per giustificare quell' espressione a metà tra l'incredulità e l'adorazione.

Nel frattempo il barista prende un' altra comanda (un cappuccino) e si appresta a preparare il tutto. 
Mentre il caffè scende nella tazza del cappuccino e nella tazzina del mio macchiato, il barista scalda il latte nel bricco. Mesce il latte nel cappuccino e lo sporge al ragazzo che lo aveva chiesto, versa il latte nel mio caffè, prende la tazzina, si dirige verso il bancone, dove ero io con la bustina dello zucchero di canna aperta e pronta all' uso, e fa virare la tazzina nel lavandino. Io, perplessa, avendo notato che mentre montava il latte scuoteva la testa, penso che evidentemente non era soddisfatto del risultato. 
Non chiedo nulla ed attendo con gratitudine pensando a tutte le ciofeche bevute in passato.
Accanto a me un signore al bancone sorseggia la sua birra in bottiglia. Aveva osservato la scena. 
Di nuovo il barista scalda il latte e fa scendere il caffè nella tazzina. Il tizio accanto a me, quello della birra, rompe il silenzio con un "Guarda che anch'io sono un barista, quel bricco lì non va bene per montare il latte."
Il barista - quello ufficiale, del bar - noncurante continua a scaldare. Versa il latte nel caffè, si dirige verso il banco e di nuovo butta il caffè nel lavandino.
Ci credete che la scena si è ripetuta per altre due volte??? 
(Nel frattempo fa pagare il ragazzo del cappuccino che contento scappa via)

Alla terza tazzina il tizio della birra scuote la testa e si rivolge a me (ché tanto l'aveva capito che l'altro non se lo filava manco di pezza) e mi dice "il latte è della marca sbagliata, vogliono risparmiare e poi ecco cosa capita".
Alla quarta guardo la bustina di zucchero di canna che ho in mano iniziando a domandarmi quando ma soprattutto SE prima o poi sarei riuscita ad usarla.

Al quinto tentativo - visto che, tra l' altro, ancora un po' e mi finiva l' ora di pausa - lo prego di farmi bere sto caffè perché davvero non c'era problema alcuno. 
Me lo sporge. Il latte non era per niente montato (no problem: a me il caffelatte piace molto) in compenso avrà raggiunto i 100°C -_-. Le mie papille gustative al suo passaggio si son gonfiate come delle zampogne.
Non domo e non pago il barista riprova con l' ennesima tazzina - suppongo che a quel punto la faccenda si fosse trasformata in una questione di principio - con l' avventore accanto a me che scuote inconsolabile la testa continuando a ripetere che "così il latte non si monterà mai più." E poi, cala giù il suo colpo da maestro: "Bisogna fare il " - giuro - "seghino con la mano" accompagnando le parole con la gestualità (che per inciso non è quella del falegname ma quella di un ragazzino in piena balìa dell' ormone e che non teme la cecità). 
All' improvviso voglio scappare! Non vedo l'ora di finire quel caffè ma le mie papille non sono della stessa idea.
Alla fine il barista mi sporge alla bene meglio l' ultima tazzina. Mi fissa con aria speranzosa.
Di rimando lo guardo a voler chiedere "Quindi?" col piglio alla "..'zo guardi?" ma amichevole quanto De Niro in Taxi driver (cit. "Ce l'hai con me?"). 
Me ne esco con un "Va' com'è venuto bene! Che bella schiumetta!". Il barista continua a fissarmi con due occhi tondi tondi da Golden Retriever perciò capisco che non gli interessa solo il giustizio estetico, vuole che io lo beva.

"Ahh quindi... lo devo bere(sono talmente rassegnata che non fingo nemmeno di stupirmi)
Notare che la tazzina è appoggiata direttamente sul bancone, senza piattino... non che io mi formalizzi ma "niente piattino" equivale a "niente cucchiaino". Morale della favola: bevo il secondo caffé senza nemmeno mescolarlo, fingo che sia valsa la pena per me aspettarlo (e magari è veramente così...solo che le mie papille gustative ormai erano felpate per cui non erano più in grado di registrare né temperature né sapori) e per lui farlo, ringrazio e chiedo quanto devo.

Il barista tutto soddisfatto "1,10 €". 
Io metto i soldi sul piattino della cassa e ringrazio.
Il barista rincara la dose affermando "Due caffè per 1,10€!". 
Io: "Grazie!" ed intanto penso "e ci manca solo che il secondo te lo debba pagare". Cioè... a vostro avviso... avrei dovuto pagarlo il secondo?? 
Il cliente che sorseggiava la birra - il barista unofficial, per intenderci - smessi i panni del "mago della macchia" si trasforma in interprete e, guardandomi, mi spiega "Il secondo te lo ha offerto, capito? Se torni domani ti offre la grappa!".

A quel punto guardo l' Arturo Brachetti de noantri e gli rispondo "Più che una grappa, una buona birra... ma non una @#[§]" (dove "@#[§]" era la birra che stava bevendo lui) e mi giro.
In lontananza sento Arturo fare ammenda "ha solo questa!!" ed intanto mi domando se sia o no il caso di tornare la settimana prossima... certo che, se ha l'abitudine di farsi pagare un caffè ogni sei,  allora c'è da domandarsi se sarà ancora aperto la prossima settimana.
Speriamo che il mio sia stato un caso isolato!

La chiudo aggiungendo solo che sono episodi come questi (ovviamente non la possibilità di bere un caffè a scrocco ma il teatrino che ne è uscito fuori) o anche solo la possibilità di viverne di tali ad essermi mancati durante il lungo periodo di lavoro a casa!

Ma passiamo alla ricetta di questi deliziosi e davvero "chewy" brownie! 
Volevo preparare un dolcetto veloce da fare, pratico, cioccolatoso e che, possibilmente, non fosse troppo carico di grassi per cui quando sono incappata in questa ricetta ho pensato "Dio c'è! C'ho le prove!". Mary è un' assoluta garanzia per cui ho seguito la sua ricetta alla lettera (ho solo sostituito l' olio di semi con quello di riso ed ho utilizzato la farina 0 al posto della 00) e devo dire che... ho fatto bene! I brownie che ho ottenuto sono davvero cioccolatosi, riempiono la bocca e danno molta soddisfazione. Insomma: sono davvero perfetti come la dolcissima Mary li definisce!

INGREDIENTI per una teglia quadrata di 20cm:

  • 250gr. di zucchero semolato
  • 50gr. di zucchero a velo
  • 80gr. di cacao amaro
  • 100gr. di farina 0
  • un pizzico di sale
  • 60gr. di cioccolato fondente a pezzetti
  • 2 uova
  • 100gr. di olio di riso
  • 2 cucchiai di acqua a temperatura ambiente
  • 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

STRUMENTI:

  • 2 ciotole
  • setaccio
  • frusta a mano 
  • marisa
  • cucchiaio 
  • stampo quadrato
  • carta da forno 
  • gratella per dolci

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho foderato la teglia con la carta forno inumidita ed ho acceso il forno impostando la temperatura di 170°C.
In una ciotola ho messo lo zucchero semolato e poi ho aggiunto, setacciandoli, lo zucchero a velo, il cacao, la farina ed il sale. Ho poi aggiunto il cioccolato a pezzetti e mescolato il tutto con la frusta a mano. 
In un'altra ciotola ho amalgamato gli ingredienti liquidi: uova, olio, acqua ed estratto di vaniglia.
A questo punto ho aggiunto gli ingredienti secchi a quelli liquidi in tre volte cercando ogni volta di amalgamare bene tutto con la marisa. Come indicato da Mary, dopo l'ultima aggiunta ho mescolato l'impasto con un cucchiaio contando 50 giri ed il composto ottenuto era effettivamente denso e bello lucido.
Ho versato l'impasto nella teglia ed infornato per 40minuti. A me sono occorsi tutti e 40 i minuti di cottura ma, come suggerito da Mary, dopo 30minuti ho iniziato a verificare la cottura dell' impasto inserendo uno stecchino dentro: l' impasto dev'essere morbido al centro ma non liquido e lo stecchino deve uscire con delle briciole di impasto attaccate.
Ho sfornato e dopo qualche minuto ho sformato il brownie e l'ho messo a raffreddare sulla gratella staccandolo dalla carta forno.
Ho poi ricavato dei quadrotti.



Una vera prelibatezza!

Un grande abbraccio.
A presto! 
LaGio' Riccia

mercoledì 2 novembre 2022

Torta di pere e yogurt greco - Sto fuori come un poggiolo

Penso di essere un po' stressata.
E se non sono stressata sono fuori come un balcone.
E se non sono stressata o fuori come un balcone beh allora la mia è demenza senile.

La mia mente mi sta inviando segnali sempre più insistenti del mio disagio.
Potrei farvi innumerevoli esempi, purtroppo, ma mi limiterò all' ultimo in ordine di successione.
Sabato mattino al super. Lista della spesa alla mano. Reparto ortofrutta. Metto la merce nel sacchetto, prezzo e ripongo nel carrello. Lo faccio con ananas, prugne, finocchi, etc...
Ad un certo punto non trovo più la lista. MALEDIZIONE! Stilo appositamente la lista per evitare di dover ricordare tutto e quella sparisce?!?!
Ripercorro a ritroso l' itinerario da me seguito dall' ultima volta in cui ricordavo di avere la lista in mano. Controllo a terra. Niente. Guardo nelle varie cassette di frutta e verdura da cui avevo pescato. Niente. Guardo nei pressi delle varie bilance usate per pesare e prezzare la merce. Nulla. Della mia lista nessuna traccia.

Con un grande sforzo cerco di ricordare tutto ciò che mi serviva rassicurandomi del fatto che, comunque, nulla mi vietava di tornare al super un altro giorno (ecccchepppalle però!).
Quando qualche ora dopo arrivo a casa ed inizio a mettere a posto i miei acquisti... ecco cosa mi trovo davanti (Fig. 4) -_-. 

E' sicuramente sbagliato cercare consolazione nel cibo ma avevo bisogno di tirarmi su di morale, di ricevere una pacca sulla spalla e sentirmi dire "Tranquilla Gio'. Va tutto bene!" e siccome in casa ero sola... 

TORTA! Faccio una torta! Di quelle consolatorie, da credenza... come quelle che mi preparavano la mamma e, ancor prima, la nonna.


Torta di pere e yogurt greco

INGREDIENTI per uno stampo a cerniera di 20cm:

  • 3 uova a temperatura ambiente 
  • 150 gr di zucchero
  • 100ml di olio di riso
  • 3 pere di media grandezza
  • 150 gr di yogurt greco al naturale (0% di grassi)
  • 250 gr di farina "0"
  • succo e scorza di 1 limone con buccia edibile
  • 1 bustina di lievito x dolci
  • 1 cucchiaino di polvere di vaniglia
  • 1 pizzico di sale

STRUMENTI:

  • ciotola
  • setaccio
  • fruste elettriche 
  • marisa
  • stampo a cerniera
  • carta da forno 

PREPARAZIONE

Ho tagliato a cubetti 1 pera e mezza e l'ho irrorata col succo di mezzo limone. La restante pera e mezza l'ho affettata ed irrorata anch'essa col succo del mezzo limone restante.

Ho montato x 5 minuti le uova con lo zucchero, ho poi aggiunto l'olio di riso e lo yogurt greco a cucchiaiate (sempre montando con le fruste). Ho poi unito la farina setacciata col lievito, la scorza di limone, la polvere di vaniglia il pizzico di sale e continuato a montare. Ho aggiunto la pera a pezzetti ed amalgamato con una marisa. Ho versato in una teglia di 20cm imburrata ed infarinata, decorato con le fettine di pera ed infornato a 200°C x 50 minuti (vale la prova stecchino)

Fig. 1


Fig. 2

Fig. 3


Fig. 4 (la lista al peso del cavolfiore)


A presto!
LaGio' Riccia

sabato 1 ottobre 2022

Madeleines au Beurre Noisette et Vanille

La stragrande maggioranza delle persone a sentir parlare di "Madeleines" pensa a Proust... io penso a mia sorella ed alla sua passione per la Francia e per i sapori decisi, burrosi ed avvolgenti della sua cucina. 
Ed è per questo che, in occasione del suo ultimo compleanno (gennaio scorso), ho optato per loro come pensierino "home-made" da consegnarle insieme al regalo vero e proprio. 
Prima di allora mi ero già cimentata nella produzione di Madeleines ma erano salate. Questa volta, invece, volevo che il pacchettino "profumasse" di burro, vaniglia e mandorla. Che profumasse di Francia. Che nell' aprirlo mia sorella andasse in brodo di giuggiole come capitava quando apriva la confezione "Made in France" acquistata al supermercato.
Insomma volevo fare le cose per bene!

Cercando in rete, soprattutto su blog francesi, ho deciso di provare una ricetta di Madeleines che prevedeva l' uso del "Beurre Noisette" che io avevo già preparato in occasione di questa altra torta
Purtroppo non ricordo l' indirizzo al quale ho trovato la ricetta, so solo che io ho sostituito il cucchiaio di acqua di fiori d' arancio con un cucchiaio di estratto di vaniglia e che ho adottato qualche accorgimento al fine di ottenere delle Madeleines belle cicce!

Da quel che ho letto in giro, fondamentale per la formazione della famosa "gobbetta" è lo shock termico ed è per questa ragione che, una volta preparato l' impasto, è necessario farlo riposare almeno due ore (per me una notte) in frigorifero. In questo modo, oltretutto, l' impasto sarà più tosto e quindi sarà più semplice il suo porzionamento nell' apposito stampo. Una volta riempito, ho messo lo stampo a freddare nel frigorifero fintantoché il forno non raggiungeva la temperatura necessaria alla cottura.

Per ciò che concerne la cottura: ho infornato a 210°C per 3 minuti e cioè fino a quando i bordi delle Madeleines non si sono sollevati un po', formando un avvallamento centrale. Ho quindi spento il forno ed atteso che si formasse la gobbetta (circa 2-3 minuti) e poi riacceso il forno a 190°C e proseguito la cottura fino a completa doratura.

INGREDIENTI per circa 18 Madeleines classiche:

  • 125 gr. di burro leggermente salato
  • 2 uova intere
  • 85 gr. di zucchero
  • 4 gocce di estratto di mandorle amare 
  • 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
  • 35 gr. di latte
  • 125 gr. di farina 0
  • 5 gr. di lievito in polvere

STRUMENTI:

  • pentolino
  • colino
  • ciotola
  • setaccio
  • fruste elettriche 
  • stampo per Madeleines 

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho messo il burro in un pentolino e l' ho fatto sciogliere a fuoco basso fino a quando non ha assunto un bel colore nocciola. L' ho tolto dal fuoco, filtrato con un colino e lasciato raffreddare.
In una ciotola ho lavorato le uova con lo zucchero ed ho poi aggiunto il latte, l' estratto di vaniglia e l'aroma di mandorle amare. Ho mescolato bene con le fruste. 
Ho poi unito al composto così ottenuto la farina setacciata con il lievito, mescolato ed unito a filo il burro fuso raffreddato mescolando a completo assorbimento.
Ho coperto l' impasto così ottenuto con della pellicola trasparente a contatto e messo a riposare in frigorifero per una notte.
Sebbene in silicone, ho comunque imburrato ed infarinato gli stampi da madeleines. 
Ho versato l' impasto negli appositi incavi riempiendoli per i 3/4 e messo a riposare per un' altra mezz'oretta. 
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 210°C e, quando caldo, ho infornato. Ho fatto cuocere per 3 minuti e poi spento il forno e senza aprire lo sportello ho atteso che la formazione della "gobbetta" (sono occorsi circa 3 minuti). Ho quindi riacceso il forno impostando la temperatura di 190°C e completato la cottura.






A presto!
LaGio' Riccia

lunedì 5 settembre 2022

Cheesecake Oreo - Si riparte!

Eh sì: si riparte!!!
Mai espressione fu più vera... non solo perché tra scuola e fine delle vacanze estive settembre è sempre il mese della ripartenza ma anche perché, udite udite, la prossima settimana, dopo un' assenza di praticamente 2 anni e 7 mesi e salvo colpi di scena dell' ultimo minuto, rientrerò in ufficio.
Incredibbboli!
Rivedrò i miei colleghi in carne ed ossa (durante il periodo di lavoro "agile" abbiamo continuato a vederci tramite web-cam... poveri colleghi... se da una parte si son dovuti beccare la versione + "nature" di me ossia:
pinzettone in mezzo ai ricci e viso struccato, dall' altra  possono ringraziarmi perché cotanta mia visione ha permesso loro di constatare che i loro cuori reggono bene gli spaventi :-D!!!) e, per ora almeno una volta a settimana, tornerò ad una pseudo-normalità lavorativa.

Lavorare da casa è sicuramente una gran comodità: riduce lo stress generato dal viaggio per andare e tornare, consente di sapere esattamente quando si inizia e quando poi si finirà di lavorare (salvo imprevisti), limita le distrazioni date dalla condivisione di spazi comuni (io ho sempre lavorato in open-space) e permette di essere molto più produttivi (ho completamente eliminato le pause caffè, salvo qualche pausa virtuale con i colleghi). Per me, poi, è stato proprio provvidenziale perché mi ha consentito di riuscire a fornire la dovuta assistenza a mia mamma a seguito degli interventi cui si è dovuta sottoporre proprio ad inizio pandemia (quando ancora non era obbligatorio l' uso delle mascherine, per intenderci).
Tanti i vantaggi, insomma, ma non dover uscire di casa ogni giorno per raggiungere la sede di lavoro ha comportato, almeno per me, una sorta di chiusura verso il mondo esterno. Ho trascorso interi periodi nei quali rincasavo a casa la domenica per poi riuscirne il sabato mattina della settimana successiva. 
Un po' sento la mancanza dell' andare in ufficio, condividere con i colleghi le pause caffè ed avere con loro un rapporto più "reale". 

Settimana prossima, quindi, si rientrerà in ufficio per 2gg ed i restanti 3 si lavorerà da casa e credo che questa soluzione sia, almeno sulla carta, davvero ottima perché, come dicevano gli antichi, "in media stat virtus".

Riparto anche qui e quindi riapro questo mio angolino domandandovi scusa se, alla fine, non sono riuscita a continuare ad essere presente da voi come immaginavo e come avrei voluto.

La ricetta della ripartenza è la torta che ho preparato in occasione del compleanno di LoveOfMyLife, circostanza che casca a fine luglio. Il caldo che, personalmente, mi ha piallata in questa estate (e mi ha fatto scoprire di poter sudare in punti del corpo in cui non pensavo di poter sudare) mi ha fatta desistere dall' accendere il forno per cui quando su instagram ho visto la ricetta di questa bellissima e semplicissima Cheesecake Oreo, mi sono detta: "Eccola! E' lei la prescelta!". La ricetta, come vedete, proviene dal sito Lucake. Io ho adeguato le dosi degli ingredienti al mio stampo di 18cm di diametro e, per sciogliere la colla di pesce, anziché il latte ho usato la quantità di panna che altrimenti avrei avanzato.

INGREDIENTI per la BASE:

  • 200gr di biscotti oreo (senza crema bianca)
  • 100gr di burro

INGREDIENTI per la CREMA:

  • (crema tolta dall’interno degli oreo)
  • 300gr di formaggio spalmabile (per me "Riccotta" spalmabile)
  • 190gr di mascarpone
  • 68gr di zucchero a velo
  • 20gr di panna (la ricetta originale prevedeva l'uso del latte)
  • 4gr di colla di pesce
  • 225gr di panna fresca
  • 8 oreo a pezzetti

INGREDIENTI per DECORARE:

  • 150gr di panna fresca
  • 1,5 cucchiaini di zucchero a velo
  • 4 oreo divisi a metà
STRUMENTI:

  • mixer
  • pentolino
  • 2 ciotole
  • stampo apribile del diametro di 18cm
  • carta forno
  • fruste elettriche
  • coltello
  • leccapentole
  • sac à poche con bocchetta a stella

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho foderato lo stampo con la carta forno e poi mi sono dedicata alla preparazione della base per cui ho messo il burro a fondere in un pentolino e nel mentre ho separato gli Oreo e raccolto la loro crema nella ciotola atta alla preparazione della crema.
Ho frullato i biscotti, li ho mischiati con il burro fuso e versato il composto all' interno dello stampo. Ho appiattito e compattato con un cucchiaio e messo in frigorifero per almeno mezz'ora.
Mi sono poi dedicata alla crema.
Ho messo in ammollo in acqua fredda la colla di pesce.
Ho aggiunto il mascarpone, il formaggio spalmabile e lo zucchero a velo alla crema tolta dagli Oreo ed ho lavorato con le fruste fino ad ottenere un composto ben amalgamato.
In un' altra ciotola ho semi-montato la panna e l' ho aggiunta con delicatezza e mescolando dal basso verso l' altro alla crema di formaggi di cui sopra.
Ho messo a scaldare i 20gr di panna liquida in un pentolino. Ho strizzato la colla di pesce e l'ho fatta sciogliere nella panna calda.
Ho aggiunto a filo la panna con la colla di pesce al composto di panna e formaggi ed ho amalgamato con le fruste a bassa velocità fino ad ottenere una crema priva di grumi. 
Ho tagliato in due 4 Oreo per ricavare i semicerchi con cui decorare la torta e li ho messi da parte. Ho tritato i biscotti rimanenti a pezzetti e li ho aggiunti alla crema della farcia.
Ho versato la crema nello stampo, livellato bene il composto e riposto in frigorifero per 8 ore. La ricetta originale indica un riposo di almeno 4 ore o comunque sufficiente a far rassodare la crema io l'ho lasciata 8 ore per esigenze di ordine pratico.
Passato il tempo del riposo ho montato la panna ben ferma con lo zucchero a velo, l' ho inserita in una sac à poche con bocchetta a stella e l'ho utilizzata per guarnire la torta alternando una rosa di panna ad una metà di Oreo. 
Ecco la torta del festeggiato!





Questa torta è di facilissima esecuzione ed è davvero golosa! 
Al festeggiato è piaciuta molto!!! <3
A presto!
LaGio' Riccia