Gli alberi si colorano di rosso.
I primi freddi (stamane poco fuori Torino c'erano 5 °C ^_^) fanno tornare la voglia di coccolarsi con una buona tazza di tisana fumante, sfogliando una bella rivista di cucina o leggendo un bel libro.
Il profumo di caldarroste, per le vie del centro, risveglia ricordi lontani di quand'ero piccina e la mamma ci preparava le caldarroste a casa, con la padella bucherellata.
E poi è il mio mese!!!
Ben 37 anni fa vidi i natali in quel di Imperia. Era un sabato, il 15, ed io nacqui con parto cesareo alle ore 9:50 del mattino.
Uno scheletrino - così mi racconta mia mamma poiché dacché ne ho memoria io mi sono sempre vista "morbida" - di 3,120 kg per 55 cm di lunghezza (almeno una volta nella vita posso dire di essere stata magra!!!).
Mio nonno paterno, appena mi vide, esclamò con candore ed affetto "sembra uno screpiùn" (n.d.r.: praticamente un geco).
(Tranquille: nonostante questo brusco inizio, mio nonno mi volle molto bene...diciamo solo che tendeva a non darne mostra, ecco).
Crebbi con una particolare avversione per le fotografie. Il flash mi spaventava. Una foto scattata il giorno del mio primo compleanno mi ritrae in braccio al papà (con tanto di basettone e dolcevita bianco come tanto si usava negli anni '70...sembrava uscito da un episodio di Starsky & Hutch), con salopette in velluto a coste blu scuro e dolcevita bianco anch'io (con ogni probabilità al mercato di Diano Castello c'era stata una svendita), lucciconi agli occhi per lo spavento che mi ero presa a causa del flash della macchina fotografica ed una bellissima zucchetta ornamentale in mano.
Sono passati un po' di anni, da allora, costellati di scaramucce con mia sorella finite come d'incanto quando, a detta sua, sono diventata improvvisamente simpatica.
Tante cose sono accadute. Belle e meno belle.
Le zucche ornamentali continuano sempre a piacermi (di + a mia mamma) ma mai quanto mi piacciono (commestibili, eh!!!) nei risotti.
Mollo qui la storia della mia vita e vi lascio con questa ricettina che cucinai per la prima volta un anno fa circa, quando vennero a cena la mia amica Silvia con suo figlio Simi.
Ingredienti per 4 persone:
- 320 gr. di riso Carnaroli
- 350 gr. di zucca "Marina di Chioggia" tagliata a dadini
- un piccolo porro di Cervere
- 80 gr. di parmigiano reggiano
- 750 ml di brodo vegetale
- due cucchiai di olio evo
- salvia tritata
- una macinata di pepe nero
- 100 gr. di speck tagliato a fettine sottili
- sale grosso
- un tagliere
- un coltello
- una padellina
- una pentola per il brodo
- un tegame
- un mestolo
Preparazione
Per prima cosa ho tritato finemente il porro.
Ho preso un tegame ed ho fatto appassire il porro con due cucchiai di olio evo.
Dopo qualche minuto ho aggiunto il riso e l'ho fatto tostare insieme ad una manciata di sale grosso.
Ho poi aggiunto la zucca a dadini (si scioglierà durante la cottura), l'ho fatta rosolare e poi ho iniziato ad aggiungere il brodo, un mestolo alla volta e sempre aspettando che si assorbisse prima di passare al mestolo successivo.
Mentre il riso cuoceva, ho tagliato a striscioline lo speck. Cinque minuti prima della cottura del riso ho messo a scaldare una padellina sul fuoco e, una volta calda, ho messo a dorare lo speck senza aggiungere condimento.
Raggiunta la cottura, ho spento il fuoco, spolverato con un po' di salvia tritata ed ho mantecato il risotto con il parmigiano grattugiato.
Dopo un paio di minuti ho servito nei piatti ed ho decorato con la julienne di speck croccante.
Che buono il risotto!!!!