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giovedì 1 dicembre 2022

I brownie al cioccolato senza burro di Mary

Come vi ho accennato qualche tempo fa, due volte alla settimana lavoro in ufficio.

Il caffè del distributore va benissimo per la pausa di metà mattina ma dopo pranzo ci va quello del bar!

Entro così nel bar davanti all' ufficio. Il barista, dopo aver gestito la cassa, arriva al banco e mi si rivolge con "Dimmi"

Io, allora "Buongiorno. Per piacere, un caffè macchiato".
Alle parole "per piacere" vedo che il barista assume l' espressione da "ho visto la Madonna...e mi ha chiesto un macchiato!". 
"Chissà con quanta maleducazione avrà a che fare sto povero ragazzo, ogni giorno" penso tra me e me per giustificare quell' espressione a metà tra l'incredulità e l'adorazione.

Nel frattempo il barista prende un' altra comanda (un cappuccino) e si appresta a preparare il tutto. 
Mentre il caffè scende nella tazza del cappuccino e nella tazzina del mio macchiato, il barista scalda il latte nel bricco. Mesce il latte nel cappuccino e lo sporge al ragazzo che lo aveva chiesto, versa il latte nel mio caffè, prende la tazzina, si dirige verso il bancone, dove ero io con la bustina dello zucchero di canna aperta e pronta all' uso, e fa virare la tazzina nel lavandino. Io, perplessa, avendo notato che mentre montava il latte scuoteva la testa, penso che evidentemente non era soddisfatto del risultato. 
Non chiedo nulla ed attendo con gratitudine pensando a tutte le ciofeche bevute in passato.
Accanto a me un signore al bancone sorseggia la sua birra in bottiglia. Aveva osservato la scena. 
Di nuovo il barista scalda il latte e fa scendere il caffè nella tazzina. Il tizio accanto a me, quello della birra, rompe il silenzio con un "Guarda che anch'io sono un barista, quel bricco lì non va bene per montare il latte."
Il barista - quello ufficiale, del bar - noncurante continua a scaldare. Versa il latte nel caffè, si dirige verso il banco e di nuovo butta il caffè nel lavandino.
Ci credete che la scena si è ripetuta per altre due volte??? 
(Nel frattempo fa pagare il ragazzo del cappuccino che contento scappa via)

Alla terza tazzina il tizio della birra scuote la testa e si rivolge a me (ché tanto l'aveva capito che l'altro non se lo filava manco di pezza) e mi dice "il latte è della marca sbagliata, vogliono risparmiare e poi ecco cosa capita".
Alla quarta guardo la bustina di zucchero di canna che ho in mano iniziando a domandarmi quando ma soprattutto SE prima o poi sarei riuscita ad usarla.

Al quinto tentativo - visto che, tra l' altro, ancora un po' e mi finiva l' ora di pausa - lo prego di farmi bere sto caffè perché davvero non c'era problema alcuno. 
Me lo sporge. Il latte non era per niente montato (no problem: a me il caffelatte piace molto) in compenso avrà raggiunto i 100°C -_-. Le mie papille gustative al suo passaggio si son gonfiate come delle zampogne.
Non domo e non pago il barista riprova con l' ennesima tazzina - suppongo che a quel punto la faccenda si fosse trasformata in una questione di principio - con l' avventore accanto a me che scuote inconsolabile la testa continuando a ripetere che "così il latte non si monterà mai più." E poi, cala giù il suo colpo da maestro: "Bisogna fare il " - giuro - "seghino con la mano" accompagnando le parole con la gestualità (che per inciso non è quella del falegname ma quella di un ragazzino in piena balìa dell' ormone e che non teme la cecità). 
All' improvviso voglio scappare! Non vedo l'ora di finire quel caffè ma le mie papille non sono della stessa idea.
Alla fine il barista mi sporge alla bene meglio l' ultima tazzina. Mi fissa con aria speranzosa.
Di rimando lo guardo a voler chiedere "Quindi?" col piglio alla "..'zo guardi?" ma amichevole quanto De Niro in Taxi driver (cit. "Ce l'hai con me?"). 
Me ne esco con un "Va' com'è venuto bene! Che bella schiumetta!". Il barista continua a fissarmi con due occhi tondi tondi da Golden Retriever perciò capisco che non gli interessa solo il giustizio estetico, vuole che io lo beva.

"Ahh quindi... lo devo bere(sono talmente rassegnata che non fingo nemmeno di stupirmi)
Notare che la tazzina è appoggiata direttamente sul bancone, senza piattino... non che io mi formalizzi ma "niente piattino" equivale a "niente cucchiaino". Morale della favola: bevo il secondo caffé senza nemmeno mescolarlo, fingo che sia valsa la pena per me aspettarlo (e magari è veramente così...solo che le mie papille gustative ormai erano felpate per cui non erano più in grado di registrare né temperature né sapori) e per lui farlo, ringrazio e chiedo quanto devo.

Il barista tutto soddisfatto "1,10 €". 
Io metto i soldi sul piattino della cassa e ringrazio.
Il barista rincara la dose affermando "Due caffè per 1,10€!". 
Io: "Grazie!" ed intanto penso "e ci manca solo che il secondo te lo debba pagare". Cioè... a vostro avviso... avrei dovuto pagarlo il secondo?? 
Il cliente che sorseggiava la birra - il barista unofficial, per intenderci - smessi i panni del "mago della macchia" si trasforma in interprete e, guardandomi, mi spiega "Il secondo te lo ha offerto, capito? Se torni domani ti offre la grappa!".

A quel punto guardo l' Arturo Brachetti de noantri e gli rispondo "Più che una grappa, una buona birra... ma non una @#[§]" (dove "@#[§]" era la birra che stava bevendo lui) e mi giro.
In lontananza sento Arturo fare ammenda "ha solo questa!!" ed intanto mi domando se sia o no il caso di tornare la settimana prossima... certo che, se ha l'abitudine di farsi pagare un caffè ogni sei,  allora c'è da domandarsi se sarà ancora aperto la prossima settimana.
Speriamo che il mio sia stato un caso isolato!

La chiudo aggiungendo solo che sono episodi come questi (ovviamente non la possibilità di bere un caffè a scrocco ma il teatrino che ne è uscito fuori) o anche solo la possibilità di viverne di tali ad essermi mancati durante il lungo periodo di lavoro a casa!

Ma passiamo alla ricetta di questi deliziosi e davvero "chewy" brownie! 
Volevo preparare un dolcetto veloce da fare, pratico, cioccolatoso e che, possibilmente, non fosse troppo carico di grassi per cui quando sono incappata in questa ricetta ho pensato "Dio c'è! C'ho le prove!". Mary è un' assoluta garanzia per cui ho seguito la sua ricetta alla lettera (ho solo sostituito l' olio di semi con quello di riso ed ho utilizzato la farina 0 al posto della 00) e devo dire che... ho fatto bene! I brownie che ho ottenuto sono davvero cioccolatosi, riempiono la bocca e danno molta soddisfazione. Insomma: sono davvero perfetti come la dolcissima Mary li definisce!

INGREDIENTI per una teglia quadrata di 20cm:

  • 250gr. di zucchero semolato
  • 50gr. di zucchero a velo
  • 80gr. di cacao amaro
  • 100gr. di farina 0
  • un pizzico di sale
  • 60gr. di cioccolato fondente a pezzetti
  • 2 uova
  • 100gr. di olio di riso
  • 2 cucchiai di acqua a temperatura ambiente
  • 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

STRUMENTI:

  • 2 ciotole
  • setaccio
  • frusta a mano 
  • marisa
  • cucchiaio 
  • stampo quadrato
  • carta da forno 
  • gratella per dolci

PREPARAZIONE

Per prima cosa ho foderato la teglia con la carta forno inumidita ed ho acceso il forno impostando la temperatura di 170°C.
In una ciotola ho messo lo zucchero semolato e poi ho aggiunto, setacciandoli, lo zucchero a velo, il cacao, la farina ed il sale. Ho poi aggiunto il cioccolato a pezzetti e mescolato il tutto con la frusta a mano. 
In un'altra ciotola ho amalgamato gli ingredienti liquidi: uova, olio, acqua ed estratto di vaniglia.
A questo punto ho aggiunto gli ingredienti secchi a quelli liquidi in tre volte cercando ogni volta di amalgamare bene tutto con la marisa. Come indicato da Mary, dopo l'ultima aggiunta ho mescolato l'impasto con un cucchiaio contando 50 giri ed il composto ottenuto era effettivamente denso e bello lucido.
Ho versato l'impasto nella teglia ed infornato per 40minuti. A me sono occorsi tutti e 40 i minuti di cottura ma, come suggerito da Mary, dopo 30minuti ho iniziato a verificare la cottura dell' impasto inserendo uno stecchino dentro: l' impasto dev'essere morbido al centro ma non liquido e lo stecchino deve uscire con delle briciole di impasto attaccate.
Ho sfornato e dopo qualche minuto ho sformato il brownie e l'ho messo a raffreddare sulla gratella staccandolo dalla carta forno.
Ho poi ricavato dei quadrotti.



Una vera prelibatezza!

Un grande abbraccio.
A presto! 
LaGio' Riccia

lunedì 3 marzo 2014

Chi cerca trova - Frollini di kamut e gocce di cioccolato

Qualche giorno fa una mia cara amica mi ha chiesto se avessi la ricetta di biscotti con farina di Kamut e gocce di cioccolato. Possibilmente senza burro.
Non avendo mai utilizzato prima la farina di kamut (a dirla tutta non l'avevo nemmeno mai acquistata),
mi sono messa alla ricerca di una ricetta che incontrasse il suo gusto e che rispettasse i requisiti: kamut e no burro.
Sono così approdata a questa ricetta cui io ho aggiunto delle gocce di cioccolato.
Vi posto la ricetta con le scelte operate da me ma vi consiglio di dare uno sguardo alla ricetta originale
in modo tale da poter vedere anche le possibili varianti!
 


Ingredienti per circa 40 biscotti:
  • 210 gr. di farina di kamut
  • 60 gr. di olio di riso
  • 80 gr. di zucchero di canna
  • 1 uovo grande (a temperatura ambiente)
  • 2 cucchiai di liquore Cointreau
  • una punta di cucchiaino di vaniglia bourbon
  • 30 gr. di gocce di cioccolato
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • una presa di sale
Strumenti:
  • due ciotole
  • un setaccio
  • fruste elettriche
  • un cucchiaio di legno
  • un mattarello
  • una leccarda rivestita con carta da forno
  • stampi per biscotti
  • una gratella per dolci

Preparazione:

Ho setacciato nella ciotola più grande la farina di kamut con il lievito e la polvere di vaniglia.
Nella seconda ciotola ho sbattuto con le fruste elettriche l'uovo insieme allo zucchero, il sale, il Cointreau e l'olio a filo avendo cura di ben amalgamare il composto.
Ho poi versato il tutto nella ciotola della farina ed ho mescolato con il cucchiaio di legno.
Ho aggiunto le gocce di cioccolato ed ho continuato a lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio.
Ho formato una palla che ho poi messo a riposare in frigorifero per 15 minuti.
Trascorso il tempo del riposo, ho acceso il forno impostando la temperatura di 180°C.
Ho ripreso l'impasto e, con l'aiuto del mattarello, l'ho steso ad uno spessore di circa 7 mm e con uno stampino per biscotti ho dato loro la forma desiderata.
Li ho messi sulla leccarda rivestita di carta da forno, avendo cura di distanziarli un po', ed ho infornato per circa 11 minuti (i biscotti devono essere dorati).
Una volta sfornati li ho messi a freddare su una gratella per dolci.
Si conservano bene in una scatola di latta fino a 8 gg...oltre non so perché qualcuno li ha finiti...! ^_^



lunedì 27 gennaio 2014

Torta di mele - una joint venture di ricette

Mi ripeterò...comunque la prima volta che realizzai la torta di mele fu tantissimi anni fa, in una delle rare occasioni in cui mia mamma è stata messa ko dall'influenza.
Avere la cucina a mia completa disposizione mi fece venire la voglia di realizzare il mio primo pranzo in totale autonomia, con buona pace di mia mamma
che già stava male per i fatti suoi...l'idea era quella di farle una sorpresa ma mi rendo conto di aver corso il rischio di sferrarle il colpo di grazia! ^_^

Da allora la ricetta è drasticamente cambiata perché anche i miei gusti sono cambiati.
Ho modificato del tutto la preparazione, sostituito il burro con l'olio, ho modificato le dosi degli ingredienti.
Insomma ora è una torta nuova!
La prima ricetta proveniva da un libro vecchissimo: "Annabella in cucina" poi scoprii la torta con i vasetti - tanto pratica per l'unità di misura utilizzata -
e questo è il risultato finale...una joint venture!!
Ho fatto talmente tante volte questa torta che ne ho perso il conto...diciamo che è questa la torta che faccio quando voglio andare sul sicuro!
Ingredienti per una torta del diametro di 26 cm:
  • 3 vasetti di farina 00
  • 1 vasetto di yogurt bianco magro
  • 1 vasetto scarso di zucchero
  • 1 ricottina piccola (da 75gr)
  • 3/4 di vasetto di olio di riso
  • 2 uova
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 1 bustina di lievito veniglinato
  • 1 pizzico di sale
  • 2 mele renette grandi (di queste 1/4 di mela va tagliato a dadini e messo nell'impasto la restante mela + 3/4 va affettata per la decorazione)
  • 1 cucchiaino scarso di zucchero a velo
  • la punta di 1 cucchiaino di cannella
Strumenti:
  • 1 tazza
  • 1 cucchiaio
  • 1 cucchiaino 
  • 1 setaccio
  • 1 vasetto di yogurt da utilizzare come misurino
  • 1 terrina
  • fruste elettriche
  • 1 cucchiaio di legno 
  • 1 teglia del diametro di 26 cm
  • carta da forno
  • 1 colino 
Preparazione:
Dopo aver dosato tutti gli ingredienti, tagliato a dadini un quarto di mela ed affettato le mele restanti, ho acceso il forno a 180 °C.
In una terrina ho sbattuto, con l'ausilio delle fruste, le uova con lo zucchero finché non ho ottenuto una crema bella spumosa e chiara.
Ho poi incorporato l'olio usando il cucchiaio di legno per amalgamarlo al resto del composto.
A parte ho mescolato yogurt, ricotta ed estratto di vaniglia.
A questo punto ho incorporato la farina precedentemente setacciata con il pizzico di sale ed il lievito aiutandomi con delle cucchiaiate di yogurt (+ ricotta + estratto)
  quando l'impasto era troppo duro e quindi difficile da girare.
Ho incorporato tutto lo yogurt (+ ricotta ed estratto) e, per ultimo, ho incorporato il quarto di mela tagliato a dadini.
Ho versato l'impasto nella teglia precedentemente foderata con la carta da forno, ho decorato con le fettine di mele ed ho cosparso con lo
zucchero a velo precedentemente mischiato con la cannella.

Ho infornato a 180° C per 35-40 minuti (vale la prova stecchino).
Una volta cotta ho fatto freddare la torta su una gratella per dolci.

Buona merenda o colazione o spuntino... :-)







lunedì 13 gennaio 2014

Cupcake al Baileys - Tortina o pasticcione???

Ossia: piccola torta o grande pasticcino???
Mah...credo che il confine tra le due cose sia proprio moooolto sottile :-)
La prima volta che vidi un cupcake dal vivo - e non su una rivista di cucina o in una qualche trasmissione oltre oceano che ci fa conoscere le usanze mangerecce di altri popoli - fu poco più di due anni fa.
Fui invitata alla festa di compleanno della mia amica Anna in un locale molto grazioso nel pieno centro di Torino dove festeggiammo a tazze di tisana e morsi di carrot cake (meravigliosa).
Vidi questi "dolcetti" che mi colpirono per i colori sgargianti delle creme con cui erano decorati...colori che, a dire il vero, a me toglievano un po' l'appetito. Per farvi inquadrare che "tipo" sono, da piccola non ho mai assaggiato il gelato gusto "Puffo" solo per il colore "Ma dico io: è commestibile una roba azzurra???" (e meno male che non l'ho fatto perché quando vinsi la mia timidezza chiedendo al gelataio di cosa sapesse mi rispose che l'aroma era quello dell'anice...e non è proprio "nelle mie corde").
Fatto sta che poi questi cupcake presero piede anche qui da noi. Ora in televisione non c'è trasmissione culinaria che si rispetti che non ve ne infili uno qua ed uno là...edicole e librerie sono un tripudio di riviste,  dispense e libri.
Se prima il mio giudizio era "Per me è NO" con tanto di incrocio di avambracci, poi la curiosità ha preso il sopravvento e MI SI E' APERTO UN MONDO!!! Le combinazioni sono migliaia (ed approssimo per difetto)...è un po' come abbinare gli accessori all'abbigliamento scelto.

E' possibile creare diverse glasse, ganache, creme senza per forza ricorrere all'uso del burro o della panna.

Nel cercare l'idea per il dessert da servire ad Anna (sì, proprio la festeggiata grazie a cui vidi i cupcake per la prima volta) ed Erik- il suo compagno- che venivano a cena da noi, mi sono imbattuta in questa ricetta.
Io, però, ho scelto di fare un frosting alla ricotta!

Un ringraziamento speciale va ad Anna per le foto : dacché mi hanno rubato lo smartphone (non l'ho ancora ricomprato) e visto il mio "talento" in ambito fotografico (spero cogliate la mia neanche tanto leggera ironia) non sono più riuscita ad immortalare le mie "creazioni" - leggete: pasticci.
Solo a questo è dovuto il mio silenzio di questo inizio anno.

Ma ora passiamo alle cose SERIE. Ecco la mia ricetta :-)

Ingredienti per le tortine:
  • 200 gr. di farina 00
  • 120 gr. di zucchero
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 100 ml. di olio vegetale (io ho usato quello di riso perché ha un alto punto di fumo ed anche perché è + leggero)
  • 50 ml di latte (io ho usato quello parzialmente scremato)
  • 1 uovo
  • 4 cucchiai da minestra (io li ho fatti moooolto abbondanti) di Baileys
  • 1 pizzico di sale
Ingredienti per  il frosting:
  • 270 gr. di ricotta vaccina
  • 80 gr. di formaggio spalmabile
  • 100 gr. di zucchero a velo vaniglinato
  • 2 cucchiai abbondanti di Baileys
  • codette di cioccolato fondente

Strumenti per le tortine
  • due terrine
  • fruste elettriche
  • un setaccio
  • un cucchiaio di legno
  • teglia per muffin
  • pirottini (a me sono venuti 9 cupcake)
Strumenti per il frosting
  • una terrina
  • fruste elettriche
  • sac à poche

Preparazione delle tortine
Ho acceso il forno alla temperatura di 180° C.
Ho riempito la teglia con i pirottini e poi ho iniziato a preparare le tortine.
In una terrina ho setacciato gli ingredienti secchi (farina, zucchero, lievito, sale).
In un'altra terrina ho sbattuto gli ingredienti liquidi (latte, olio, uovo, Baileys) usando delle fruste elettriche.
A questo punto ho incorporato gli ingredienti secchi insieme a quelli liquidi.
Una volta amalgamato il tutto ho versato il composto nei pirottini riempiendone non più dei 2/3.
Ho infornato per 20 minuti a 180°C verificando l'effettiva cottura tramite uno stuzzicadenti.

Ho poi sfornato i cupcake e li ho messi a freddare su una gratella (questa operazione è indispensabile per evitare che i cupcake si stacchino dal pirottino).


Preparazione del frosting
Ho amalgamato la ricotta ed il formaggio spalmabile. Ho poi aggiunto lo zucchero a velo ed il Baileys ed ho sbattuto il tutto con delle fruste elettriche alla massima velocità per 5 minuti buoni.
Ho poi riposto la terrina nel comparto più basso del frigorifero per almeno 30 minuti (io 2 ore).

Passato il tempo di raffreddamento del frosting, ho decorato il cupcake a mo' di smerlo usando una sac à poche con beccuccio rotondo. La crema non è densissima quindi il disegno è rimasto leggermente abbozzato, come noterete dalle foto! Ho poi aggiunto delle codette di cioccolato fondente perché, secondo me, con i pirottini catalani (regalatimi da Anna ed Erik come souvenir da Barcellona) a pois bianchi su sfondo azzurro e con bordino marrone scuro...ci stavano benissimo!!!! :-)