Dovete sapere che nel w.e. lungo dell'Immacolata io mi ero attrezzata per preparare un panettone.
L'ho fatto ma i risultati non sono stati quelli sperati. Ma ve lo racconterò tra qualche giorno in un post apposito perché, vi avverto, NON MI ARRENDO: approfitterò di queste belle vacanze per dedicarmi al panettone.
Siccome non posso parlarvi del suddetto panettone, inizierò col parlarvi di uno degli ingredienti fondamentali di quest'ultimo che io ho sempre fortemente detestato: i canditi.
In casa oltre ad essere "la più piccola" sono sempre stata "quella delle cornicette sul piatto" perché ogni qualvolta trovavo nel mio piatto una pellicina di pomodoro, un filo di rosmarino andavo a relegarlo sul bordo del mio piatto.
Allo stesso modo ogni qualvolta mi accingevo a mangiare il panettone, con pazienza certosina estraevo dalla mia fetta ogni singolo candito, ogni uvetta. Dopo il mio passaggio la fetta di panettone sembrava un pezzo di emmenthal, un terreno battuto da una talpa.
Ricordo ancora un mattino di dicembre di tanti anni fa. Mia sorella ed io facevamo colazione con il nostro tazzone di latte accompagnato da una fetta di panettone avanzato dai festeggiamenti dei giorni precedenti. Dopo aver ispezionato la mia fetta ed aver mangiato il panettone, sono passata a bere il latte rigorosamente con il cucchiaino (io il latte lo bevo così..che ci crediate o no...dalla prima all'ultima goccia: non a sorsi ma a cucchiainate!!!). Distratta da mia sorella non mi sono accorta di essermi messa in bocca un cucchiaino di latte pieno di canditi ^_^. Che brutta sensazione.
Mia sorella mi aveva fatto uno scherzetto: approfittando di un momento in cui mi ero alzata da tavola mi ha tuffato i canditi scartati dal panettone nel latte.
Da allora il mio odio nei confronti dei canditi è aumentato in maniera esponenziale.
Poi la cara T@m del condominio, super esperta di panettoni, mi ha consigliato di farmeli a casa al grido di "sono tutta un'altra cosa".
Ho provato a farli e, beh, lo ammetto...sono davvero una prelibatezza!!
Riporto qui la ricetta che mi ha passato la cara T@m :-)
INGREDIENTI:
- 10 arance NON TRATTATE a buccia spessa
- acqua
- zucchero
- una pentola
- uno scolapasta
- un tagliere
- un coltello
- un cucchiaio di legno
- una pinza
- teglie ricoperte con carta da forno
Ho sbucciato le arance e tagliato a striscioline le bucce e le ho messe in una pentola capiente.
Ho ricoperto con acqua fredda ed ho messo a cuocere. Quando l'acqua ha iniziato a bollire ho contato 3 minuti ed ho spento. Ho scolato le bucce, le ho fatte raffreddare ed ho ripetuto per altre 3 volte.
(Quindi ho fatto bollire 3 minuti le bucce d'aranciaper 4 volte sempre partendo dall'acqua fredda e facendo raffreddare ogni volta le bucce).
Dopo la quarta volta ho scolato le scorze le ho pesate ed in un tegame ho versato la stessa quantità di acqua e di zucchero. Ciò vuol dire che se le scorze cotte pesavano 300gr. nella pentola ho versato 300gr. di acqua e 300 gr. di zucchero.
Ho fatto sciogliere un po' lo zucchero nell'acqua, ho aggiunto le scorze ed ho fatto bollire a fiamma dolce fino a quando le scorze non sono diventati quasi trasparenti, lo sciroppo non si è addensato (senza però caramellare).
Una volta cotte, ho preso le scorze con una pinza e le ho messe, distanziate l'una dall'altra, ad asciugare su una teglia rivestita di carta da forno.
Una volta asciutte le ho tagliate a pezzetti per il panettone...alcune, però, vi confesso che le ho pucciate nel cioccolato fuso e le ho messe ad asciugare.
Cosa posso aggiungere? Beh...i miei auguri!!! Vi auguro che questo Natale vi porti tanta serenità, tanto calore e tanta gioia. Vi auguro, anche (come ho già augurato a qualche amica di blog), che questo Natale vi porti l'entusiasmo di bambino...quello che trascina, travolge per la sua ingenuità e genuinità.
Vi abbraccio forte! A presto.
LaGio' Riccia