domenica 13 maggio 2018

Il purè di patate della mia mamma


Questo post è dedicato a lei: pistacchietta/fantasmino/formichina/Mamy: la mia mamma.

Il soprannome "Pistacchietta" deriva semplicemente dal fatto che la mia mamma è ghiotta di Pistacchio.
Il soprannome "Fantasmino", invece, nasce da una storia un po' più articolata.

- Storia un po' più articolata -

L'iter mattutino quando ero a casa con mamma' era generalmente il seguente:

- h. 4:30: sveglia biologica della mamma;
- dalle h. 4:45 alle 5:15 esecuzione, da parte della mia mamma, di tutta una serie di attività per tenersi occupata fino alla sveglia della sua balda figliola (io).
Di seguito le attività più gettonate:
  trascinamento di sedie varie; ramazzata di pavimenti con inevitabile urto di sedie, gambe di tavoli; sistemazione delle posate, lasciate a scolare la sera prima, nell'apposito cassetto;
  sistemazione di piatti vari.
  Un bordello allucinante.
- h. 5:20: preparazione della colazione per la sua balda figliola (io)
- h. 5:25: sveglia della pargola (che in realtà aveva già aperto gli occhi per via del bordello di cui sopra ma che trovava la forza di alzarsi solo a fronte dello squillo di trombe della sveglia)
- dalle h.5:25 alle h. 5:40: colazione della pargola con la mamma che ormai sveglia come un grillo raccontava la qualunque.
- h. 5:41: la preghiera della pargola nei seguenti termini "ne possiamo parlare stasera o quando ti chiamo in pausa? adesso non ce la posso fare"
- h. 5:41:30: silenzio (teso)
- h. 5:42: ripresa del frinire del grillo-mamma durante la permanenza in bagno della pargola (che quindi non sentiva una beata mazza)

Accadde un mattino che la sveglia biologica delle 4:30 di Pistacchietta non funzionò.
Funzionò però quella della di Lei figlia che alle 5:24 aprì gli occhi (probabilmente per l'assordante rumore del silenzio ^__^) giusto in tempo per bloccare la sveglia elettronica prima che suonasse.
Come andò a finire?
Andò a finire che la figlia si alzò e preparò la colazione che consumò nella quiete più assoluta.
La mamma si alzò sul finire e corse in cucina.

Tutta trafelata si produsse in uno "SCUSAMI! Non ho sentito la sveglia!!!".
La mamma era terribilmente dispiaciuta. Essendo rimasta addormentata, le sembrò di aver avuto una qualche mancanza nei miei riguardi!

La guardai: capelli spettinati, il segno del cuscino sul viso. Era tutta stropicciata nel suo pigiamino bianco! Mi fece una tenerezza infinita.
Pareva un fantasmino!

- Fine della Storia un po' più articolata -

Come avrete capito dai suffissi "-etta", "-ino", la mia mamy è piccina picciò... ma ha una forza incredibile. Fisica (da qui "formichina") ma anche d'animo. 
Ha sopportato tante brutture nella sua vita.
Prima che arrivassimo mia sorella ed io... ma anche dopo.
Ha fatto tanti sacrifici per crescerci in salute. Ha provveduto all'indispensabile ma anche al superfluo (avevamo una carovana di Barbie, Puffi e peluches imbarazzante).

La domenica si chiudeva in cucina, spalancava le finestre (in qualsiasi stagione, sia quando abitavamo a Diano Castello che dopo, quando eravamo a Torino!), e si metteva a cucinare.
Preparava manicaretti di ogni sorta ed io mi mettevo lì e la guardavo! Quanto mi piaceva!!
E così, senza accorgermene, ho imparato tante cose.
Una fra tutte? Il purè di patate.
Per me il procedimento era scontato: mettere a bollire le patate con la buccia. A cottura ultimata: sbucciarle, schiacciarle con un passaverdure o uno schiacciapatate direttamente in una pentola con
dei pezzi di burro, salare a dovere, sbattere ben bene il tutto e poi passare sul fuoco lento e aggiungere del latte tiepido...tanto quanto bastava per renderlo della consistenza giusta (non troppo sodo ma nemmeno troppo liquido).
Che sorpresa quando, invece, una delle mie care amiche mi diede la sua ricetta per il puré: acqua e fiocchi di patate disidratati ^__^.
La mia espressione fu davvero quella del coniglio accecato dai fari.
Quello non era purè!
Le scrissi la ricetta. La provò e mi disse che non aveva mai mangiato un purè così buono in vita sua.
Non avevo dubbi. Lei non aveva mai mangiato un vero purè! :-)

Scrivere questa ricetta che mi ha insegnato la mia mamma mi sembra il modo più adeguato per renderle omaggio nel giorno della sua festa.
Sono tante le cose che ho imparato GRAZIE a lei e DA lei.
Spesso le do per scontate. Altre volte, invece, mi rendo conto di essere fortunata ad avere una mamma che:
 mi ha dato tutto l'amore possibile ed anche di più 
 mi ha insegnato tanto
 mi ha sgridato quando, per citarla, "uscivo dal seminato"
 ha indossato il costume da "wonder super mamma" per aiutarmi nei momenti difficili...quelli in cui  dubitavo di poter tornare a sorridere
 quando vedeva i buchi in mezzo alle gambe dei miei pantaloni della tuta, alla mia affermazione "ho le cosce troppo cicce" rispondeva con convinzione "no. hai le gambe troppo dritte" :-D
si rivolge a me chiamandomi "Amore"

E voi? Cosa vi ha insegnato la vostra mamma?

Ingredienti per 4 persone(*):
  • 1,1 kg di patate di media grandezza
  • 40 gr di burro
  • sale q.b.
  • latte q.b.
(*) in realtà per quanto ne sono ghiotta io queste per me potrebbero benissimo essere le dosi per 2 persone ^_^

Strumenti:
  • una pentola per lessare le patate
  • uno schiacciapatate o passaverdure
  • una pentola in cui mettere le patate schiacciate 
  • un pentolino per scaldare il latte
  • un cucchiaio di legno
Preparazione
Per prima cosa ho lavato le patate (mi raccomando che siano integre!) con la buccia e le ho immerse in una pentola piena d'acqua (l'acqua deve ricoprirle interamente) e messo a lessare.
I tempi di cottura ovviamente dipendono dalla grandezza delle patate. A quelle scelte da me è occorsa una mezz'oretta dall'inizio del bollore.
A patate cotte (provate infilzando una forchetta. Se penetra senza difficoltà allora le patate sono cotte), ed ancora fumanti, le ho inserite ad una ad una nello schiacciapatate (SENZA SBUCCIARLE!!!) - se invece usate il passaverdure, mi raccomando, dovete obbligatoriamente sbucciarle ed è importante che siano bollenti quindi procuratevi dei guanti in lattice (^__^) - e le ho schiacciate direttamente dentro ad una pentola nella quale avevo messo dei pezzetti di burro (io 40gr ma voi sentitevi liberi di metterne quanto volete).
A patate finite ho salato ed iniziato a sbattere forte il tutto con il cucchiaio di legno.
Ho messo a scaldare un po' di latte (va anche bene a temperatura ambiente) e pian piano l'ho aggiunto al composto di patate e messo il tutto sul fuoco a fiamma dolce.
Ho amalgamato per bene.

Ma quant'è buono il purè?!?!?! :-)





Ora scappo che devo finire la torta per la mamma...ché gli auguri corro a farglieli di persona :-)
Auguri a tutte le mamme!!!

A presto!
LaGio' Riccia

14 commenti:

  1. Le cose che le nostre mamme li faceva o li fa ancora sono sempre dei piatti gustosi e golosi e che dire, anche io dovrei chiamarmi pistacchiosa, perché mi piacciono tanto i pistacchi come anche tutta la frutta secca !

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    1. Sì, hai ragione ...forse quel qualcosa in più è dato dal ricordo dell'amore con cui le vedevamo preparare i manicaretti per la famiglia!
      W i pistacchi!! ;-)

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  2. tanto buono quanto vicino al cuore. Hai un bel modo di raccontarti.
    Saluti
    Elisa

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  3. Quanto amore in questo purè! Tienitela stretta questa mammina che non ce n'è tante così speciali!

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  4. Che dolce che è questo post. Questo è un purè fatto davvero con amore. Anche la mia mamma si sente in dovere anche ora che sono vecchia di svegliarmi, prepararmi la colazione, lavarmi le mutande etc etc e se non riesce si sente in colpa. Se per caso sono da lei e mi devo svegliare alle 4 lei mette la sveglia alle 3.30 per potermi svegliare lei e non ci sono cavoli che le dica che posso usare la sveglia. No deve essere lei a svegliarmi.

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  5. Il tuo fantasmino mi ha fatto ricordare le mie sveglie domenicali da ragazza...anche li c'era mia madre che faceva un casino unico! Il purè vero è favoloso ed è indiscutibilmente di una bontà impareggiabile!
    baci
    Alice

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    1. ahahahah!!! allora sai di cosa stavo parlando :-))
      un abbraccio

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  6. che belle le ricette del cuore hanno sempre qualcosa in più !

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