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lunedì 11 aprile 2022

E' Pasqua? Allora Pan di Neve!

Capita di farsi delle domande.
Domande cui non si può rispondere con un binario-spiccio "Sì/No" e che non hanno necessariamente una risposta  giusta o sbagliata. Domande che nascono così e che trovano risposta più in là nel tempo o anche più risposte diverse perché ci capita di vivere esperienze diverse che ci aprono a nuove interpretazioni.

Rivedevo mio papà dopo 11 anni. Era molto cambiato. Nei miei ricordi di bambina 9enne era un gigante sia in altezza che in fatto di mole. Quello che avevo davanti, da ventenne, era un uomo logorato ed anche sfigurato dalla malattia. Un omino  che pesava la metà dell' ultima volta che lo avevo visto e che poi così alto non era.
Il tipo di domanda di cui vi parlavo poco sopra ha fatto capolino proprio in quella circostanza. Nel parlarmi della sua malattia e di tutte le terapie provate: forti e meno forti, destabilizzanti, invalidanti ed invasive (che lo avevano sfigurato per sempre)  ma rivelatesi fallimentari, quando mi accennò all' ennesimo tentativo che si accingeva a fare non potei non chiedermi:
"Ma come fa a trovare la forza di continuare???"
Non gli posi mai quella domanda. Non volevo che leggesse in questo mio quesito un incentivo a smetterla perché di fatto quella mia domanda nascondeva l' ammissione, o quanto meno il sospetto, che io mi sarei fermata prima, ecco.
Quella domanda mi rimase in testa per tutto il viaggio del ritorno in Piemonte da Diano Castello. 
Pian piano quella domanda assunse i contorni di una risposta perché si trasformò in "Come fa ad avere ancora tutta quella speranza?" e mi convinsi che forse la risposta era questa: la forza derivava dalla speranza.
Vent' anni dopo, vedendo anche mia mamma combattere contro un male la cui prima terapia si è rivelata invalidante a vita, vedendo il suo modo di agire e reagire mi sono detta che forse il "carburante" per andare avanti, era la disperazione.
Ventidue anni dopo, osservando sempre la mia mamma che continua a lottare, ormai da due anni, ed a cercare un equilibrio in tutto ciò che le è successo, equilibrio che, purtroppo, ogni mese è messo in discussione dal piano terapeutico cui è sottoposta, penso di aver trovato la risposta "giusta"... quella che mi convince di più... Una risposta che mi ha trafitto per la sua semplicità. Non vi so dire se è universalmente vera, so solo che quando l' ho trovata mi sono sentita sollevata ed ho pianto. Tanto. Ho pianto tutte le lacrime che ho ricacciato indietro ogni volta che il magone mi saliva su ma mi dicevo "Non ora. Non è il momento. Ora devi essere forte".
La risposta è semplicemente "Io voglio solo stare bene". Tutto ciò che muove chi sta male è "solo" riottenere ciò che magari fino a che si era in salute si dava per scontato e cioè lo stare bene.

La Pasqua si avvicina a grandi passi ed io ho deciso di condividere con voi la ricetta del Pan di Neve di Sonia Peronaci perché, che ci crediate o no, la settimana scorsa in Piemonte (ad alta quota, ehhh) è nevicato ed anche perché la deliziosa glassa che lo ricopre (vi prego FATELA e non ve ne pentirete) è di una goduria pazzesca e ricorda la glassa delle colombe per cui potrete preparare questo golosissimo lievitato e spacciarlo per un dolce pasquale -_-.

INGREDIENTI per la GLASSA:
  • 30 gr. di farina di mandorle
  • 8 gr. di farina di nocciole
  • 7 gr. di farina di mais bramata
  • 7 gr. di farina di semola rimacinata di grano duro
  • 50 gr. di zucchero semolato
  • 25 gr. di miele millefiori
  • 25 gr. di albume
  • 6 gr. di olio di semi di girasole (la ricetta originale prevede olio di mais)
  • 4 gr. di burro fuso
  • 1 cucchiaino di estratto di Vaniglia Bourbon
INGREDIENTI per il LIEVITINO:
  • 100 gr. di farina manitoba
  • 100 gr. di latte fresco parzialmente scremato (la ricetta originale prevede latte intero)
  • 12 gr. di lievito di birra fresco
INGREDIENTI per l' IMPASTO:
  • 300 gr. di farina manitoba
  • 60 gr. di zucchero semolato
  • 60 gr. di miele millefiori
  • 180 gr. di latte fresco parzialmente scremato (la ricetta originale prevede latte intero)
  • 50 gr. di burro
  • 1 uovo medio
  • scorza di un' arancia grattugiata
  • 70 gr. di arancia candita
  • 6 gr. di sale fino
Per decorare:
  • 80 gr. di zucchero in granella
STRUMENTI:
  • robot da cucina con lame
  • sac à poche
  • ciotolina
  • forchetta
  • pellicola per alimenti
  • planetaria 
  • caraffa
  • cucchiaio
  • pirottino in cartoncino alto 11cm e del diametro di 18 cm
  • ferri per maglia

PREPARAZIONE

La sera precedente "l' inizio dei lavori" ho preparato la glassa inserendo tutti gli ingredienti previsti nel robot da cucina ed azionandolo per mezzo minuto. Ho poi messo il composto denso ottenuto nella sac à poche.

Il giorno successivo ho preparato il lievitino in una ciotolina sciogliendo il lievito nel latte, aggiungendo la farina e mescolando con un cucchiaio. Ho poi coperto con pellicola e lasciato riposare nel forno spento per un' ora.
In una caraffa ho mescolato uovo, latte, zucchero e miele ed ho mescolato con una forchetta.
In una ciotola ho mescolato la scorza d'arancia, l'arancia candita e tritata ed il sale.
Trascorso il tempo del riposo, ho messo il lievitino nella ciotola della planetaria ed ho unito la farina, ho avviato la planetaria a velocità media ed unito a filo il composto liquido contenuto nella caraffa ed aggiungendo poi la scorza grattugiata, l' arancia candita tritata ed il sale. Ho fatto andare la planetaria fino ad incordatura dell' impasto.
Ho poi iniziato ad aggiungere in più volte il burro tagliato a tocchetti ed attendendo il completo assorbimento ogni volta.
Ho poi ribaltato l' impasto sul piano di lavoro imburrato ed ho dato dei giri di pieghe prendendo lembi di impasto e portandoli al centro. Ho pirlato l' impasto e l' ho inserito in una ciotola imburrata, coperto con pellicola e lasciato lievitare fino al raddoppio (circa due ore).

Passato il tempo della lievitazione, ho ribaltato l' impasto sul piano imburrato, l' ho pirlato e l'ho inserito al centro del pirottino con la chiusura verso il basso e fatto lievitare fino al raddoppio quando cioè l' impasto è arrivato a circa due dita dal bordo del pirottino (un' oretta circa). 
A lievitazione quasi ultimata, ho acceso il forno impostando la temperatura di 170°C.
Ho spremuto sul pan di neve la glassa formando una chiocciola e spolverizzato con la granella di zucchero. Ho infornato in forno statico per 50 minuti nella parte più bassa del forno. Trascorsi i primi 40 minuti ho coperto il pan di neve con un foglio di alluminio ed ultimato la cottura (per gli ultimi 10 minuti).
A cottura ultimata (vale la prova stecchino) ho infilzato con due ferri da maglia il pan di neve e l'ho messo capovolto a testa in giù in una pentola capiente.
Io ho deciso di non spolverizzarlo di zucchero a velo perché l'ho trovato già delizioso così.

Una vera bontà!









Tanti cari auguri di buona Pasqua a voi ed ai vostri affetti!
A presto!
LaGio' Riccia

domenica 9 maggio 2021

Roselline al pistacchio

La ricetta di queste tortine a forma di roselline al pistacchio è stata selezionata dal blog "Spadellandia" per essere inserita nella sua sezione blog stellati. Trovate la mia ricetta a questo link.

Maggio è il mese della mia mamma e questo perché è proprio in Maggio che si festeggiano tutte le mamma ma anche perché la mia, pistacchietta, è proprio nata in questo mese.

Dallo scorso anno, però, maggio annovera un' altra ricorrenza. Davvero poco felice. Un evento travolgente che si è andato ad aggiungere a tutte le prove che questa vita ha parato innanzi il cammino della mia mamma. Una prova difficilissima, spietata, che ha cambiato la sua quotidianità, la sua vita intera e che ha segnato anche noi figlie.
Vedere la propria mamma vulnerabile, fragile, disperata, rassegnata, spenta è tremendo. Non lo auguro a nessuno. Tornare a vederla forte, positiva (per quanto possibile), allegra e propositiva proprio quando sembrava avessimo raggiunto un punto di non ritorno, mi ha fatto dopo tanto tornare a tirare un sospiro di sollievo ma mi ha anche dimostrato, per l' ennesima volta, che la mia mamma è proprio una combattente, piccina, ma dalla tempra fortissima e che, in fondo, vuole solo un po' di serenità e non provare dolore fisico.

Io non credo riuscirei a sopportare tutto ciò che ha vissuto lei ma sono fiera ed orgogliosa di poterle stare accanto e, per quel poco che posso, sostenerla. Io per lei ci sono, come lei c'è sempre stata, per me, soprattutto nei momenti più difficili e, quasi, insostenibili.

Per festeggiare il mio "gigante in miniatura" ho deciso di preparare delle tortine che vedono il pistacchio, di cui è ghiotta la mia mamma, come protagonista. Delle soffici tortine con farina di mandorle e pistacchi arricchite da un cuore morbido e goloso di crema spalmabile al pistacchio.

...e siccome alla mia mamma piacciono moltissimo i fiori... ecco perché ho scelto di farle a forma di rosa...

INGREDIENTI per 9 tortine:

  • 70 gr. di farina di mandorle
  • 70 gr. di farina di pistacchi
  • 50 gr. di farina di riso
  • 170 gr. di zucchero a velo
  • 170 gr. di burro + quello per gli stampini
  • 4 albumi di uova (circa 145 gr.)
  • 10 gr. di mandorle amare o qualche goccia di aroma mandorla amara
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 9 cucchiaini di crema spalmabile al pistacchio
  • zucchero a velo per decorare
Strumenti:
  • teglia per mettere a freddare la crema al pistacchio
  • carta forno
  • pentolino
  • mixer
  • ciotola
  • fruste
  • leccapentole
  • 6 stampini a forma di rosellina
  • 3 stampini per crostatine
  • 3 pirottini di carta (per gli stampini per crostatine)
  • gratella per dolci
Preparazione
Innanzitutto ho preso una teglietta, l' ho rivestita di carta forno e vi ho messo 9 cucchiaini, 1 per tortina, di crema spalmabile distanziati l' uno dall' altro ed ho riposto in freezer. Nel frattempo mi sono dedicata alla preparazione dell' impasto. 
Ho predisposto gli stampini... io ho imburrato degli stampini in silicone (ne ho solo 6) a forma di rosa (agli utilizzi precedenti omettendo questo passaggio ho avuto brutte sorprese) e messo dei pirottini di carta in 3 stampini in metallo per crostatine. 
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho fuso il burro e l' ho messo ad intiepidire.
Ho passato al mixer le farine di mandorle e pistacchi insieme alle mandorle amare per tritare queste ultime.
Ho poi messo in una ciotola tutte le farine e lo zucchero a velo ed ho mescolato.
Ho aggiunto il burro fuso ormai tiepido, l'estratto di vaniglia e gli albumi, uno alla volta mescolando con le fruste ad ogni aggiunta. Ho continuato a mescolare con le fruste.
Ho messo un po' di impasto negli stampini, inserito la "pallina" di crema al pistacchio fredda e ricoperto con altro impasto. 
Ho infornato per 15-20 minuti.
Io ho cosparso le tortine con un po' di zucchero a velo.

Ed ecco qua le roselline per la mia mamma!




Che dire?! Auguri a tutte le vostre mamme e, perché no?!, anche a voi se lo siete!

lunedì 22 marzo 2021

Ciambelline di pasta choux al forno con ricotta montata variegata alla crema di pistacchio

A casa de LaRiccia, nel giorno della Festa del Papà si festeggia la mamma. 
Questo accade non perché ci piaccia fare le cose al contrario, ci mancherebbe (tant'è che la festeggiamo anche nel giorno della festa della mamma), ma perché da tanti - ben 35! (n.d.R.: me cojoni!!!) - anni, molti prima della dipartita del mio papà, la mia super mamma ha ricoperto, per me e mia sorella, il ruolo di genitore ^2.

Dato che ultimamente il mantra di mia mamma è "non voglio regali. Non mi serve nulla", ho deciso, in occasione di questa ricorrenza, di prepararle un dolcino che incontrasse i suoi gusti e che ricordasse il dolce per eccellenza della festa del papà: la zeppola.

Dovete sapere, però, che la mia mamma, a differenza mia, è un' acciughina, un concentrato di energie senza un filo di grasso in 1,55m di altezza e sebbene non abbia proprio problemi di "ciccia" presta molta attenzione a ciò che mangia: rifugge i fritti e cerca di mangiare cibi non troppo pesanti. Unendo questi due requisiti al fatto che ha una passione smodata per il pistacchio (da qui il soprannome "Pistacchietta"), volevo prepararle delle zeppole al forno  con una farcia al pistacchio. 

Mi sono dunque messa a cercare in rete di una ricetta che facesse al caso mio.
Per la ricetta della pasta choux ho preso spunto da qui, ossia dal blog delle svalvolate più adorabili che ci siano. Una di loro - Emmettì <3 - mi ha anche dato l' idea geniale di sporcare di crema al pistacchio la sac à poche, prima di introdurvi la crema della farcia, per dare una sorta di variegatura senza correrre il rischio che la crema scelta perdesse forma e consistenza.
La ricerca di una ricetta per la crema, invece, mi ha dato molto filo da torcere. Le creme in cui incappavo, infatti, erano tutte troppo "pesanti" per i gusti della mia mamma (per i gusti della figlia, invece, andavano benissimo!!)... erano a base di panna montata, oppure mascarpone oppure un mix delle due.
Mi piaceva l' idea di utilizzare la ricotta (mamma è tra l'altro ghiotta di cannoli siciliani) e così ho avuto la botta di chiulo fortuna di incappare in questa ricetta della bravissima Elena.

E' così che sono nate le mie:

Zeppole al forno con ricotta montata variegata alla crema di pistacchio.

Su facebook seguo svariati gruppi di cucina ed ho appreso che la zeppola è SOLO FRITTA.
La sensazione, nel leggere l' enfasi con cui viene espresso questo concetto, è che ogniqualvolta si nomina la "zeppola al forno", un purista della zeppola muore al grido di "la zeppola ha da esse fritta!".
Occhio e croce, quindi, ne ho già accoppati almeno tre perciò, per non averne altri sulla coscienza, ecco che ribattezzerò questa ricetta in: 

Ciambelline di pasta choux al forno con ricotta montata variegata alla crema di pistacchio
in questo modo, comunque, rendo appetibile la ricetta anche in data differente dal 19 Marzo e magari mi faccio perdonare il ritardo della pubblicazione di questo post. Due piccioni con una fava, insomma!

INGREDIENTI per circa una 10na di ciambelline di pasta choux:

  • 150 gr. di acqua
  • 100 gr. di latte intero
  • 100 gr. di burro a tocchetti
  • 1 pizzico di sale
  • 150 gr. di farina 00
  • 5 uova piccole

INGREDIENTI per la ricotta montata:

  • 800 gr. di ricotta vaccina fresca
  • 50 gr. di zucchero a velo
STRUMENTI:
  • pentola con fondo spesso
  • bicchiere del frullatore ad immersione
  • frusta a mano
  • ciotola
  • leccapentole
  • pellicola per alimenti
  • setaccio
  • cucchiaio di legno
  • teglie
  • carta da forno 
  • sac à poche

PREPARAZIONE

Ho iniziato preparando la ricotta montata.
In una pentola antiaderente con fondo spesso ho lavorato con la frusta a mano la ricotta e lo zucchero a velo fino ad amalgamarli bene. Li ho trasferiti sul fuoco a fiamma moderata ed ho continuato a mescolare fino al raggiungimento del bollore. A questo punto ho versato la crema nel bicchiere del frullatore ad immersione e l' ho sbattuta (da calda) finché non ho ottenuto una crema bella liscia e setosa.
Ho coperto con pellicola a contatto, fatto raffreddare a temperatura ambiente e poi messo in frigorifero per almeno due ore prima di utilizzarla.

Sono poi passata alla preparazione della pasta choux.
Ho setacciato la farina.
In una pentola ho messo il burro a tocchetti, l' acqua il latte ed il pizzico di sale e lì ho fatto sciogliere a fiamma moderata. Ho aggiunto in un sol colpo la farina setacciata ed ho lavorato con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una palla compatta che si staccava dalla pentola (ed intanto ho sentito la pentola sfrigolare).

Ho acceso il forno impostando la temperatura di 200°C.

A questo punto ho tolto la pentola dal fuoco, ho versato il composto in una ciotola fredda e girando di tanto in tanto con il cucchiaio di legno l' ho fatto intiepidire. Lavorando con la planetaria e frusta K, ho iniziato ad aggiungere le uova una per volta attendendo sempre il completo assorbimento della precedente per aggiungere la successiva. Il composto è pronto quando si ottiene una sorta di impasto morbido e che tenga la forma.
Ho inserito l' impasto nella sac à poche con bocchetta a stella e, sulla leccarda rivestita di carta da forno, ho creato le ciambelline di circa 6,5cm di diametro facendo un giro e mezzo di spirale.
Ho infornato per 25 minuti, verificando che le zeppole fossero belle colorite. Ho poi spento il forno, aperto lo sportello a fessura e fatto raffreddare la teglia delle ciambelline nel forno spento.

Ho poi proceduto alla farcia.
Ho preso la sac à poche con bocchetta a stella (la stessa usata per formare le ciambelline), ho sporcato le pareti con la crema al pistacchio e poi vi ho inserito la ricotta montata estratta dal frigorifero.
Ho tagliato le ciambelline a metà, fatto un giro di crema, ricoperto con il loro "cappello" ed applicato un altro ciuffetto di crema al centro e ripetuto questa operazione per le ciambelline restanti.

Ed eccola qua!
Alla festeggiata sono piaciute tantissimo!!!! :-)




Vi abbraccio.
A presto,
LaGio' Riccia

mercoledì 23 dicembre 2020

Pandoro con lievito di birra ed i miei auguri!

Palmi - una sera di Agosto 2019  

In paese è in programma la sagra della "struncatura" o stroncatura. 
Dovete sapere che in provincia di Reggio Calabria questa è una specialità molto diffusa. E' una pasta lunga che a me, ligure, ricorda nella forma le trenette. E' ricavata dai residui di farina e crusca della molitura del grano ed ha un aspetto grezzo ed una struttura ruvida che la rendono perfetta per assorbire bene i condimenti. Tipicamente viene condita con un intingolo a base di alici, olio d' oliva, aglio, peperoncino e mollica di pane tostata.

Sebbene io non sia una grande amante delle alici, ho un debole per la stroncatura per cui decidiamo di prendere parte alla sagra. Ci mettiamo in coda aspettando diligentemente il nostro turno. Presi i vassoi scorriamo davanti a coloro che porzionano e porgono i piatti. Nel piatto è presente la sola pasta condita con il sugo mentre peperoncino e mollica di pane sono a disposizione di tutti in ciotole con cucchiaini dai quali servirsi in autonomia. 
Arrivata davanti alle ciotole in questione
LaRiccia: "vuoi non mettere la mollica?!? Ma non scherziamo! Dà croccantezza al piatto ed è un po' come il cacio sui maccheroni: la morte sua!"
E vai giù di cucchiai di mollica.
E' poi la volta del peperoncino. 

LaRiccia: "vuoi non mettere il peperoncino?!?!?! Ma non scherziamo! Il piccante ci deve essere e poi quando vado al messicano mangio senza batter ciglio piatti col grado di piccantezza di 3 peperoncini (su 3, quindi massimo) per cui quelle rondelline verdi non mi spaventano affatto" 
E vai giù con un bel cucchiaino pieno di rondelle.
LoveOfMyLife, la parte calabrese della coppia, intanto, mi guarda.

Arrivata al tavolo, prima di affondare la forchetta in quel tripudio di profumi, guardando LoveOfMyLife, pronuncio le seguenti parole:
LaRiccia: "Sa', assaggiamo questa rondellina, va!"
Le mie ultime parole.
Un bruciore diffuso, come se qualcuno mi avesse sparato con il lanciafiamme in bocca. So di non poter bere per cui prendo un boccone di pane subito seguito da tutto il resto del panino.
Piango di dolore. Ahh se piango! In tutto questo, LoveOfMyLife mi guarda con un misto di preoccupazione (per la mia salute) e non so se di divertimento o di orrore visto che si è ritrovato di fronte la copia riccia ed in sovrappeso di Alice Cooper (col mascara tutto colato per via delle lacrime miste al sudore causati dal mix vincente: pasta bollente + peperoncino piccante + temperatura esterna di circa 30°C).

E dire che LoveOfMyLife me ne aveva raccontati di aneddoti legati alla piccantezza del peperoncino calabrese... e mi aveva detto più volte che il peperoncino consumato da chi in Calabria ci vive o ci è nato non è il peperoncino cui sono abituati tutti e qui definito "turistico". 

Ora voi vi chiederete: "Ma mo' perché questa ci racconta questa storia, tra l' altro estiva?!?!? E' Natale!"

Questa ve lo spiega subito.
Da quella storia trassi questo grande insegnamento: nella vita bisogna essere UMILI!

E forte di questo insegnamento, ho deciso di approcciare la preparazione del pandoro. Vista la mia passata produzione di panettoni, colombe, veneziane, pani, etc... mi sono sentita pronta!
Mi sono detta: "buttati! Magari inizia con un impasto con lievito di birra, diverse lievitazioni. Non cominciare subito con la sfogliatura, se non ti senti pronta" - sebbene del pandoro mi piaccia proprio l' aspetto "filante" che la sfogliatura conferisce all' impasto.
E così ho fatto.
Ho trovato una ricetta che sembrava alla mia portata e l'ho seguita con qualche piccolissima modifica (quasi non definibile tale) da parte mia e derivante da altre letture sul tema.

Rispetto alla ricetta originale ho:
- come consigliato nelle note ho utilizzato una farina con più di 14gr di proteine (io farina di tipo 2 - PRIMITIVA con 14,4 gr. di proteine)
- preparato il mix aromatico 2 gg prima di iniziare la lavorazione
- prima della pirlatura dell' impasto in ricetta era indicato di fare una serie di pieghe a 3. Io ho fatto 3 serie lasciando riposare l' impasto un quarto d' ora tra una serie e l' altra
- durante il primo ed il secondo impasto ho tenuto sotto controllo la temperatura della massa interrompendo la lavorazione e riponendo in frigorifero per 10 minuti ogni volta che notavo che si stava scaldando
- solo imburrato lo stampo senza infarinarlo
- prima di infornare il pandoro ho praticato diversi fori (fino ad arrivare al fondo) con uno stecchino lungo in modo tale da favorire l' uscita di eventuali bolle d' aria. Se vi spaventa l' idea di infilzare il pandoro, non temete! Cuocendo si ringalluzzirà.
- ho cotto il pandoro alla temperatura di 170 °C per 63 minuti (a me è occorso quel tempo e per stabilire se era cotto o meno ho infilato lo stuzzicadenti verificando che fosse asciutto) ma dopo 10 minuti dall' inizio della cottura l' ho coperto con un foglio di carta forno.
- una volta estratto dal forno il pandoro, l' ho fatto sostare nello stampo per due ore e poi l' ho sfilato dallo stampo e messo a riposare per 10 ore sulla gratella per dolci


Per il resto ho seguito le indicazioni di Valentina e, che dire, il profumo per casa e poi l' assaggio valgono assolutamente la prova. E che soddisfazione!!!!!! Da lacrima!

INGREDIENTI per il mix aromatico:

  • 20 gr di miele
  • 1 bacca di vaniglia
  • ½ arancia non trattata, la scorza grattugiata 
  • ½ limone non trattato, la scorza grattugiata 
  • 1 cucchiaino di rum
  • 1 cucchiaino di liquore amaretto

INGREDIENTI per il lievitino:

  • 130 gr di acqua
  • 100 gr di farina PRIMITIVA tipo 2
  • 1 tuorlo
  • 10 gr di miele
  • 10 gr di lievito di birra fresco 
INGREDIENTI per il 1° impasto:
  • 150 gr di farina PRIMITIVA tipo 2
  • 5 gr di lievito di birra fresco
  • 1 uovo intero sbattuto
  • 50 gr di zucchero
  • 50 gr di burro a pomata (non fuso o messo a contatto di fonti di calore)

INGREDIENTI per il 2° impasto:
  • 200 gr di farina PRIMITIVA tipo 2
  • 100 gr di panna
  • 50 gr cioccolato bianco
  • 100 gr zucchero
  • 2 tuorli
  • 8 gr di sale
  • 120 gr di burro a pomata


STRUMENTI:
  • planetaria (con foglia e poi gancio ad uncino)
  • leccapentole
  • grattugia
  • frusta
  • ciotole
  • pellicola trasparente
  • stampo da pandoro da 1kg
  • gratella per dolci
  • busta in plastica per alimenti
PREPARAZIONE:
Due giorni prima di iniziare ho preparato il mix aromatico mescolando in una ciotolina le scorze degli agrumi, la vaniglia, il miele, il rum ed il liquore amaretto. Ho coperto con pellicola per alimenti e lasciato a riposo a temperatura ambiente.
Lo stesso giorno, diverse ore prima di iniziare, ho tirato fuori dal frigorifero le porzioni di burro occorrenti e le ho lasciate a temperatura ambiente. Stessa cosa con le uova.

In una ciotola ho sciolto il lievito nell’acqua tiepida, aggiunto il miele, il tuorlo e la farina e mescolato con una frusta fino ad avere un composto omogeneo. Ho coperto con pellicola e messo a lievitare fino al raddoppio (a me è occorsa un' ora).

Ho poi messo il lievitino nella ciotola dell’impastatrice, aggiunto la farina ed il lievito e portato ad incordatura.
Sono poi passata all' aggiunta di uovo e zucchero in più riprese alternandoli e facendoli assorbire bene ogni volta.
Ad incordatura ottenuta ho fatto assorbire anche il burro aggiungendolo a piccoli tocchetti.
Ho formato una palla, ho coperto con pellicola alimentare e messo a lievitare fino al raddoppio nel forno spento con la luce accesa. A me sono occorse 3 ore.
Nel frattempo ho fatto intiepidire la panna e vi ho sciolto il cioccolato bianco tritato e messo a raffreddare.
Ho messo il primo impasto nella ciotola della planetaria, aggiunto la farina e portato a incordatura.
Ho poi aggiunto, facendola assorbire, la miscela di panna e cioccolato bianco.
Ho alternato l’aggiunta di zucchero e tuorli, attendendo, prima dell' aggiunta successiva, l' incordatura.
Ho poi aggiunto, avendo cura di farlo assorbire, il mix aromatico e il sale.
Per ultimo ho aggiunto il burro a tocchetti in più riprese e chiuso l’impasto una volta divenuto omogeneo, liscio e lucido.

Ho formato una palla, l' ho messa nella ciotola della planetaria lavata e coperto con pellicola alimentare e l' ho lasciata per 2 ore nel forno spento con la lucina accesa. Trascorso questo tempo, ho messo la ciotola nel ripiano più basso del frigorifero per 20 ore, per questioni logistiche, ma nella ricetta erano indicati questi tempi: almeno 10 ore fino ad un massimo di 24. 

Dopo averlo estratto dal frigorifero ho lasciato l’impasto a temperatura ambiente per circa un’ora per farlo acclimatare.
Ho trasferito l’impasto sul piano di lavoro appena appena infarinato e pesato 1100 gr di impasto (per me era giusto così, non ho avuto eccedenze), sgonfiato delicatamente e dato una serie di pieghe a tre lasciando riposare ogni volta l' impasto una 15na di minuti.

Ho poi arrotondato e pirlato l' impasto e l' ho posto nello stampo precedentemente imburrato con la chiusura su un lato. Ho coperto con pellicola e lasciato lievitare in luogo tiepido fino a quando l’impasto non ha raggiunto 1,5 cm dal bordo dello stampo.
A me sono occorse 6 ore. 
Ho poi tolto la pellicola, acceso il forno impostando 170°C e lasciato l' impasto all' aria finché il forno non è andato in temperatura.
Prima di infornare ho poi praticato diversi fori nell' impasto fino ad arrivare al fondo dello stampo.
Ho infornato nel piano più basso del forno e dopo 10 minuti ho coperto il pandoro con un foglio di carta da forno. Il pandoro era pronto dopo circa un' ora. Ho fatto la prova dello stuzzicadenti per verificarne la cottura.

Una volta estratto dal forno il pandoro l' ho fatto sostare nello stampo per due ore e poi l' ho sfilato dallo stampo e messo a riposare per 10 ore sulla gratella per dolci.
Ho poi messo il pandoro in un sacchetto in plastica per uso alimentare e l' ho fatto riposare per 3 gg - in modo tale da far assestare bene gli aromi - prima di spolverarlo con zucchero a velo e servirlo. 
Ed eccolo qua il mio primo pandoro.


appena sfornato

visto dall' interno


Sebbene io sia sempre molto critica, ho trovato questo pandoro perfetto. La ricetta di Valentina è davvero ben spiegata e precisa. 
Una volta nella vita bisogna provare a farlo perché la soddisfazione è davvero tanta!

Che scrivervi? Questo è stato un anno... particolare. Particolarmente difficile, stancante, doloroso. Un po' per tutti. Per me a prescindere dal virus tanto nominato.
Ma sono qua, nonostante tutto, a scrivervi, a cercare di prepararmi alle feste con la gioia di poter stare in pochi ma insieme, con la voglia di condividere e di fare il possibile per stare bene. Sono grata e riconoscente a tutti coloro che mi sono stati vicini anche solo con un passaggio veloce qui, in questo mio angolino ed a chi mi sopporta ogni giorno perché se ho trovato la forza di affrontare tutto ciò che questo anno mi ha dato di brutto e tolto di bello è solo grazie a loro ed a voi.
Auguri di un semplice e sereno Natale a voi ed ai vostri affetti.

Vi abbraccio.
LaGio' Riccia

martedì 7 agosto 2018

Cuori di pasta sfoglia con fragole e panna... e sono 7!

Dovete sapere che, rispetto ad ora che sto scrivendo (non garantisco su quando pubblicherò), 7 anni fa o meglio 7 anni e 7 ore e mezza fa (giuro che questo pullulare di 7 è assolutamente casuale) succedeva il patatràc: il primo bacio tra LoveOfMyLife e la sottoscritta.

Sebbene il sottofondo musicale non fosse dei più graditi a quel capellone del mio amore, la canzone che aleggiava in quei dolci ed emozionanti minuti divenne la mia colonna sonora di ogni attimo di non so quanti giorni successivi.
Beh sì...quando mi amminchio su una canzone diciamo che la ascolto a ripetizione finché beh...ecco...non mi esce dalle orecchie (anziché entrarci ^__^).

Un bacio.
Una canzone.
Quella particolare sbavatura nella voce.
Quella combinazione di note.
Così come un profumo.
Un panorama.

Quanto riescono ad emozionare queste cose? A far battere forte il cuore. A far venire la pelle d'oca.
Non so a voi ma a me tantissimo!!
E sebbene le canzoni io le ascolti fino allo sfinimento/inflazionamento delle stesse...
spero di non abituarmi mai al batticuore dello stare insieme, del godere di panorami stupendi o anche solo di stare mano nella mano...un gesto così semplice ma che mi fa sentire a casa.

Quello con cui voglio festeggiare l'ingresso nell'ottavo anno di quella pazza e meravigliosa unione tra LoveOfMyLife e me è un dolcino semplice semplice ma delizioso!!!

Occorrono solo 5 ingredienti e si fa in un attimo.

Ingredienti per 4 Cuori di pasta sfoglia + qualche cuoricino:
  • 1 rotolo di pasta sfoglia
  • confettura di fragole
  • fragole tagliate a pezzetti
  • 125 ml di panna fresca da montare
  • un cucchiaino da thé di zucchero a velo se come me usate una panna non zuccherata
  • zucchero di canna + un po' di panna per decorare
Strumenti:
  • un coppa pasta a forma di cuore sui 10 cm
  • un coppa pasta a forma di cuore sui 5-6 cm
  • una ciotola
  • una ciotolina
  • un cucchiaino
  • fruste elettriche
  • un pennello
  • una sac à poche con beccuccio a scelta
Preparazione
Per prima cosa ho acceso il forno impostando la temperatura riportata sulla confezione della pasta sfoglia ossia 200 °C.
Ho poi riposto in freezer le fruste e la ciotola in cui montare la panna.
Ho mondato, lavato e tagliato a tocchetti le fragole e le ho messe da parte.
Con il coppapasta grande ho tagliato 8 cuori. 4 di questi li ho tagliati al centro con il coppapasta a forma di cuore più piccolo.
In una ciotola ho lavorato, con un cucchiaino, la confettura di fragole per amalgamarla un po' e renderla cremosa.
Ho steso un po' di confettura nel centro dei 4 cuori grandi avendo cura di lasciare libero un centimetro dal bordo. Ho spennellato i bordi dei cuori (attorno alla confettura, per intenderci) con un po' d'acqua e poi, sopra ciascun cuore, ho messo quelli "bucati".
Ho fatto aderire bene i bordi ho poi spennellato con un po' di panna liquida e spolverato con zucchero di canna.
Ho infornato per una ventina di minuti.

In attesa che i cuori si raffreddassero ho montato la panna.
Ho quindi prelevato fruste e ciotola dal freezer, versato la panna ed iniziato a montarla (suona malissimo). Quando le fruste iniziavano a lasciare delle striature sulla panna, ho setacciato il cucchiaino di zucchero a velo e ripreso a montare fino ad ottenere una panna bella soda e ferma.

Ho poi preso le fragole a tocchetti e ne ho messe un po' nel centro. Ho inserito sopra della panna utilizzando una sac à poche, ho messo un altro strato di fragole a tocchetti e finito di decorare con altri ciuffetti di panna.
Ho poi decorato con dei pezzi fragole tagliate a ricordare dei cuoricini <3.







Colgo l'occasione per augurare a tutte/i voi delle fantastiche vacanze.

A presto!


LaGio' Riccia

martedì 20 dicembre 2016

Il mio panettone ed i miei auguri!!!

Sottotitolo: Tutto mio!!!!! ^_^


Mi sembra ieri che vi scrivevo dei miei buoni propositi (che sto cercando in tutti i modi di non far andare gambe all'aria...) ed eccoci che siamo a Natale.
L'ho realizzato (che il Natale è alle porte) dalla concomitanza dei seguenti fattori:
- panettoni e pandori al supermercato (così come una rondine non fa primavera, un panettone/pandoro non fa Natale...tant'è che quest'anno sono comparsi ancor prima di Halloween)
- gente indemoniata per negozi (ma questo capita ormai nei black-friday o in periodo di sconti)
- spot di profumi vari ed eventuali trasmessi in tv con la stessa frequenza con cui un essere umano sveglio (nel senso che non dorme e non nel senso di acuto) non imbambolato (nel senso che non fissa il vuoto) batte le ciglia
- divento una iena. Sì, ancora più del solito. E' possibile.

Accennavo ai miei buoni propositi...ebbene in questo periodo ho cucinato parecchio ma non ho fatto foto (che forse è solo un bene viste le mie doti in materia di scatti) ed è per questo che ho deciso, per il primo anno dacché è nato questo angolino, di non cimentarmi nella produzione del panettone ma di condividere con voi la mia ricetta.

Ma prima volevo condividere con voi il miracolo cui ho assistito oggi. Sarò breve.
H.6:52. Bus strapieno. Un ragazzetto (*) fa ad un altro:
"Oh! Levati lo zaino!"
L'altro ha eseguito l'ordine.
Ebbene...a voi non sembrerà ma a me, quotidiana utente di mezzi pubblici, questo è parso davvero un miracolo in piena regola. Per me oggi è già un po' Natale :-).

(*): dicesi ragazzetto un giovine di età compresa tra i 14 ed i 16 anni

Questa ricetta per me incredibile è nata dalla condivisione con le mie gioie.

INGREDIENTI per 1 PANETTONE (pirottino da 1kg):
Aromatizzazione del miele:
Un giorno prima di cimentarmi in questa fatica che prevede l'uso del lievito di birra, ho aromatizzato il miele. Questo aiuta a mitigare l'odore ed il sapore del lievito di birra.
INGREDIENTI:
  • 30 gr. di miele di acacia
  • 20 gr. di burro
  • scorzette d'arancia home made (*)
  • uvetta ammollata nel rhum e strizzata (*)
  • scorza di mezzo limone
  • i semini di una bacca di vaniglia e la bacca stessa
    (*) per le quantità io sono andata...a naso!!
Poolish (il giorno dopo l'aromatizzazione del miele):
INGREDIENTI:
  • 2 gr. di lievito di birra
  • 50 gr. di farina manitoba (almeno W350)
  • 50 gr. di acqua tiepida
PREPARAZIONE:
In una ciotola ho sciolto il lievito di birra nell'acqua tiepida ed ho aggiunto la farina setacciataed ho amalgamato il tutto. Ho coperto la ciotola e lasciato riposare per 8 ore in un luogo non freddo.

Aggiunte al poolish:
INGREDIENTI:
  • il poolish
  • 50 gr. di farina manitoba (almeno W350)
  • 50 gr. di acqua a temperatura ambiente
PREPARAZIONE:
Ho aggiunto la farina e l'acqua al poolish, amalgamato e lasciato riposare, coperto ed in luogo non freddo, per 6-8 ore. Il composto ottenuto sarà alveolatissimo e rilassato.

Primo impasto:
INGREDIENTI:
  • il poolish
  • 2 gr. di lievito di birra
  • 30 gr. di acqua a temperatura ambiente
  • 200 gr. di farina manitoba (almeno W350)
  • 50 gr. di zucchero
  • 50 gr. di burro
  • 3 tuorli
  • 40 gr. di latte intero
PREPARAZIONE:
Ho sciolto il lievito nell'acqua e l'ho aggiunto al poolish.
Ho poi aggiunto la farina, il latte e lo zucchero ed ho lavorato.
Ho aggiunto un tuorlo e lavorato l'impasto finché non lo ha assorbito e così ho fatto con il secondo tuorlo.
Poi ho iniziato ad aggiungere il burro tagliato a tocchetti. Un tocchetto di burro per volta sempre aspettando ad aggiungerne uno nuovo finché il precedente non era completamente assorbito.
Una volta ottenuto un impasto liscio ed omogeneo ho messo a riposare, coperto, fino al raddoppio (2-3 ore).

Secondo impasto:
INGREDIENTI:
  • primo impasto
  • 150 gr. di farina manitoba (almeno W350)
  • 50 gr. di zucchero
  • 50 gr. di burro
  • 20 gr. di latte intero a temperatura ambiente
  • 10 gr. di sale
  • 2 tuorli
  • miele aromatizzato
  • farcitura: 120 gr. di uvetta oppure 120 gr. tra uvetta e canditi home made oppure 120 gr. di gocce di cioccolato oppure 120 gr. tra gocce di cioccolato + tocchetti di pera disidratata
PREPARAZIONE:
Ho aggiunto al primo impasto la farina, lo zucchero ed il latte ed ho lavorato l'impasto.
Ho aggiunto un tuorlo e lavorato l'impasto finché non lo ha assorbito e così ho fatto con il secondo tuorlo.
Ho aggiunto il burro a pezzetti e fatto assorbire.
Ho aggiunto il miele aromatizzato e per ultimo il sale.
Ho lavorato ancora e poi aggiunto gli ingredienti scelti per la farcitura.
Ho lavorato fino ad incordare l'impasto.
Ho ottenuto una palla che ho messo a riposare in frigorifero per 8 ore.

Passato il tempo, ho estratto l'impasto dal frigorifero, e l'ho fatto acclimatare per un'ora e poi, su un piano di lavoro imburrato, ho pirlato l'impasto.
Ho lasciato riposare mezz'ora ed ho proceduto ad una seconda pirlatura.
Ho messo il pirottino sulla leccarda del forno ribaltata.
Ho inserito l'impasto nel pirottino, l'ho coperto con della pellicola e messo a riposare nel forno con la lucina accesa finché non ha raggiunto i 2 cm dal bordo.
Una volta lievitato, ho tolto la pellicola e lasciato all'aria per un'ora.
Trascorsa l'ora ho effettuato un'incisione a croce sull'impasto con delicatezza (ho usato un cutter), ho inserito del burro nell'intaglio.
Ho infornato a 180°C per 40 minuti (e comunque fino a cottura).
Una volta cotto, ho infilzato la base del panettone con due ferri da maglia e l'ho messo a riposare capovolto per 6 ore (ho usato due sedie).
Trascorso il tempo del riposo da capovolto, ho chiuso il panettone in un sacchetto di cellophane per alimenti e ce l'ho lasciato per 5gg...non di più altrimenti il panettone risulterà troppo asciutto.

Riepilogo delle tempistiche:
poolish:          8 ore
poolish 2: 6-8 ore
1° impasto: 2-3 ore
2° impasto: 6-12 ore (frigorifero)
dopo frigo: 1 ora per acclimatare
1a pirlatura: e poi attesa NON COPERTO 30-40 minuti (su piano unto di burro A SPIRALE)
2a pirlatura: impasto in avanti e poi in pirottino, coperto con pellicola SU LECCARDA CAPOVOLTA
6-8 ore di lievitazione per far raggiungere all'impasto i 2 cm dal bordo del pirottino
da 30 a 60 minuti senza pellicola per formazione pellicina
50 minuti a 170°C

Ed ecco qua il panettone con uvetta e canditi all'arancia homemade:



e quello con gocce di cioccolato e pere disidratate:



Tanti auguri di buon Natale a voi tutti, ai vostri cari, ai vostri affetti,ai vostri amori.
Festeggiate tanto e...beh...vogliatevi bene! :-)
Un bacione ed a presto!
LaGio' Riccia

sabato 15 ottobre 2016

Torta al cioccolato fondente e ganache al cioccolato bianco e Tanti auguri a me!

Questa storia ha inizio un sabato di tanti diversi 39 anni qualche anno fa.
Verso le h. 9:50 del mattino nella sala parto di un ospedale in quel di Imperia, venne al mondo una graziosa bambina. Appena uscì dal ventre materno, tutti rimasero colpiti dalla sua testolina riccioluta e dalle sue manine avvitate.
La mamma era stremata ma contenta. Da tempo voleva regalare quel delizioso frugoletto alla sua primogenita.
I nonni paterni, così come la sorella maggiore, accorsero subito e se ne innamorarono.

Come andò veramente:

In un sabato mattina di tanti diversi 39 anni qualche anno fa.
Verso le h. 9:50 del mattino nella sala parto di un ospedale in quel di Imperia, venne al mondo una bambina lunga lunga (55 cm) e secca secca (3,150 gr...che non sono pochi ma per quella lunghezza...) tutta rugosa. Appena uscì dal ventre materno, la prima cosa che mostrò fu il suo sederino  (che non è un modo velato di dire che aveva la faccia da...), ella, infatti era podalica.
La mamma era stremata ma contenta. Da tempo voleva regalare una sorellina alla sua primogenita.
I nonni paterni, così come la sorella maggiore, accorsero subito.
Il nonno paterno appena la vide esclamò, rivolto alla nuora, "beh...non ti credere di aver fatto chissà cosa! Un' altra calabrese pisciasotto che si fa tanta pipì addosso".
Apro una parentesi:
mio nonno paterno era di mentalità un po' ristretta. A suo avviso a sud di Roma erano tutti "calabresi". Lo diceva con fare che poteva sembrare dispregiativo...ma poi di fatto ha voluto un gran bene alla mamma (pugliese) e buona parte dei suoi amici erano davvero provenienti dalla Calabria.
Chiudo la parentesi.
E poi, commosso, si produsse in una sonora soffiata di naso nel fazzoletto rigorosamente di stoffa.
La sorella maggiore vide la sorellina secca, rugosa, pelata e con le dita lunghe lunghe ed esclamò: "Sembra uno screpiùn" (che è un termine ligure usato per identificare dei rettili...tipo gechi).

Fine della storia.
La mia storia. Ogni volta che la mamma me la racconta rido.
Tutto è iniziato lì...e tutto ciò che ho visto, vissuto mi ha fatta diventare ciò che sono ora.

Quindi visto che oggi è il mio compleanno, vi posto la ricetta di una torta che ho fatto qualche settimana fa per il compleanno della mamma di LoveOfMyLife. E' una torta al cioccolato che vi stupirà per la sua scioglievolezza, il suo gusto intenso di cioccolato e la bontà della sua crema.
Ho trovato la ricetta sul blog di Seddy. Mi sono persa tra tutte le sue torte bellissime...ma quando ho visto lei...come il dottor Frankenstein mi sono ritrovata ad esclamare: "SI - PUO' - FA-REEEEEEEE!!!!"
Trovate la ricetta originale qui. Andate a vederla perché è tutta un'altra cosa, rispetto alla mia ^_^ ma pazienza...c'ho messo tanto amore nel farla :-).
Io, come sempre, scrivo la mia versione con quelle che sono state le mie modifiche.

INGREDIENTI:
  • 150 gr di farina 00
  • 30 gr di cacao amaro in polvere + 1 cucchiaio per la teglia
  • 150 gr (erano 165) di zucchero
  • 100 gr di burro a temperatura ambiente
  • 2 uova di media grandezza
  • 85 gr di cioccolato fondente fuso (io ho usato 50 gr. di fondente all'85% e 35 gr.al 70%)
  • 125 gr di panna acida (non ho trovato il latticello)
  • 1/4 di cucchiaino di lievito
  • 1/4 di cucchiaino di bicarbonato
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • un pizzico di sale
Per la farcia e la decorazione:
  • 100 gr di cioccolato bianco
  • 300 ml di panna
  • un cucchiaino di zucchero a velo (*)
  • marmellata di pesche tabacchiere (*)
  • scagliette di cioccolato dorate (*)
  • (*): mie aggiunte

Strumenti:
  • 2 ciotole
  • 1 spatola
  • 1 setaccio
  • fruste elettriche
  • 2 pentolini + una bastardella per sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente
  • una grattugia
  • un coltello
  • uno stampo apribile di 18 cm di diametro
  • una sac à poche
  • una bocchetta a stella
  • una bocchetta tonda grande
  • carta da forno (ho tagliato un cerchio e due strisce per i bordi)
  • una gratella per dolci
  • un pennello in silicone
Preparazione:
Per prima cosa ho preparato lo stampo. Ho unto con del burro per far aderire bene il disco di carta da forno sul fondo e le strisce per i bordi. Ho spolverato con un cucchiaio di cacao amaro.
Ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho fatto fondere a bagnomaria il cioccolato fondente ed una volta fuso completamente vi ho messo un cucchiaino di estratto di vaniglia ed ho amalgamato. Ho messo da parte per far freddare.
In una ciotola ho setacciato le polveri (farina, cacao, lievito, bicarbonato e sale).
In un'altra ciotola ho lavorato il burro morbido con lo zucchero fino a farlo diventare chiaro e spumoso (ho iniziato a lavorarli con le fruste elettriche e poi ho amalgamato con la spatola). Ho aggiunto le uova (uno alla volta attendendo che il primo fosse ben incorporato prima di aggiungere il secondo).
Ho poi aggiunto il cioccolato fuso ormai freddo.
A questo punto ho iniziato ad incorporare 1/3 delle polveri e l'ho amalgamato con una spatola.
Ho aggiunto metà della panna acida ed amalgamato. Poi il secondo terzo di polveri, poi l'ultima metà di panna acida e per finire l'ultimo terzo di polveri.
Ho versato il composto nella teglia ed infornato per 50 minuti (ho usato lo stecchino per verificare l'effettiva cottura),
Ho sfornato la torta e l'ho messa a freddare.
Nel frattempo ho messo le fruste e la ciotola in cui montare la panna nel frigorifero (gli ultimi 10 minuti prima di usarle le ho messe nel freezer).

Ho grattugiato il cioccolato bianco e l'ho fatto fondere a bagnomaria. In un altro pentolino ho fatto scaldare 100 ml di panna e l'ho unita al cioccolato fuso e li ho messi a raffreddare nel frigorifero.
Ho poi montato altri 100 ml di panna in un'altra ciotola ed una volta pronta l'ho unita con delicatezza con movimenti dal basso verso l'alto al composto di cioccolato bianco e panna.

A questo punto ho diviso la torta in due dischi. Ho messo la base sul piatto di portata e vi ho chiusto attorno il cerchio dello stampo con cui l'ho cotta. Ho riempito la sac à poche con la bocchetta liscia della crema ed ho coperto il disco.
Ho ricoperto con il disco superiore ed ho messo a freddare in frigorifero per tutta la notte.
Ho messo a freddare anche la ciotola e le fruste per poi usarle il mattino seguente per la decorazione.

Il mattino seguente, utilizzando un coltello per staccare i bordi della torta dal cerchio, ho liberato la torta dal cerchio. Ho spennellato il disco superiore della torta ed i bordi con la marmellata (se è troppo solida scaldatela in un pentolino e continuate a mescolare finché non è fredda).
Ho ricoperto bordi e parte superiore della torta con delle scagliette di cioccolato dorate.
Ho poi montato 100ml di panna con le fruste e quando queste ultime iniziavano a lasciare il segno delo loro passaggio sulla panna, ho unito lo zucchero a velo ed ho finito di montare.
Ho riempito la sac à poche con bocchetta a stella e decorato la torta con dei ciuffetti di panna.

Questo è il risultato:



Beh...che dire??? Tanti auguri a me!!!




A presto!
LaGio' Riccia

mercoledì 30 luglio 2014

Cheese-cake 1.0: al cioccolato per LoveOfMyLife

E' proprio vero che
"il tempo vola quando ci si diverte"!!!!
E' passato un anno da quando preparai questa ricetta per festeggiare LoveOfMyLife (sì, lo so...avevo postato la ricetta + tardi).
E' da un anno e quasi un mese che il mio amato ed io condividiamo gli stessi spazi, il nostro tempo al di fuori del lavoro...
(Anima, cuore, battiti e respiri, invece, da quasi 3 <3)
In questo anno sono cambiate molte cose. Sento di essere cambiata anch'io.
Per molti versi sento di aver fatto pace con il mondo.
La riga barrata è quella che avrei voluto - ma soprattutto potuto - scrivere circa 10 ore fa.
Poi ho redatto e, che forse è peggio, inviato una e-mail di fuoco alle rappresentanze sindacali dell'azienda per cui lavoro perciò,  dato che noi della Bilancia abbiamo la giustizia nel sangue (si dice anche la diplomazia...ma io ho l'ascendente in scorpione che mi rema contro), annullo quanto sopra.
(Tralascio volutamente i dettagli relativi all'invio di un'altra e-mail, questa volta diretta ad un quotidiano, per  segnalare la presenza di un errore grammaticale ripetuto + volte all'interno dello stesso articolo pubblicato sul sito internet del quotidiano stesso...ok...sono messa proprio male. Dovrei darmi al kick-boxing per dare sfogo a tutta questa aggressività repressa)

Sono pertanto consapevole di essermi guadagnata, con oggi, un bel pacchetto di sfighe e malocchi che manco camminare sotto 4 scale o rompere una cinquantina tra specchi e bottiglie d'olio potrebbe tanto.
Ma così è.
Mi sono già premunita di domandare scusa a LoveOfMyLife: qualora le vacanze dovessero andar storte, la colpa sarebbe mia!!!

Ad ogni buon conto...se tante cose possono essere cambiate (...), ad una cosa sono rimasta fedele: la promessa di preparare un dolcino per festeggiare l'invecchiamento il compleanno di LoveOfMyLife.
Magari un cheese-cake, dato che non ne ho mai fatto uno prima (e la cara Minnie di Cats and food and Rock 'n' Roll sa che avevo l'intenzione di cimentarmici), con qualche ciuffetto di panna che fa tanto torta di compleanno.
Alla fine ho fatto un po' di testa mia mixando le millanta ricette di cheese cake viste su blog, ricettari e manuali vari.
Questo è ciò che ne è venuto fuori (maschero bene il mio entusiasmo, eh?!)
Ammetto che questa prima esperienza con il cheese-cake mi ha divertita tantissimo. Come potrete leggere, durante la preparazione è stato come interpretare ruoli diversi: il matematico, l'esperto di bricolage...quello dell'assaggiatore in effetti non emerge dalla mia spiegazione ma chiaramente ha avuto un ruolo determinante per la buona riuscita del dolce. L'ho fatto per LoveOfMyLife, ovviamente ^_^.
Il festeggiato ha gradito ma dopo i recenti episodi mi viene il sospetto che il suo sia semplice spirito di sopravvivenza.
Provatela e magari fatemi sapere! Al massimo, qualora non dovesse incontrare i vostri gusti e foste oltremodo coraggiose da comunicarmelo, potreste ricevere una bella e-mail minatoria dalla sottoscritta (...).
(L'eventuale bambolina Voodoo in cui piantare gli spilli di vendetta contro me medesima vi ricordo che deve essere riccioluta)
Ma passiamo alla ricetta..................


Ingredienti per uno stampo di 22 cm di diametro:
  • 250 gr.  di biscotti tipo digestive (io nei 250 gr. ho messo anche dei biscotti con farina di mandorle che avevo fatto un po' di tempo fa e che a mio avviso sapevano poco + di nulla)
  • 60 gr. di burro (non ho esperienza in fatto di cheese-cake...potrebbe volercene qualche grammo in +)
  • 300 gr. di formaggio spalmabile Light (per avere un occhio di riguardo per la linea)
  • 250 gr. di panna fresca delattosata (per chiudere l'occhio di cui sopra)
  • 45 gr. di gelatina in polvere Fabbri
  • 70 gr. di zucchero a velo
  • 100 gr. di cioccolato fondente al 72%
  • 50 gr. di gocce di cioccolato
Per guarnire:
  • 100 gr. di panna fresca delattosata (l'occhio di cui sopra ho continuato a tenerlo chiuso)
  • 1 cucchiaio raso di zucchero a velo
  • gocce di cioccolato fondente q.b. (io sono andata ad occhio...giuro: ne ho 2)
  • mandorle a lamelle tostate q.b.
Strumenti:
  • uno stampo a cerniera di 22 cm di diametro
  • una matita + un paio di forbici per disegnare sulla carta da forno il tondo con cui foderare il fondo dello stampo
  • un mixer
  • fruste elettriche
  • un cucchiaio
  • una ciotola dai bordi alti per montare la panna
  • una terrina
  • carta da forno per foderare lo stampo
  • una spatola
  • un cucchiaio di legno
  • un pentolino
  • un coppa pasta a forma di cuore se come me siete delle inguaribili romanticone
  • una bastardella in acciaio per fondere il cioccolato a bagnomaria
  • una sac à poche con la bocchetta a stella non troppo piccola
  • una padellina per tostare le mandorle
IMPORTANTE:
- almeno un'ora prima di preparare la crema è necessario mettere in frigorifero la ciotola in cui monterete la panna e le fruste (se avete a disposizione meno tempo allora cacciate tutto in freezer e tanti saluti).

- se usate le fruste elettriche mettete nel frigorifero solo loro e non tutto lo sbattitore e prima di inserirle nello stesso, togliete con un panno la condensa che si formerà a seguito dell'escursione termica sulla parte delle fruste che va inserita nei buchi. NON VOGLIO CHE VI FRIGGIATE!!!!
- io ho foderato lo stampo con carta da forno dopo averlo imburrato (per far aderire la carta). Dato che questo cheese-cake è freddo potete usare la pellicola trasparente...anzi forse è + comodo



Preparazione
Ho fuso il burro in un pentolino. Mentre aspettavo che intiepidisse, ho disegnato il cerchio (aiutandomi con la base dello stampo...mica sono Giotto?!?!?) sulla carta da forno e l'ho ritagliato.
Ho poi ritagliato una striscia alta quanto lo stampo e lunga quanto la circonferenza dello stampo (perciò 22cm * π = 69,08cm...mi sembra di essere tornata sui banchi di scuola ^_^).
Ho imburrato la teglia e l'ho foderata con il collage di carta (che fa tanto Muciaccia ma io non ho usato la colla vinilica e non l'ho nemmeno sniffata, sia chiaro)
Ho frullato i biscotti spezzettati in un mixer e li ho mischiati con il burro fuso (se nel frattempo il burro stava per tornarvi allo stato solido allora non preoccupatevi, siete solo impedite come me in fatto di bricolage...va beh)
Ho steso il composto sul fondo della teglia, l'ho livellato e pressato con un cucchiaio.
A questo punto ho riposto in frigorifero la teglia per almeno mezz'ora e mi sono concentrata sulla crema.
Ho fatto fondere il cioccolato a bagnomaria e l'ho messo da parte.
Ho montato la panna, aggiungendo delicatamente la polvere di gelatina, nella ciotola precedentemente messa a freddare nel frigorifero.
In una terrina ho lavorato con una forchetta lo zucchero a velo, il formaggio spalmabile e vi ho aggiunto il cioccolato fuso tiepido.
Ho incorporato con molta delicatezza la panna con movimenti dal basso verso l'alto ed ho unito anche le gocce di cioccolato fondente.
Ho preso lo stampo con il fondo in biscotti e vi ho steso su la crema cercando di livellarla il più possibile.
Ho messo a raffreddare in frigorifero per una notte (per ragioni di tempo ho iniziato a lavorarci la sera prima. Diciamo che 2 ore di frigorifero ed una di freezer dovrebbero bastare)
Il giorno dopo ho montato la panna con il cucchiaio raso di zucchero a velo e con una sac à poche con bocchetta a stella ho fatto un giro di ciuffetti di panna sul bordo del cheese-cake.
Ho adagiato al centro del cheese-cake il COPPA PASTA PER ROMANTICONI ed ho riempito di gocce di cioccolato.
Ho tolto il coppa pasta ed ho contornato il cuore di gocce di cioccolato con altri ciuffetti di panna.
Ho poi messo a tostare le mandorle a lamelle in un pentolino finché non sono diventate dorate.
Le ho messe da parte ed usate per cospargere la superficie di crema rimasta libera da panna e gocce.

Buon Compleanno Amore Mio!
LaGio' Riccia.

sabato 19 aprile 2014

Colombine soffici...AUGURIIIIII!!!!!

Nei primi 7 anni della mia vita la Pasqua era tutto un uovo di cioccolato.
I parenti, gli amici di famiglia, i conoscenti che venivano a trovarci portavano due uova di cioccolato, una per mia sorella ed una per me e la sala - luogo adibito a "contenerle" tutte - si trasformava in una sorta di pasticceria con tante uova colorate, galline di cioccolato e colombe.
Veniva poi il momento di aprirle, tutte quelle uova!! Una festa! Il divertimento di spaccare (mai al primo colpo) tutti quei gusci di cioccolato alla ricerca della tanto attesa sorpresa.
Rimanevano, poi, tante uova rotte e tante sorprese che magari fossero state come quelle che si trovavano nelle merendine del piccolo mugnaio...!!!
Passata la Pasqua mia mamma sembrava una macchina da guerra pronta a sconfiggere tutte quelle uova a suon di dolci di ogni forma e consistenza.
Crescendo le uova sono diminuite...fino a sparire.
Quest'anno al dolce penserò io. Niente cioccolato : sebbene io ne vada ghiottissima (adoro il fondente!!!)  ho deciso di continuare sull'onda dei lievitati.
Purtroppo il tempo a mia disposizione non è stato molto quindi anziché una colomba fatta a modo e cioè con lievito madre e con lunghi tempi di lievitazione, ho optato per delle colombine soffici.
Ho trovato la ricetta sul blog Menta e Cioccolato. La bravissima Morena è una garanzia in fatto di lievitati e, beh, per il mio primissimo esperimento con le colombe, ho voluto andare sul sicuro.
Tra l'altro usando sempre la stessa ricetta ho fatto anche altre due colombe grandi: una senza canditi ed una pere e cioccolato...(cercherò di postarvele quanto prima)!
Insomma...negli ultimi tre giorni ho colombato tantissimo!!!
Detto questo...qui di seguito trovate la ricetta con le dosi che ho utilizzato io e gli aromi scelti da me.
Vi consiglio di fare un salto qui, alla ricetta originale, perché troverete anche le foto dei vari passaggi della lavorazione.
Prima della ricetta, però, mi preme  farvi i miei più cari auguri per una Pasqua serena a voi ed a tutte le persone che vi stanno più a cuore!


Ingredienti per 9 colombine:
  •  500 gr. di farina Manitoba
  •  20 gr. di lievito di birra fresco
  •  100 gr. di zucchero semolato
  •  100 gr. di burro a dadini (a temperatura ambiente)
  •  2 uova intere + 1 tuorlo (a temperatura ambiente)
  •  130 gr. di acqua
  •  2 pizzichi di sale
  •  3 cucchiai di Rhum
  •  4 gocce di olio essenziale ai fiori d'arancio
  •  la scorza grattugiata di un'arancia
  •  un chucchiaino di aroma limone
  •  un cucchiaino abbondante di aroma mandorla
  •  i semini di una bacca di vaniglia
Per la glassa:
  •  25 gr. di farina
  •  50 gr. di zucchero
  •  acqua q.b.

  • Per la decorazione:
  •  zucchero a velo
  •  mandorle a lamelle

  • Strumenti:
    • una ciotola grande
    • due coppette
    • un cucchiaio di legno
    • un colino
    • una forchetta
    • un cucchiaio
    • un coltello
    • un pennello in silicone
    • pellicola trasparente
    • una leccarda rivestita con carta da forno
    • una gratella per dolci
    Preparazione:

    In una coppetta ho sciolto il lievito in metà dell'acqua prevista dalla ricetta.
    In una seconda coppetta ho mischiato lo zucchero con la buccia grattugiata dell'arancia ed i semini estratti incidendo una bacca di vaniglia.
    Nella ciotola grande ho versato la farina, il burro tagliato a dadini. Ho poi aggiunto lo zucchero (con scorza e vaniglia), l'acqua con il lievito, le uova sbattute con il tuorlo e tutti gli altri aromi (rhum, limone, fiori d'arancio, mandorla). 
    Ho amalgamato ed ho poi aggiunto la rimanente acqua.
    Ho impastato per una quarantina di minuti (evidentemente non ho la forza di 100 braccia...) e quando l'impasto risultava bello incordato l' ho messo a riposare in una ciotola coperta con della pellicola trasparente per un'ora (trascorsi i primi 10 minuti di quest'ora ho girato sotto sopra la pasta e dopo altri 10 minuti ho ripetuto).
    Dopo il riposo ho preso l'impasto e l'ho suddiviso in 9 palline di 100 gr. l'una (a me ne sono venute 9 ma la ricetta originale ne prevedeva 10).
    Ho preso una pallina e l'ho arrotolata su se stessa. Ho poi girato di 90° l'impasto ed arrotolato di nuovo.
    Ho tagliato l'impasto in due parti uguali, ho appoggiato la pasta sulla parte tagliata e l'ho arrotolata su se stessa ottenendo un cilindretto. Ho fatto la stessa cosa con l'altro cilindretto.
    Queste operazioni sono da effettuarsi per ciascuna pallina.
    Mi sono così ritrovata con 18 cilindretti (2 per 9 colombine).
    Ho preso un cilindretto e l'ho steso ottenendo un rotolino (le ali) che ho disposto a ferro di cavallo sulla leccarda ricoperta di carta da forno. Ho lavorato il secondo cilindretto (il corpo) in modo tale da ottenere un altro rotolino ma con due parti più sottili (una per la testa, una per la coda e la centrale più grossa che rappresenta il corpo), l'ho appoggiato sulle ali avendo cura di far sì che la testa andasse ben oltre le ali.
    Ho ripetuto queste operazioni per le altre colombine.
    Mi raccomando : distanziate bene le colombine l'una dall'altra.
    Ho messo a riposare per 2 ore in un luogo caldo ed asciutto.
    Trascorse le due ore ho preparato la glassa mescolando la farina e lo zucchero aggiungendo un po' di acqua pian pianino, in modo tale da ottenere un composto che non colasse.
    Ho acceso il forno impostando la temperatura di 220°C.
    Ho spennellato le colombine con la glassa, ho spolverato con lo zucchero semolato e ricoperto con abbondante zucchero a velo. Ho poi aggiunto delle mandorle a lamelle (non temete: anche se non sembra, le mandorle con la cottura rimarranno attaccate alla colomba...io pensavo di no e così le ho messe su una sola colombina ED HO FATTO MALE!!! :-( ).
    Quando il forno è andato in temperatura, ho infornato le colombine per 10 minuti.
    Ho usato uno stecchino per controllare che all'interno fossero cotte.

    Che dire? Sofficissime, profumatissime...golose!!! 
    AUGURIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!
    Ciau,
    LaGio' riccia.